Da martedì 8 dicembre è disponibile su tutte le piattaforme di streaming "Piano b", l'Ep di debutto di Francesca Pizzo, in arte Cristallo. Il Termopolio ha avuto il piacere di intervistare la cantautrice bolognese qualche giorno fa per conoscere i dettagli di questo nuovo lavoro. di Enrico Esposito “Piano b” è un’espressione ormai inflazionata. A livello mondiale. I motivi del perentorio “successo” di questa espressione nell’ultimo anno sono evidenti, e analizzare nel profondo le diversificazioni d’uso ci porterebbe a smarrire presto la bussola. Oggi ci interessa approfondire un caso specifico di “Piano b”, che la sua protagonista dichiara fin da subito in riferimento al suo mestiere, quello della cantante, ma non solo. Lei è Francesca Pizzo, in arte Cristallo, che vi avevamo presentato in una video-intervista pochi mesi fa, per la precisione a maggio, dopo la pubblicazione del suo nuovo singolo “Casa di vetro”. In quel periodo di primo lockdown, si viveva un’atmosfera di sospensione prudente che però cominciava a manifestare barlumi di speranza: tuttavia le previsioni di un secondo stop forzato agli spettacoli pubblici, e dunque anche ai concerti sono state confermate in seguito. Allora Cristallo, che aveva avviato il suo progetto solista appena un anno fa ha dovuto prendere delle contromisure alla situazione: il suo primo length album previsto per la primavera del 2021 ha lasciato giocoforza spazio a un’alternativa di maggiore immediatezza. Nasce così l’ep che trae il suo nome dalla circostanza in cui la cantautrice si è imbattuta nel suo percorso artistico, forte dell’esperienza costantemente maturata durante la vita. “Piano b” rappresenta la prima raccolta che mette in scena lo sguardo indagatorio ed empatico di Cristallo attraverso cinque diverse riflessioni sulle componenti delle relazioni umane e di prospettive inoltre private, focalizzate sulla singola interiorità. Dal termine del 2019 alla primavera passata “Cosa c’è”, “Falena” e “Casa di vetro” sono stati rilasciati a distanza precisa l’uno dall’altro con l’intento di avvicinare con spontanea calma gli ascoltatori alla personalità dell’artista bolognese, evidenziando da subito alcune caratteristiche ricorrenti sia nella scrittura che nel sound. Dopo il lungo capitolo con Melampus in cui concedeva grande spazio al ruolo di musicista, Francesca ha intrapreso la nuova fase del suo viaggio musicale scortata dal lavoro sapiente dei producers sulla parte strumentale per poi sentirsi libera di esprimere al meglio le sue potenzialità. Soprattutto nella composizione dei testi, nati spesso dall’unione della voce con un giro di basso e che vedono incontri e alternanze filanti tra acustico e synth, richiami agli anni ‘60 e ‘80 e influssi industrial contemporanei. Gli sfondi sonori ricreati hanno il compito di trasportare l’orecchio tra gli specchi dell’ universo interiore appartenente all’artista, attenta a mettere a disposizione parole e strofe essenziali così da sortire l’effetto del desiderio di interrogarsi di più sui significati. Un effetto di “vedo/non vedo”, di intenzionale cripticità in controtendenza con la moda odierna: come lei stessa ci ha detto, “il compito dell’arte deve essere quello di allungare una mano al pubblico”, invogliandolo allora a stabilire un legame produttivo reciproco con il cantautore, il regista, il pittore.
All’interno di “Piano b”, frutto anche di una rivalutazione del lavoro compositivo e discografico stesso in virtù dei bruschi cambiamenti intervenuti nella vita quotidiana, per la prima volta sono inseriti due brani in precedenza non pubblicati come singoli ma paradossalmente pensati e terminati da Cristallo molto prima. “Dei due”, uscito a novembre per anticipare l’intero ep, e “Cuore nero”, quinta e conclusiva traccia del lotto, erano stati infatti già registrati un anno fa e “conservati” in attesa di entrare a far parte del Lp previsto. Lo stand-by dell’incertezza prolungatosi in autunno, al netto del piccolo break estivo che ha permesso a Cristallo di potersi esibire dal vivo in alcune date accompagnata alla chitarra da Andrea Gerardi, ha fatto si che la cantautrice optasse in definitiva per il suo piano b, comprensivo per l’appunto di entrambe le canzoni. L'intero Ep verte innanzitutto sulla linea narrativa già intrapresa dai tre singoli già noti: Francesca Pizzo mette di fronte i punti di vista di due persone strette all’interno di un rapporto affettivo. La sincerità e la verità dei sentimenti e dei bisogni dominano: tra l’uno e l’altra avviene uno scambio fatto di attenzioni e tenerezze, ma esistono anche vuoti di rispetto e comprensione. Si sviluppa un confronto fondamentale puntato al chiarimento, senza la paura di avanzare delle richieste e far osservare comportamenti buoni o meno di entrambi.
“Dei due” trasferisce quest’esperienza su un altro piano, quello del fare I conti con se stessi alla ricerca di un equilibrio necessario: per poter godere appieno di una relazione sentimentale diventa opportuno non mettere da parte la natura spontanea del proprio animo. E “Cuore nero” recupera nuovamente la sfera personale, trasferendola in un altro discorso: il senso condiviso della dipendenza da rapporti disfunzionali che riguardano non per forza persone, ma tanti aspetti della quotidianità, responsabili dei cuori neri. Ed ora, in attesa di assistere dal vivo alla completa espressione di "Piano b", non vi rimane altra scelta: ascoltarlo per poter conoscere la sua protagonista e mettervi nei suoi panni. Esattamente come me.
Immagini gentilmente fornite dall'ufficio stampa Red & Blue music relations
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Aprile 2023
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