È iniziato ieri Etnica che quest’anno compie i suoi primi venti anni. Il Festival, come da tradizione, anima Vicchio, in provincia di Firenze, unendo il senso di appartenenza al territorio all’apertura verso un pubblico vario che ogni anno arriva nel paese anche da lontano.
La musica del mondo è come sempre il centro della manifestazione che propone un programma ricco di concerti tutti gratuiti, caratteristica, fra i festival toscani, più unica che rara. Ai concerti principali in piazza Giotto e a quelli in piazzetta di Ponente si aggiungono vari eventi collaterali: le cene e il mercatino etnico colorano le strade con colori e profumi provenienti da tutto il mondo. Un progetto di integrazione renderà protagonisti gli immigrati africani ospiti a Vicchio: Hello Africa, un concerto di percussioni e voci in collaborazione con alcuni musicisti del luogo. Ampio spazio viene lasciato anche alle iniziative rivolte ai più piccoli che potranno partecipare a eventi a loro dedicati e laboratori. L’inaugurazione di ieri sera è stata affidata ai Modena City Ramblers, gruppo storico del combat folk italiano. Dopo aver festeggiato nel 2016 i venticinque anni di attività sono tornati con un nuovo progetto discografico e nel marzo 2017 hanno pubblicato il nuovo disco di inediti dopo quattro anni, Mani come Rami, ai piedi radici (MCRecords/ Believe).
Stasera la musica occitana incontra l'elettronica in Gran Bal Dub. Il progetto nasce da un'idea di Sergio Berardo, storico agit prop della musica occitana con i mitici Lou Dalfin e innumerevoli altre formazioni, e Madaski, co-fondatore degli Africa Unite e uno dei più grandi esponenti della musica elettronica nella sua versione dub. La musica popolare ha la forza di mettere in contatto forme espressive geograficamente distanti ma nella sostanza simili come spirito e ragione di essere. È così che la musica degli storici suonatori ambulanti di ghironda, arrivata al presente attraverso l’opera di Berardo, incontra una realtà, quella elettronica, solo apparentemente lontana dalle atmosfere folk delle Alpi Occidentali. Una forma di scambio e interazione che rappresenta una delle caratteristiche storiche di tutte le musiche popolari: l’attuale che arricchisce l’antico e trova nella memoria nuove ragioni di esistere.
Domani sera doppio concerto con i Mescaria, che ci porteranno nelle sonorità del Mediterrano, e il gruppo storico del rock stady e ska italiano The Bluebeaters. Mescaria da sempre racconta l’essenza di un viaggio musicale e sonoro che dal sud Italia si estende in varie regioni del mondo fino a toccare la Nigeria e l’anima gitana. Dopo diciotto anni con i Bluebeaters, alla fine del 2012 Giuliano Palma sceglie la carriera solista. Il gruppo rinasce in soli nove mesi: accanto a Cato Senatore, De Angelo Parpaglione e Count Ferdi torna Pat Cosmo Benifei alla voce, assieme ad altri musicisti che hanno fatto parte della grande famiglia cresciuta nei vent’anni passati. La loro carriera arriva fino a oggi ricca di concerti e collaborazioni, sempre forte di un suono e uno stile riconoscibile e inconfondibile.
Domenica 18, il festival si chiuderà con una grande festa di piazza. La Roda de Samba e il concerto della Banda Do Carmelindo. La roda do samba è una tradizione brasiliana, occasione di convivialità e musica, in cui ognuno contribuisce suonando uno strumento, o anche solo cantando, per la gioia dello stare insieme intorno a una tavola imbandita. In collaborazione con Etnica 2017, per chiudere in festa la ventesima edizione, O Bonde do Carmelindo assieme a Mariane Reis e Iramar Amaral hanno messo in piedi una Roda de Samba alla maniera di Rio de Janeiro, con cena a base di specialità brasiliane, e a seguire, sul palco principale, un concerto di samba per 13 elementi.
Fonte: ufficio stampa Immagini: https://www.facebook.com/etnicaJcov/ Ufficio stampa
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Aprile 2023
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