di Enrico Esposito Sono trascorse già due settimane dalla nostra partecipazione al Premio Tenco 2021. Nelle giornate di giovedì 21 e venerdì 22 ottobre il Termopolio è sbarcato a Sanremo in occasione della rassegna di musica d'autore più importante a livello nazionale e forse anche a livello mondiale. Un ritorno sempre più prossimo alla normalità ha infatti permesso al pubblico di invadere il Teatro Ariston nel weekend citato e godere di non uno, ma molteplici spettacoli sia dal punto di vista numerico che artistico. Non sono mancati fili conduttori esclusivi come l'omaggio davvero libero agli immortali successi di Battisti/Mogol che ha visto Peppe Voltarelli e Fiorella Mannoia regalare due personalissime riscritture di "E penso a te". L'assenza per malattia di Madame, doppia trionfatrice alle Targhe ha generato un effetto di grande compattezza all'interno della proposta musicale dei primi due atti della premiazione. Il rock di Enrico Ruggeri, i ritmi latini di Marisa Monte, George Drexler e Rusó Sala, l'omaggio a Brassens di Alberto Patrucco e Sighanda. E ancora il folk combattente di Piero Brega, il pop-rock allegorico di Lucio Corsi, il repertorio enciclopedico di Gianni Coscia, lo spartito d'autore di Samuele Bersani e della Mannoia hanno disegnato una precisa circonferenza che avvolge decenni e tradizioni diverse della storia della musica italiana. L'esperienza e l'evoluzione dello stile degli artisti presenti sul palco ha reso il Premio Tenco di quest'anno una manifestazione dal profondo amore nei confronti di espressioni culturali che costituiscono ancora solide basi per il presente. Con questo non vogliamo dire che la performance di Madame avrebbe stravolto questa situazione, anzi probabilmente ne avrebbe aggiunto un tassello interno. Ma più che alle ipotesi e alle congetture qui stiamo raccontando apertamente di emozioni provate sul momento e ancora sicure, rese tali solo dalla presenza all'evento. Il Tenco di quest'anno ci ha fatto comprendere quanto la musica rappresenti un dono multiforme che trasforma in arte anche le differenze linguistiche. Ne nasce un potenziale creativo infinito, in cui le riscritture proprie e altrui continuano a stupire. Nella prima serata è Enrico Ruggeri a catturare la scena da questo punto di vista, facendo saltare il banco grazie a una carica esplosiva che è intatta dopo 40 anni di carriera. Un Ruggeri che troppo tempo è stato lontano dal Tenco e tornato "con gli interessi". Durante la sua lunga performance il rock viene celebrato in tutte le sue estensioni attraverso i suoi grandi successi, ma non si dimentica ancor di più la sua eccezionale attività di autore di brani cantati da colleghi. Così "Quello che le donne non dicono" e "Il mare d'inverno" brillano nella notte sanremese. Il giorno successivo invece la dolcezza di Fiorella Mannoia sulle note del pianoforte di Danilo Rea. Sembra una ragazzina su quel palco Fiorella, con la sua eleganza unica e un timbro che rappresenta davvero un'etichetta ben precisa. Il suo desiderio di cantare la donna pienamente si innalza e avvolge, disarmando. Immagini tratte da foto dell'autore
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Aprile 2023
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