di Giovanna Leonetti ed Enrico Esposito La Municipàl aveva già fatto tappa al Lumiere di Pisa negli anni scorsi e conclude il concerto di venerdì scorso rinnovando l'appuntamento per un futuro non troppo lontano. La location all'interno dello storico cinema ben si fonde con l'atmosfera umorale creata dalla band salentina guidata da Carmine Tundo che il Termopolio aveva già avuto modo intervistare lo scorso anno in occasione dell'uscita del progetto "Diego Rivera". Il concerto rappresenta il nuovo incontro della band con il pubblico pisano dopo l'uscita del nuovo album "Per resistere al tuo fianco" con il quale la Municipàl presenta un lavoro all'insegna della commistione tra guerra ed amore, tra sofferenza e risollevamento. Il quintetto sul palco si esibisce in un pop ritmato che esprime con destrezza e forza le tante situazioni della vita vissute soprattutto dai giovani. Sono infatti proprio le sfaccettature del comportamento e del pensiero le vere protagoniste dei brani della band che intervalla brani dell'ultimo disco con i successi delle tre precedenti pubblicazioni. Dopo un inizio affidato esclusivamente all'interpretazione e alle varianti strumentali, Carmine Tundo prende la parola ed inizia ad instaurare con il pubblico un dialogo simpatico e affettuoso. Per permettere ai fans di poter ascoltare i propri brani preferiti i musicisti si affidano ad alcuni mashup che consentono di passare rapidamente da un'emozione all'altra. Storie di giovani universitari, di mondiali sfumati, di dipendenze assodate si scontrano l'una con l'altra ma non scatenando confusione perché esatta fotografia del sentire quotidiano. Scherzosamente Carmine ad un certo punto apre una fase acustica e depressa dello spettacolo che si produce nuda e diretta ai fans coprendo le distanze l'una dall'altra. Ad un certo punto sono loro stessi a scrivere il copione della performance, proponendo canzoni dopo l'invito fatto dal cantante e autore. Senza dubbio questo diventa un momento di sospensione in cui anche i più timidi si liberano dei filtri e si lasciano andare. In fondo la "missione" de La Municipàl consiste proprio in questo ossia nel rendere artisticamente in melodia e timbro le meraviglie e i bui vissuti da alcune generazioni. Così anche se non si conoscono le parole i brani arrivano familiari alle orecchie e agli angoli reconditi del cuore. Si salta, si canta a squarciagola, ci si diverte nonostante le mascherine che ricordano ancora un'anormalità non ancora completamente superata. L'allegria torna ad alzare l'adrenalina e un finale senza soste mette in fila certezze, marce indietro, nostalgie, bisogni. Immagini tratte da foto degli autori
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Marzo 2023
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