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2/9/2016

Intervista Nasty Diva – Luglio 2016

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di Martina Alberti

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Nastasia Grillotti, in arte musicale Nasty Diva, per me e per l’arte solo Nasty.
Ho scelto per inaugurare il mio primo articolo all’interno del Termopolio proprio lei, a mio parere un’artista, una creativa, poliedrica, istrionica che in quel che fa sa ben armonizzare ironia, poesia e tanti perché.
Decido di intervistarla sul suo nuovo progetto che abbraccia la musica, un concept album che come filo conduttore ha il tempo e la sua dilatazione nello spazio più profondo intitolato Inconscio.
Nasce tutto in maniera spontanea: è una carissima amica, vado a casa sua, pranziamo e ci mettiamo a chiacchierare..
 
1 Perché hai scelto il nome d’arte Nasty Diva?
Nasty in inglese ha tanti significati, vuol dire brutto, sporco, schifoso; però ha anche una valenza di significato diversa come per esempio porco ma in maniera sexy. E l’ho associato alla parola diva come contrasto di colei che è sempre bella, appariscente; una diva schifosa quindi.
 
2 Quali sono state, se ci sono state, delle figure musicali o artisti a cui ti sei ispirata per il tuo progetto.
Il progetto più che ispirato, ha riferimenti, ad artisti come Brian Eno, Nick Cave, Leonard Cohen e  Radiohead.
 
3 Ogni titolo del brano inserito all’interno dell’album riprende citazioni cinematografiche..
In realtà ogni titolo dei brani dell’album è il titolo di un film; tranne uno, Organo Marino che deriva dall’organo che viene suonato dal mare in Croazia.
 
4 Per quale motivo hai pensato di ispirarti alla cinematografia?
Ma perché in realtà il cinema e i film citati fanno parte del mio inconscio, tante volte mi ritrovo a nominarli o comunque a rivederli e tante volte ho ritrovato nella mia vita delle situazioni analoghe a questi film.
 
5 Perché hai utilizzato il colore blu e perché la parola inconscio? C’è un legame in questo con la tua infanzia?
Allora, il colore blu è spiegato dal fatto che per me l’inconscio è blu, cioè io identifico l’inconscio col colore blu.
Inconscio perché tutto ciò che in realtà scrivo viene fuori dal mio inconscio e lo scrivo in momenti, anche temporali, molto diversi tra loro; per me l’inconscio è quindi quella cosa che mi riesce fuori anche a distanza di tempo inconsapevolmente.
Legame con la mia infanzia intesa come bambino, no.
 
6 Ti chiedevo questo a riferimento dei tuoi lavori esposti ad una collettiva d’Arte lo scorso anno..
Per esempio nel primo video de Il cielo sopra Berlino, compaio io da bambina, ma in realtà Il cielo sopra Berlino, parla di una cosa accaduta pochi anni fa, cioè di una situazione in cui mi sono ritrovata pochi anni fa. Ho utilizzato però la mia immagine di bambina per esorcizzare, quindi in realtà potrei dire che ho riusato la mia immagine di bambina sì, però più come sorta di salvezza. Non c’è però un legame stretto tra quello che c’è nell’album Inconscio e la mia infanzia.
 
7 Quali caratteristiche attribuisci all’inconscio?
Prima di tutto gli attribuisco le immagini, associazione di immagini mentali, rielaborazioni, quindi secondo me l’inconscio a volte o meglio quasi sempre, mi fa captare delle situazioni, delle cose che io inconsciamente sapevo già ma che si verificano dopo, dopo la sua elaborazione. Per me quindi forse l’inconscio è il primo step con cui.. cioè la base da cui parto per approcciarmi a qualcosa o a qualcuno; la percepisco inconsciamente.
 
8 La canzone del disco che ti piace di più oppure alla quale sei più affezionata.
Che mi piace di più direi Se mi lasci ti cancello. Quella alla quale sono più affezionata è Il cielo sopra Berlino, che è anche la prima canzone dell’album, è stato il primo singolo, e quello lì è stato proprio il passaggio da il passato al presente; Il cielo sopra Berlino mi ha aiutato a liberarmi di un peso che mi portavo dietro da un po’ di tempo e quindi a vivere poi il presente in maniera più leggera.


9 Passiamo a tutt’altro tipo di contesto: la tua canzone del cuore?
Dance me to the end of Love di Leonard Cohen.
 
10 Secondo te c’è relazione tra Arte, Musica e Poesia? Se sì perché?
Sì, ormai non si può più dividere niente, l’Arte è tutto, non puoi dividere la Poesia dall’Arte visiva, dalla Musica, tutto è un insieme, e Arte ormai è tutto e niente, cioè qualsiasi cosa oggi può essere definita Arte. Però secondo me quando c’è la Poesia allora sale ad un livello superiore.
 
11 In questo momento che cosa ascolti o ti ritrovi ad ascoltare?
In realtà ascolto sempre quasi cose vecchie, però sempre attuali; mi piace la musica rock anni Settanta. Se però ti dovessi dire qualcosa di nostro contemporaneo, ascolto Jovanotti.
 
12 E c’è un perché?
Perché credo che sia l’unico che ti dia un po’ di gioia rispetto al resto.
 
13 Cosa pensi della musica adesso, sia da ascoltatrice che da musicista.
In realtà non sono musicista, perché nelle canzoni non ho suonato niente, a parte aver fatto qualche piccolo giro o di pianola fatto col cellulare, o una piccola traccia di chitarra ma con degli accordi semplicissimi, quindi non mi ritengo musicista.
 
14 Musicista nel senso che in questo caso hai a che fare con la musica. Intendevo da ascoltatrice di un brano a creatrice di un brano.
Quello che poi più mi piace è la combinazione tra parola e suono, quindi se una parola che è messa bene con un suono che ci sta bene allora quello mi basta; anche se poi in finale mi deve sempre dire e trasmettere qualcosa, mi deve quindi sempre arrivare un’emozione.
 
15 Cosa pensi dei mass media e del modo in cui fanno fruire la musica al pubblico, il modo in cui “lanciano” la musica, ovvero, l’approccio del pubblico alla musica è cambiato?
Sì, in realtà è cambiato per il fatto che non si ascoltano più gli album interi secondo me e si ascoltano solo le “tracce” se vogliamo chiamarle così, o i singoli, e quindi anche fare un album come Inconscio che è completamente da ascolto e va ascoltato dalla prima canzone all’ultima perché comunque è un concept album, non so quanto possa essere fruibile; anche se l’album è completamente gratuito, e anche se comunque YouTube ti da la possibilità di ascoltare ventiquattr’ore su ventiquattro musica gratis.
A quanto pare però pur che la musica sia gratis non mi sembra che poi se ne faccia, non voglio dire un buon uso perché poi la musica va ascoltata e ognuno ha i suoi gusti, magari non si ascolta con una buona modalità, se ne fruisce troppo velocemente.
 
16 Mi hai parlato di concetto, quindi, il filo conduttore dell’album?
Il filo conduttore è il tempo. È il tempo che passa dal passato al presente e al futuro, e soprattutto è l’elaborazione, l’elaborazione di tanti pensieri, di tante situazioni che a volte magari non sono neanche reali ma solo immaginarie e altre invece sono davvero reali.
 
17 Nei brani che compongono Inconscio non canti, più che cantare reciti direi, è una lettura.. ti sei ispirata a qualcuno?
Sì, è più una sorta di recitazione/poesia. In realtà l’ispirazione base parte da artisti come Leo Ferré oppure da interpretazioni di Yves Montand o altri attori, comunque più che altro teatrali come può essere anche Antonin Artaud; ma comunque sto facendo dei nomi un po’ grossi per paragonarmi (ride), l’ispirazione viene però presa sempre dai più grandi artisti quindi è per questo che la canzone è più parlata. Poi è, te l’ho detto, più un viaggio, un racconto, è una narrazione quindi è per questo, te la voglio raccontare non te la voglio cantare.

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18 Ora domande veloci, un po’ a raffica: com’è nata la tua passione per la musica? (se riesci rispondi in breve)
Ma, io non so neanche se poi è nata (ridiamo). Magari non l’ho ancora inconsciamente elaborata (ride).
 
19 Quindi perché lo fai?
Non è neanche in realtà un’esigenza, a volte ti succedono una “serie di sfortunati eventi” che ti portano poi a delle coincidenze quindi ti ritrovi per caso a scrivere e a comporre musica e quindi magari possiamo dire che l’album è nato per una serie di sfortunati eventi (sorride).
 
20 Il tuo idolo musicale da ragazzina?
In realtà ce n’avevo due, Jim Morrison e Kurt Cobain.
 
21 Chi ha per te cambiato la musica e perché?
Non lo so chi ha cambiato la musica.. Ma in realtà la musica non è cambiata, ci sono solamente modi diversi di fare musica, c’è chi poi attraverso la musica vuole dire delle cose che siano sociali, d’amore o quel che sia, c’è chi fa musica in maniera completamente profonda quindi sperimentazioni, cose del genere. Ma, se ti dovessi dire chi invece per me rappresenta la musica, ti direi i Rolling Stones.
 
22 Perché?
Credo che siano il gruppo, almeno attualmente, anche se il più giovane ha più di settant’anni, però più giovanile e più rock che ci sia.
 
23 Sei soddisfatta del tuo lavoro, del tuo disco?
Sì, sì sì sono soddisfatta. Sono soddisfatta e soprattutto devo dire grazie a Luca Scopetti che mi ha dato l’opportunità di farlo, mettendomi a disposizione il suo studio, il suo tempo, la sua creatività; la maggior parte delle composizioni musicali sono sue sulla base di alcuni spunti che io gli davo e quindi, sì sì sono soddisfattissima.
 
24 E ora fatti un po’ di pubblicità, fai pubblicità al disco.. dove possiamo ascoltarlo ecc?..
You Tube, Facebook, Twitter e pagina di Instagram Nasty Diva.
 
 25 L’album è già fruibile al pubblico oppure possiamo ascoltare i brani man mano che li pubblicherai?
Per ora li potete ascoltare man mano che li pubblicherò, però a breve metterò tutto l’album sia su You Tube che su tutti i canali web disponibili; inserirò inoltre anche il download gratuito perché l’album sarà gratuito al pubblico.
 
26 C’è una precisa motivazione per cui lo rendi gratuito?
Ma perché in realtà poi gli album non li vende più nessuno, quindi non ha senso stampare degli album, ormai si ascoltano via web e via internet. Mi piacerebbe più che altro in seguito fare dei live e mi piacerebbe che la gente venisse a vederli perché non saranno concerti.
 
27 Vuoi parlarcene, due parole sulla parte live che hai in mente?
Sì. Quello che voglio creare è un viaggio collettivo, inconscio, dove il pubblico non ascolterà un concerto ma si ritroverà in un ambiente completamente blu, vi si dovrà sdraiare, sopra delle stuoie; ci sarà anche una ballerina che interpreterà le canzoni attraverso il movimento mentre io racconterò la mia storia attraverso i pezzi dell’album. Quindi sarà più un viaggio, un viaggio collettivo, in questo viaggio collettivo però ognuno farà un viaggio personale, dentro proprio inconscio.
 
28 Lasciami con una frase, una citazione, un verso di una canzone, di una poesia..
È difficile.. ce ne sono tante..
 
29 La prima che ti viene in mente.
“La volontà è più forte della morte, l’amore è volontà e nessuno può morire per sempre”.
 


Immagini tratte da: 

immagine 1, pagina Facebook Nasty Diva 
immagine 2, pagina Twitter Nasty Diva 

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