Annunciate tre nuove date dello spettacolo "H3+"
Paolo Benvegnù è uno degli autori più significativi del panorama italiano. Fondatore degli Scisma, vanta una lunga e fortunata carriera da solista: i suoi pezzi, che hanno lasciato il segno nella storia della canzone italiana, sono stati reinterpretati da artisti come Mina, Irene Grandi, Giusy Ferreri e Marina Rei. Recentemente ha vinto il premio speciale di Musica contro le Mafie, per la canzone “Il sentimento delle cose”, assieme a Brunori Sas e Rocco Hunt, “in virtù della capacità di diffondere buone idee e buone prassi attraverso la musica.”.
Venerdì 19 gennaio sarà uno degli ospiti musicali del GABER DAY di Arezzo, voluto da Andrea Scanzi, assieme a Giulio Casale e Syria. GABER DAY da un’idea di Andrea Scanzi arriva ad Arezzo una serata interamente dedicata al Signor G. Inizio alle ore 21.00 - ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti. Teatro Petrarca, via Guido Monaco 12, Arezzo Annunciate tre nuovi appuntamenti dal vivo con Paolo Benvegnù: 9 febbraio BARI, Teatro Kismet, Spettacolo H3+ 9 marzo ROMA, Auditorium Parco della Musica, Spettacolo H3+ 9 maggio BOLOGNA, OFF, concerto in solo Paolo Benvegnù, a teatro, aveva già lavorato con David Riondino e Stefano Bollani, per lo spettacolo “Presepe vivente e cantante”, e con Gianni Micheli, per lo spettacolo in Rosa Lullaby: oggi torna con “H3+”, il primo spettacolo nato da un suo disco, che andrà in scena da novembre nei teatri. Nello spettacolo “H3+”, accanto al teatrino di marionette, una autentica stanza delle meraviglie, le canzoni del disco omonimo, i brani degli altri due album della trilogia “con l’H” di Benvegnù, “Earth Hotel” ed “Hermann”, e un registratore, con il racconto di quello che è stato, quello che è e quello che sarà. Lo spettacolo-concerto “H3+” è un viaggio ai primordi del mondo, alla scoperta di una terra distrutta e rinata sotto forma di pioggia, riossigenata dalla comparsa del mondo vegetale. A restituire la memoria di tutto questo, la coscienza e la visione dell’uomo che ne è stato testimone, le cassette di un vecchio registratore. La voce narrante è quella dell’ “Homo Selvaticus”, un ipotetico essere senza volto, capace di comparire e scomparire, esistere e morire al tempo stesso, attraversare epoche intere in una sola vita. La musica e i testi sono quelle del collettivo Benvegnù e accompagnano il pubblico in quello che è in tutto e per tutto un viaggio dalla Terra allo spazio interstellare, dal reale all’immaginato. In conclusione, un atterraggio dolce, sempre guidato dal filo rosso della narrazione teatrale.
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Marzo 2023
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