di Enrico Esposito
Martedì 30 Ottobre il Teatro Verdi di Pisa ha ospitato il secondo appuntamento della Stagione 2018-2019 de "I concerti della Normale", con l'esibizione del Duo Gazzana. Le sorelle Natascia (violino) e Raffaella Gazzana (pianoforte) hanno dato vita sul palcoscenico dell'antico teatro a una performance accesa e profonda, in grado di catturare l'attenzione del pubblico per oltre un'ora e mezza, e mettendo in mostra ancora una volta nel corso della loro fulgida carriera un talento e un'esecuzione di altissimo livello. Se prima dell'esibizione, l'attesa e l'attenzione erano tante per un sodalizio che ha portato la propria musica all'interno di locations prestigiose di tutto il mondo, al termine del concerto, il sentimento che ha cominciato a proliferare tra le platee e la galleria ha preso il nome di impressione.
Seppure nel loro portamento trasmettano serenità e fiducia, una volta a contatto con i loro strumenti, le sorelle diventano "terribili", "indemoniate", perché capaci di spaziare largamente non solo nel repertorio, ma anche nel passaggio subitaneo da un tono all'altro. Da Poulenc a Grieg, reinterpretando en passant Dallapiccola e Pärt, il Duo si produce in un programma incentrato su compositori novecenteschi che hanno attraversato e incantato il secolo con le loro sonate. La scaletta si compone in questo modo:
- Sonata per violino e pianoforte di Francis Poulenc - Tartiniana seconda di Luigi Dallapiccola - Spiegel im Spiegel di Arvo Pärt - Sonata n.3 per violino e pianoforte in do minore op.45 di Edvard Grieg Un viaggio continentale che parte dalla Parigi inghiottita dalle tragedie della Seconda Guerra Mondiale, con l'avvincente omaggio di Poulenc alla memoria del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca. Un' apertura dal forte impatto emotivo, dalla quale il Duo prende le mosse per avvincere il pubblico in maniera incalzante. Dai primi accordi al piano dettati da Raffaella e agguantati pochi secondi dopo dalle corde di Natascia, non c'è più spazio per le parole, né tantomeno per i sussurri, le considerazioni personali. I ritmi trascinanti del Duo si impossessano dello spettatore, prendendolo per mano all'inseguimento di tonalità diverse, di momenti di esaltazione improvvisa a successive discese tra vortici di silenzio. Così accade durante la Tartiniana seconda, composizione del 1955-1956, che Luigi Dallapiccola ultimò per orchestra da camera, un "Divertimento" dai movimenti alterni, che si segnala ancora una volta per la sua poliedricità. Il Duo lo interpreta in una veste pungente e senza indugi, srotolando un tappeto sonoro intriso di impulsi e scambi verbali, oculari. La seconda parte del concerto prosegue sul medesimo filone emozionale, spingendosi ancora più in alto e raggiungendo uno stato di sublimazione all'esecuzione di "Spiegel im Spiegel" del maestro estone Arvo Pärt. Una perla datata 1978, concepita poco prima della partenza di Pärt dal suo Paese natio. Fondato sul topic dello "specchio infinito", il motivo si dipana in una dolcezza intima che le sorelle Gazzana distribuiscono prima tra le mani, poi sugli occhi e infine nella mente sgombra degli astanti grazie alla sintonia di spirito per la quale in molti le considerano gemelle. A differenza delle altre composizioni, alle quali aggiungiamo la Sonata n.3 del norvegese Grieg risalente al 1887, in "Spiegel im Spiegel" violino e pianoforte non assumono un portamento teatrale, da dialogo fitto, ma comunque solidamente coordinato, simbiotico. Il virtuosismo e l'eclettismo si schiudono in una quietezza lunga ma mai snervante né fastidiosa, grazie al calcolo magistrale degli incontri tra le voci degli strumenti. L'aria diventa sospesa, la concentrazione si trasforma gradualmente in abbandono allo spettacolo eretto dal Duo Gazzana. Immagini tratte da www.duogazzana.com
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Aprile 2023
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