di Enrico Esposito Le Cose Importanti sono una giovane band composta da quattro musicisti che vengono dal Lazio (Latina e Pavona) e dalla Toscana (Firenze). Giada Sagnelli (voce e chitarra) e Ylenia Procaccioli (chitarra) sono le due fondatrici del progetto, alle quali si sono uniti successivamente Umberto Andreacchio (basso) e Matilde Benvenuti (batteria ed elettronica). Dopo cambi di formazione e sperimentazioni, Le Cose Importanti hanno raggiunto un naturale equilibrio che li ha portati a pubblicare lo scorso 26 giugno il loro Ep d’esordio intitolato “Nota vocale”. Oggi abbiamo l’opportunità di rivolgere alcune domande a Giadra, cantante e songwriter de Le Cose importanti. 1) Buongiorno ragazzi e grazie mille per aver accettato la nostra intervista. Il nome che avete scelto per questo percorso musicale, “Le Cose Importanti”, indubbiamente colpisce l’attenzione di chi lo legge e lo spinge a cercare di approfondire meglio quale sia la sua origine. Vi andrebbe di raccontarci quali sono le motivazioni alla base di tale decisione? Ciao e grazie a voi per averci scritto! In realtà non c’è stato un vero e proprio ragionamento alla base di tale decisione. Il progetto, inizialmente, era composto solamente da me e Ylenia, non avevamo ancora fatto alcun live e i brani venivano suonati solamente tra le mura della mia camera. Una frase che mi rimbalzava costantemente in testa era proprio questa ‘’Le cose importanti’’. Ogni volta che prendevo in mano la chitarra e iniziavo a cantare questa frase si faceva sempre più forte nella mia testa. Così, inizialmente solista, decisi di non dare il mio nome al progetto, ma di chiamarlo ‘’Le cose importanti’’. 2) Il vostro progetto prende avvio circa tre anni fa, con numerosi concerti in giro per l’Italia, tra cui il Meeting del Mare di Marina di Camerota del 2017, e la collaborazione con Roberto Angelini, che ha preso parte alla scrittura e alla registrazione di “Torneremo a parlare di niente”, il vostro primo singolo uscito nel 2018. Come sono cambiate Le Cose Importanti nel corso di questi anni? Beh sicuramente nella formazione, da 2 siamo diventati 4, da solista siamo diventati una band. Ogni elemento di questo progetto aggiunge colore ad ogni singola nota o parola scritta. Siamo in continua evoluzione e questa cosa di contaminarci a vicenda ci piace tantissimo. Il 26 giugno, dopo un lavoro a distanza obbligatorio a causa del lockdown, avete pubblicato il vostro Ep “Nota vocale”, una raccolta di quattro brani in acustico registrata grazie all’ausilio dei mezzi tecnici che per fortuna oggi la tecnologia mette a disposizione e sotto la consueta supervisione del produttore Ale Bavo. “Nota vocale” identifica il concetto di immediatezza, di messaggio istantaneo che sembra descrivere perfettamente un sentimento comune legato non solo agli ultimi tempi, ma alla vita attuale in modo generale. Ci potreste spiegare che cosa rappresentano per voi il titolo del volume e il valore di questo progetto? Nota vocale è, come detto anche da te, ‘’immediatezza’’. In un momento così brutto che ci ha tenuti tutti lontani, l’unica cosa che ci teneva veramente vicini era il telefono. Nota vocale è un messaggio istantaneo che abbiamo cercato di inviare a tutti, in ogni singola traccia registrata c’è un pezzo di casa nostra, dei nostri luoghi più intimi. Abbiamo suonato distanti per poi diventare una cosa sola uniti grazie al meraviglioso lavoro di Ale Bavo, che da Torino ha preso ogni singola registrazione trasformandola in ciò che avete potuto ascoltare. Diamo un valore importantissimo a questo lavoro, seppur casalingo, poichè mantiene vivo il ricordo di ciò che è stato, non bisogna mai dimenticare il passato seppur doloroso.
4) Insieme a “Torneremo a parlare di niente”, “Nota vocale” contiene anche “Hey Macarena”, il vostro secondo singolo uscito alla fine del 2019 e anch’esso riarrangiato in chiave acustica, e due singoli inediti: “Armadio” e “Come si fa”, quest’ultima scritta proprio durante la quarantena. In questi brani è possibile riscontrare un filo che li lega dal punto di vista dell’interpretazione e dell’impianto sonoro: la malleabilità vocale di Giada, dolce e acuta, ma anche scabra e affilata; l’importanza dei cori che oltre ad accompagnare, in alcuni casi si trasformano in un co-protagonista; la precisa scelta della veste acustica. Vi andrebbe di spiegarci come si è sviluppata la dimensione sonora dell’Ep?
In realtà è stato tutto dettato molto dalla pancia, non abbiamo studiato a tavolino come fare determinate cose. In ‘’Come si fa’’ (traccia contenuta in Nota Vocale) tutte le doppie, trasformate da Ale Bavo in sezione ritmica, sono state registrate improvvisando. Tutto è nato da ciò che sentivamo in quel preciso momento. 5) Abbiamo parlato della componente strumentale, adesso passiamo ai temi delle vostre canzoni. Ho letto che per voi “le cose importanti sono la vita di tutti i giorni, le cui vicissitudini ed amarezze meritano di essere condivise”. Vicissitudini, difficoltà, incertezze ricorrono nelle frasi dei brani ricreando situazioni quotidiane, importanti per l’appunto, dure da digerire ma di fronte alle quali bisogna avere la forza di ammettere la realtà e guardare avanti. La paura di confessarsi ed esporre dubbi e ferite dell’animo viene cantata e indirizzata spontaneamente all’ascoltatore. Come nascono i testi de Le Cose Importanti? I testi nascono da una forte esigenza di tirar fuori qualcosa, diciamo che sono solita trattenere molto il dolore senza batter ciglio, la musica è l’unico modo che ho per ‘’liberarmi’’ da tanti pesi. Le canzoni parlano tanto di me e delle persone che hanno fatto parte della mia vita, di come mi sento e di ciò che sono. Non bisogna avere paura di dire ciò che si vuole, di essere se stessi. 6) Nonostante le ristrettezze del 2020, siete riusciti a esibirvi dal vivo in diverse date, come al “Le Mura” di Roma e al già citato Meeting del Mare. La vostra band ha inoltre preso parte alla Finale dell’Arezzo Wave come rappresentante del Lazio e alle Semifinali del Premio Fabrizio De Andrè. Come sono andate queste esperienze, con la possibilità di calcare di nuovo il palco alla presenza del pubblico da una parte, e dall’altra la partecipazione alle kermesse citate? Poter partecipare come rappresentanti del Lazio alla Finale dell’Arezzo Wave è stato molto bello, anche se attraverso uno schermo, come per il Premio Fabrizio De Andrè. Il live al Meeting del Mare è stato molto forte, le persone erano tutte sedute e ascoltavano attente e silenziose, è stata un’esperienza molto forte, emotivamente parlando. 7) Sappiamo che a gennaio arriveranno novità da Le Cose Importanti. Per questa ragione invitiamo i nostri lettori fin da ora a controllare con regolarità i vostri canali instagram e facebook. E per salutarvi e ringraziarvi ancora per quest’intervista, vi chiediamo quali sono i pensieri che vi animano in vista del 2021 e quale invito vorreste rivolgere al pubblico. Grazie mille! Si, tra Gennaio e Febbraio uscirà un lavoro svolto a Cosenza durante la residenza artistica di Musica Contro le Mafie, siamo molto felici e non vediamo l’ora di potervi far ascoltare/vedere ciò su cui abbiamo lavorato in questi mesi. Il 2020 è stato molto pesante e difficile per tutti, nessuno escluso. Invitiamo tutti a non smettere di spingere forte contro le cose che ci fanno più male, la felicità è dietro l’angolo e possiamo raggiungerla solo con le nostre forze. Non dobbiamo mai smettere di credere in ciò che facciamo. Baci da tutt* Immagini gentilmente fornite dalla band
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Marzo 2023
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