di Enrico Esposito Ha illuminato una fresca serata di fine estate con la forza della sua musica e delle sue parole. Emozionando, trascinando e sorridendo. Si è presa anche l'Estate Fiesolana martedì scorso Francesca Michielin, la cantautrice veneta che a soli 25 anni può vantare già quattro album tra cui l'ultimo, "Feat (stato di natura)", uscito lo scorso 13 marzo e adesso portato in giro per l'Italia attraverso una speciale tournee che ha scelto di chiamare "Spazi Sonori". Accompagnata da Ernesto Lopez alle percussioni e dal polistrumentista Francesco Arcuri (tastiere, chitarra elettrica e molto altro), la ragazzina prodigio ha messo in scena uno spettacolo di oltre un'ora all'interno della suggestiva cornice del Teatro Romano di Fiesole dinanzi ad un pubblico che raccoglieva al suo interno famiglie, giovanissimi e altri appassionati di tutte le età. Tra ritmo e riflessione, dalle sue prime note al pianoforte si è fatta strada l'impressione spontanea di assistere a uno show dalle numerose sfaccettature musicali e tematiche, guidato da una personalità giunta ad una fase di maturazione piena. Come hanno largamente dimostrato i suoi due ultimi lavori, Francesca Michielin è una risorsa eccezionale per la musica italiana perché estremamente curiosa del mondo, della vita e del suo mestiere. Il suo stile musicale spazia tra decenni e backgrounds lontani, rendendo omaggio ai formidabili maestri della tradizione canora nostrana (ha aperto il suo encore con il "Il mio canto libero" di Lucio Battisti in occasione del ventiduesimo anniversario dalla scomparsa dello straordinario cantautore reatino), presentando i suoi duetti con conclamati ed emergenti interpreti della scena indipendente pop, hip hop, rock, e infine proponendo percorsi musicali continui, attraverso l'elettronica e la tecno, evocazioni mediterranee e folkloriche. Il palcoscenico collocato sul fulcro dello stupendo Teatro Romano ospita il set che è solo apparentemente piccolo. Ed essenziale. Le doti tecniche e ingegnose di Lopez ed Arcuri unite all'estro di Francesca danno vita ad un autentico festival propagato in spazi sonori molteplici. La cantautrice veneta entra in scena in punta di piedi, dirigendosi grintosa al pianoforte con cui inizia, alternandosi con la chitarra acustica e un esclusivo serinette, a riproporre vestiti differenti per le nuove tracce di "Feat" e suoi brani celeberrimi e più nascosti tratti dai suoi primi tre dischi ("Riflessi di me" del 2012, "Di20are" del 2016 e "2640" pubblicato due anni fa). "Feat" rappresenta un capitolo inedito all'interno della produzione di Francesca, un volume costituito dai duetti della cantautrice con rappers (Fabri Fibra, Gemitaiz, Shiva), pilastri della musica leggera attuale (Elisa, Max Gazzè), produttori già popolarissimi (Dardust, Taxagi & Ketra, Charlie Charles). Introducendo l'argomento con un' auto-ironia non offensiva nei confronti della delicata questione relativa della pandemia, Francesca parla della sfortunata pubblicazione dell'album all'inizio della quarantena, senza tuttavia mostrare segni di eccessiva rabbia e delusione per quanto accaduto. Il suo pensiero va infatti alla lontananza dalla vera essenza della musica ossia il live, e alla volontà da lei mai tralasciata di non lasciare da solo il proprio pubblico. Così è nata l'idea di "Spazi Sonori", che, seppur in forma ridotta, sta toccando quotidianamente diverse regioni italiane, permettendo agli spettatori di riabbracciare Francesca, di ricondividere con lei un momento di evasione dalla dura realtà pur tuttavia non dimenticando valori essenziali della vita, resi ancora più significativi dall'attuale stato delle cose. Far sorridere, ballare, commuovere. Francesca Michielin regala tutto questo mentre si alterna come una scheggia tra una postazione e l'altra. Canta "Cheyenne", primo singolo tratto da "Feat", dal medesimo album propone anche "Leoni", e due brani in lingua straniera (Yo no tengo nada, e La vie ensemble). Al pianoforte esegue una evocativa versione di "Io non abito al mare" che sembra immergere l'intero teatro sott'acqua, ricorda la sua infanzia trascorsa in Bolivia attraverso il brano omonimo e "Tropicale", calati all'interno di un'atmosfera tipicamente sudamericana. "Vulcano" la vede scatenarsi ne suoi ritmi dance, "Nessun grado di separazione" è una dolce ma non banale dichiarazione d'amore. Nonostante sia ben esperta di tour, questa sembra essere una delle sue prime performances per l'umiltà che dimostra ringraziando di cuore tutti coloro che la accompagnano in questa ultima avventura e rappresentano i capisaldi del suo benessere. L'apice della serata viene raggiunto con l'esibizione di "25 Agosto", canzone contenuta all'interno dell'album del 2016 "Div20are". Una ballata ariosa e decisa che elogia la bellezza dell'altruismo, del fondersi l'uno nell'altro, dello stare insieme. Prima di sedersi al pianoforte incantandoci, Francesca alza lo sguardo e il pensiero a Willy Monteiro Duarte e a tutte le persone che purtroppo sono rimaste schiacciate da un comportamento radicalmente opposto. Per lui, per loro, allora è necessario cercare di riscoprirsi e ridere alla vita, confortandoci e dandoci forza a vicenda: "E quel sorriso dentro al cuore che ti dice Andrà tutto bene, andrà tutto bene Qui con te e sempre con me" Immagini tratte da:
- profilo ufficiale facebook di Francesca Michielin (https://www.facebook.com/francescacheeks)
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Marzo 2023
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