di Enrico Esposito
In occasione dell'uscita del suo nuovo singolo "Come le rockstar" (Isola degli Artisti) abbiamo avuto il piacere di intervistare la cantautrice Giulia Molino che ci ha raccontato la nascita di questo brano e molto altro.
1) Partiamo dall'uscita del tuo ultimo singolo "Come le rockstar" uscito lo scorso 21 gennaio. Tu hai scritto il testo di questa canzone e alla musica sei stata accompagnata da Manuel Finotti. Un brano in cui si parla della fine di un amore tossico e della possibilità di superare il peso di questa relazione. Come è nata "Come le rockstar" e in quali circostanze, magari particolari, lo hai realizzato?
Il brano è nato poco meno di un anno fa. Mi trovavo a casa mia, abitavo da sola e avevo bisogno di parlare di quest'argomento nonostante si trattasse di una storia antecedente a quel periodo. Alle volte ritornano infatti nello stomaco certe sensazioni. Ho deciso semplicemente di cominciare a scrivere. Ho acceso il Mac, ho abbozzato una melodia per le strofe, mancava solo quella per il ritornello. Ho chiamato Manuel (Finotti ndr) dicendogli: "Devo correre in studio! Dobbiamo finalizzare una bomba!!". Quindi è nata così nel giro di 48-72 ore. 2) Secondo la mia opinione, ascoltando anche i tuoi brani precedenti, possiamo considerare "Come le rockstar" un pezzo rock anche se tu canti davvero tante cose come se fosse un rap. Che cosa ne pensi? Si, e mi fa piacere tu l'abbia notato. "Come le rockstar" vuole essere proprio una fusione tra i due generi, tra l'urban e il pop. Perché mi sono reso conto in questi anni di ricerca artistica che avevo bisogno di qualcosa in cui riconoscermi. "Come le rockstar" segna l'inizio di una serie di altri brani che poi faranno parte del prossimo album in cui mi riconosco. 3) Nel corso del 2021 hai pubblicato più di un brano in napoletano che mettono in mostra un'impronta urban dominante. Mi racconti quando sono nati e se già in passato ne hai fatti altri? Inediti no. Ho sempre amato la canzone classica napoletana, l'ho anche cantata all'interno del programma. Lì ho capito che probabilmente che noi abbiamo una grandissima ricchezza qui cioè il dialetto napoletano che no è solo un dialetto ma una vera e propria lingua. Ho provato come un vero e proprio esperimento musicale a fonderlo nel mio percorso, nei miei pezzi. Diciamo che non mi precludo la possibilità che possa accadere ancora nel nuovo progetto. 4) Hai avuto l'opportunità durante l'ultima opportunità di fate dei concerti in cui far ascoltare i tuoi ultimi pezzi? Si ho avuto la possibilità di fare dei live in cui ho portato quasi l'intero primo album e i singoli usciti successivamente. Devo dire che hanno avuto un ottimo riscontro perché finché vedi le persone sotto il palco che cantano insieme a te a squarciagola vuol dire che i pezzi e i messaggi sono arrivati. 5) Tu adesso vivi a Scafati. È stata una tua scelta quella di rimanere a casa oppure hai avuto un periodo in cui ti sei trasferita? Dico queste cose in base a come si è sviluppata la tua carriera. Uscita dal programma io avevo una forte necessità di indipendenza e solitudine. Avevo bisogno di metabolizzare il percorso e capire determinate cose riguardo me stessa semplicemente. Prima la persona poi l'artista. Quindi ho deciso di trasferirmi a Roma e ho vissuto lì da sola circa un anno. Dopodiché sono tornata perché effettivamente mi mancava molto la mia terra. Io provo un forte attaccamento verso la mia regione. Però è stata un'esperienza molto positiva quella di vivere da sola, mi è molto servita. Quindi è solo questa la motivazione del mio trasferimento. 6) Per quanto riguarda invece alcune influenze che hai avuto dal punto di vista musicale. soprattutto in riferimento all'urban e al rap. Tutto lascia pensare che tu abbia diversi tipi di ispirazioni sia dall'Italia che fuori... Io ho sempre ascoltato musica rap, ho incominciato ad appassionarmi alla musica, ascoltandola h24 con le cuffiette, proprio con il rap. Ho cominciato con Salmo, Gemitaiz, Madman e quella wave lì. In genere io apprezzo tutta la musica urban, soprattutto quella della nostra regione. Ti parlo di Luché, Coco, Speranza. Davvero non saprei dire la matrice e l'ispirazione: capita che alcuni giorni mi sveglio e metto interi Ep indie o Allevi, Einaudi. Troppo vasta è la scelta della musica che ascolto per ritrovare un'influenza. A me piace la musica bella, non ho assolutamente pregiudizi su niente. 7) Immagino tu sia al lavoro adesso su nuovi pezzi e un nuovo progetto. In questo momento di cosa ti stai occupando? Attualmente oltre al nuovo album mi sto dedicando a un programma web con Daniele Cabras (non posso ancora dire quale) . Poi mi sto dedicando alla scrittura non solo di canzoni perché ho bisogno di parlare di un tema per cui molte persone mi hanno conosciuto fin dagli esordi ad Amici. Penso sia giusto continuare a parlarne se può aiutare in qualche modo le persone, voglio continuare a farlo e se ne ho possibilità lo farò. Ho vissuto l'anoressia per un po' di anni della mia adolescenza. Anche all'interno del primo album c'è un pezzo che si chiama "Nietzsche" in cui parlo del disturbo e di tutto ciò che ha causato nella vita che ho vissuto. Da quel momento le persone hanno cominciato ad affezionarsi a questo tema (se ne parla sempre troppo poco secondo me). Molte persone mi hanno contattato e condiviso la loro esperienza. Secondo me è giusto continuare su questa squadra e in qualche modo è giusto parlare della mia esperienza se può aiutare in qualche modo anche perché non è un tabù. 8) Ci sono in programma nuovi concerti da parte tua? In progetto ci sono sperando non escano nuove restrizioni sono sicuramente in progetto nuovi live. Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa Red&Blue
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Marzo 2023
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