di Enrico Esposito
Numerosi riflessi di cristallo. Dove si possono trovare? Attraverso fotografie, disegni propri o altrui, considerazioni, e per completezza canzoni. Francesca dimostra di possedere una familiarità con le medaglie pregiate della comunicazione attuale (facebook, instagram), che tuttavia non corre il rischio di tramutare in dipendenza. Il suo Bildungsroman artistico (studi all’Accademia di Belle Arti, il mondo dei tattoo, artworks nelle copertine dei dischi), l’esperienza strumentale e canora di lunga data e una sincerità caratteriale ben spalleggiata dall’autoironia si impossessano della corrente social con gradevolezza. L’ultimo sassolino che Francesca ha lanciato nemmeno di un mese fa (data di uscita 22 maggio) in proiezione al suo primo album “Chiedimi se sono io” (programmato entro la fine di questo anno a dir poco bizzarro) ha inciso sopra la dicitura “Casa di vetro”, espressione affascinante e turbata come il materiale di cui si compone e racconta. Vi invito a guardare a stretto giro di posta il videoclip girato da Giuseppe Lanno nonché la copertina del singolo generata da matite colorate impugnate dalla cantautrice stessa.
Anzi vi invito a entrarci dentro. Necessariamente. In questo modo accoglierete l’invito di Francesca per approfondire l’esplorazione del suo universo, esterno ed interno. “Casa di vetro” nasce su questo filo, prima che ci ritrovassimo forzatamente tutti a rispecchiarci tra gli spigoli delle abitazioni. La padrona di casa si affaccia alla sua finestra. Osserva gli alberi, il cielo controluce, tra vuoti e luci, li rende parte di un’immaginazione costantemente nutrita e desiderata. Ne raccoglie fotogrammi mentre taglia carote, cambia vestiti, balla felice. Preparazione per ripercorrerli nella sua casa di vetro, un porto sicuro per Cristallo, da cui tirare quasi le somme, vedere tutto e altrimenti sentire la necessità di comprendere quanto il mondo circostante appaia davvero trasparente. Non molto tempo fa Cristallo, alias sotto il quale Francesca Pizzo si cela dal finire del 2017 in una nuova metamorfosi musicale, ha scritto di aver sognato di scostare le tende e scoprire una finestra molto più grande di quella che è abituata a toccare. Un enorme ostacolo ai magnifici (e benedetti) sforzi di creatività che la normalità permette, “al riflettere come vetro trasparente”, la frase che aveva scelto come incipit alla prima strofa di “Cosa c’è”, un brano al contrario molto diretto, teso a prendere per il bavero della giacca i timori che nascono ancora oggi nell’imbattersi con le cifre della variabilità umana. E dell’identità. “Cosa c’è” ha visto la luce nello scorso settembre, aprendo per Cristallo una fase molto significativa, incentrata su un’evoluzione naturale alla luce del percorso complessivo intrapreso dall’artista bolognese. Due anni prima, al calare del 2017, era stato svelato un Ep “Cristallo”, cantato e suonato da Francesca in sintonia con Angelo “Gelo” Casarrubia. Un passaggio linguistico (dall’inglese all’italiano) ma non solo rispetto al beneamato corso lungo sei anni e tre lps di cui i due erano stati artefici sotto le spoglie di “Melampus”. Da allora, seppur non siano trascorsi tre anni, Cristallo è diventato una Francesca Pizzo che ha sventolato le ali in totale libertà, portando l’ispirazione e l’esternazione di essa a livelli cristallini. Di una “Falena”, dell’ammirazione per il songwriting femminile in particolare, delle implicazioni dream, Cristallo ci parlerà tra meno di sette giorni, quando la avremo nostra ospite dal vivo in una connessione tutta nostra. Immagini gentilmente fornite da Sara Salaorni di Red&Blue che ringraziamo fortemente
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Marzo 2023
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