di Enrico Esposito Da tempo volevo intervistare Dario Sansone dei Foja per tirare le somme dell'uscita di "Dieci", il prezioso cofanetto che celebra il primo anniversario decennale nella storia della band napoletana, e rivolgergli alcune domande su un suo personalissimo omaggio da poco reso disponibile. Al gennaio 2011 risale infatti l'album d'esordio del quintetto intitolato "Na storia nova" che vede Alessandro Rak alla regia del videoclip del brano "O sciore e 'o viento” per l'inizio di una sinergia luminosa. Nel 2013 "A malia" è il primo singolo estratto da “Dimane torna 'o Sole”, disco successivo dei Foja, e fa parte della colonna sonora de "L'Arte della Felicità", film d'animazione diretto da Rak affiancato da diversi collaboratori tra cui Dario Sansone, character designer. "A malia" riceve la nomination ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento come miglior canzone originale, e quattro anni dopo passa il testimone ad "A chi appartieni", canzone appartenente al terzo volume della band "O treno che va", e inclusa nella colonna sonora di "Gatta Cenerentola". Gatta Cenerentola" annovera un pool di quattro registi tra cui Rak e Sansone e ottiene un successo eccezionale supportata da un lavoro considerevole su tutti i fronti, compresa la soundtrack firmata da punti di riferimento della scena musicale partenopea ed internazionale. "A chi appartieni" riceve la candidatura come miglior canzone originale ai David, e l'anno successivo viene rivisitata in lingua francese con la cantante Pauline Croze, aprendo la strada ad una nuova fase nella carriera dei Foja nella quale la band sviluppa un dialogo intenso con artisti e lingue straniere e porta il suo sound in giro per il mondo.
Da “Dummeneca (Domingo)”, cantata con Adrià Salas e suonata da Romain Renard, rispettivamente voce leader e fisarmonicista del gruppo catalano La Pegatina alla black verson di "Cagnasse tutto" registrata insieme ai Black Noyze nell'ottobre del 2018 quando Dario Sansone e Luigi Scialdone portarono la musica dei Foja a Charleston e New York. Pochi giorni dopo la band al completo partì per il suo primo tour migliori club europei. Anche "Ensemble (Tutt’e duje)" incisa con il cantautore e violoncellista canadese Shaun Ferguson è un altro brano appartenente al percorso di internalizzazione dei Foja e costituisce parte integrante del volume n.1 della raccolta "Dieci", che riunisce gli ultimi singoli della band, con una versione alternativa della celebre "Maruzzella" e un inedito "E fronne".
"E fronne" è "una ballata essenziale, nata un paio di anni fa" racconta Dario, sottolineando come il sound delicato di questa moderna serenata d'amore chiuda idealmente il circolo messo in moto e oliato con pedissequa cura dal gruppo attraverso i tre album in studio che per la prima volta si susseguono in un cofanetto unico. In questo modo l'ascoltatore può conoscere interamente l'opera dei Foja dal punto di vista strumentale, lasciandosi trascinare dalla versatilità dei generi suonati. Dal rock internazionale marchio di fabbrica del quintetto napoletano alla musica leggera e cantautorale italiana fino ai ritmi mediterranei, i Foja danno libero spazio alla loro inventiva basati su "riferimenti svariatissimi e musiche con radici forti, che sanno raccontare la loro terra". La mutevolezza dei sentimenti che si unisce nell'incontro quasi magico con gli elementi del mondo rappresenta il cuore dei testi cantati nella lingua napoletana, ancestrale perché depositaria di "linguaggi e un suono particolare, come tutte le lingue antiche". Per tale ragione, abbracciare il catalano e il francese si presenta come una spontanea intenzione, nella ricerca di musicalità tipica della band. "Dieci" celebra la più che secolare eterogeneità della tradizione musicale partenopea, "legandosi sin dal primo album alle sue origini" e poi riflettendo altre storiche influenze nate e sviluppatesi nei decenni. Dario confessa che nonostante siano trascorsi dieci anni dall'inizio di questo magnifico viaggio, i Foja hanno "la stessa testa, lo stesso cuore" e ci tengono a ringraziare calorosamente tutte le diverse maestranze che hanno fornito un contribuito necessario alla loro storia: “Tutto quello che è successo in questo decennio non è unicamente merito nostro ma di una famiglia dal cuore immenso fatta di produttori coraggiosi, managers sognatori, musicisti generosi, illustratori visionari, fonici alchimisti, grafici geniali, registi dalla sensibilità speciale, tour-managers innamorati, driver temerari, promoters amanti del rischio, bookers tenaci, gestori di locali intraprendenti, addetti stampa instancabili, produttori artistici talentuosi, service infaticabili, fotografi appassionanti, compagne pazienti, amici veri e di un pubblico unico che vive la musica e l'arte dal nostro lato della barricata con il fuoco dentro... cu' 'a Foja dint'o core..“ Sulla copertina del cofanetto si trova un'illustrazione che richiama il video "O sciore e 'o viento” diretto da Alessandro Rak di cui abbiamo parlato nell'apertura di questo articolo. In realtà secondo i progetti della band un'altra immagine avrebbe dovuto stagliarsi: il numero 10 di Diego Armando Maradona, che nel 2020 ha tagliato il traguardo significativo dei sessant'anni di vita. Il Dio del Calcio di fronte al quale i Foja si sono potuti esibire in Piazza del Plebiscito e sul palcoscenico del San Carlo il 5 luglio 2017 nel giorno delle celebrazioni per la cittadinanza onoraria di Napoli. Il genio ricordato sempre durante i concerti, perché era "un capopopolo, dalla caratura artistica come pochi, che ha guidato il popolo napoletano a un riscatto non solo sportivo, ma sociale, un po' come Robin Hood". Dario Sansone usa queste splendide parole per descrivere il suo Diego, che ha voluto omaggiare in un profonda rielaborazione in napoletano di “La mano de Dios”, canzone di Alejandro Romero portata al successo da Rodrigo e inserita in “Maradona di Kusturica”, il documentario dedicato dal regista serbo a Diego Armando Maradona nel 2008. “’A mano ‘e Dios”, appassionata poesia,
Immagini fornite dall'ufficio stampa Big Time
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Marzo 2023
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