di Enrico Esposito Giovedì 15 luglio. Firenze, Chiostro degli Uomini dell'Istituto degli Innocenti, ore 21:30. Ginevra Di Marco inizia i suoi "Canti, richiami d'amore" con Francesco Magnelli alle tastiere e Andreino Salvadori alle corde. In memoria di Erriquez, in regalo al pubblico. Donna Ginevra è tutta nostra. Nel giorno del suo cinquantunesimo compleanno che sembra uno scherzo. Eccola lì, maglietta nera come la notte, gonna lunga verde speranza come la musica. Siede al centro della scena in silenzio con gli occhi scintillanti e il sorriso immenso che si libra lungo tutto il chiostro degli uomini. Una location raccolta, intima, profumata di storia secolare e arte interminabile . Un giardino quasi segreto, una "cortina" di quelle vitali del Meridione in cui il tempo sembra essersi fermato. Si comincia piano, con leggerezza, seduti come Ginevra, Francesco e Andrea. I Canti sono tutti per Erriquez, l'anima funambolica strappata via ma mai rinunciataria della felicità altrui. Donna Ginevra lo abbraccia per una serata intera donandogli le molteplici sfaccettature della sua passione canora. Non ci sono confini all'interno della sua ricerca sul mondo, del suo studio della canzone. Il passato è uno scrigno inestimabile che bisogna sempre portarsi e scoprire a poco a poco: tra i cristalli già svelati Ginevra ne ha estratti e rilucidati con dovizia e li decanta. Ci sono Fabrizio De Andrè, c'è Tenco, Mercedes Sosa, i canti popolari crudeli ("Storia del 107") e liberatori ("La Leggera"). Compaiono le origini ad intervalli: "Amandoti", "Forma e sostanza", "Annarella", pietre roteanti. Ginevra si è già alzata, imbraccia il tamburellino e si è impossessata del cuore di tutti. Una danza frenetica, un tarantismo irresistibile si diffondo per il chiostro che non è più tale. Sembra di trovarsi tutti in piedi sui sampietrini di una piazza grandissima, in cui musica popolare e d'autore diventano una magnifica cosa sola. Un concerto con tre musicisti si è trasformato in un festival con una ventina di voci e un centinaio di musicisti, provenienti da direzioni contrapposti, dall'Ucraina alla Francia. La potenza dell'unione rende questo possibile, l'universalità dei valori di solidarietà e la franchezza dei bisogni personali. Ginevra la trascinatrice ha in sé la grazia della delicatezza e la gioia dell'inventiva. Nonché la capacità di farsi rimpiangere già mentre le danze volano ancora e non sono ancora spente. Ed Erriquez urla nella notte magica fiorentina al contributo alla chitarra di Orla, tripudiando. Immagini tratte da bit.concerti.it LB Luca Brunetti Photography
2 Commenti
29/9/2021 11:39:06
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29/9/2021 11:42:28
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