di Enrico Esposito
“Terra dei fiori” pubblicato lo scorso 5 novembre è l’ultimo singolo di CARRESE. Un brano che partendo dalla questione complessa e ancora non risolta della Terra dei Fuochi, rivolgeva ai più giovani il racconto di un problema comune a tutto il pianeta. “Terra dei fiori” ha seguito l’uscita di altre quattro tracce inedite per la cantautrice campana. Un percorso iniziato circa un anno con il debutto di Smart”, e di cui oggi parliamo con Roberta Carrese.
1) Ciao Roberta, è un piacere averti qui con noi! Nel corso del 2020 hai svelato al pubblico numerosi nuovi brani: da “Smart” pubblicata in gennaio ai successivi “Vetro”, “Nodo in gola”, “Effetto speciale” fino al più recente, “Terra dei fiori”. Passaggi diversi di un percorso ampio ed affascinante nel segno di un pop acustico ed elettronico. Quali sono le sensazioni e le emozioni che CARRESE avverte oggi a un anno di distanza?
Il 2020 è un anno che non dimenticherò mai. L’uscita dei miei singoli ha scandito il tempo e oggi quando li riascolto ricordo ogni cosa di quei mesi. Mi è mancato davvero troppo avere la possibilità di portare fuori la mia musica, di suonarla sui palchi e davanti ad altre persone. Oggi, a distanza di un anno, mi vedo già molto diversa, in continua evoluzione, soddisfatta del lavoro fatto fino ad ora ma con una voglia matta di sperimentare e fare sempre meglio. 2) Riguardo ai singoli, ho parlato di differenze tra gli uni e gli altri. Ma non sono stato sincero al 100%. Perché naturalmente esistono tratti in comune, legami sonori ed emotivi che si sviluppano in determinate pieghe tra un brano e l’altro. L’ “eredità” forse più immediata che viene trasmessa consiste nella profonda impronta lasciata dal tuo animo, da gioie, sofferenze, riflessioni che lo animano. Un dono importante e intimo. Puoi confermarmi se quest’impressione è sbagliata? Assolutamente sì. È l’impressione giusta. In ogni canzone metto me stessa, dal testo alla melodia e questo lascia un filo conduttore ben visibile tra le canzoni che pur cambiando di arrangiamento portano dentro ciò che io stessa vivo. Per me è un grande complimento sapere di aver trasmesso emozioni con la mia musica, quindi grazie!
3) Una costante all’interno delle canzoni di CARRESE viene rappresentata dall’incontro/scontro tra la realtà circostante e l’universo interiore. In “Smart” e “Vetro” ad esempio, già il titolo costituisce da una parte un riferimento ad un oggetto concreto e tangibile, ma dall’altra anche a significati ulteriori. Fermi nel traffico, camminando tra la gente, fluiscono pensieri sulla solitudine, il perdono, la rinascita. Quali sono i momenti prediletti per la tua scrittura?
Qualcuno scriveva: “Ogni giorno di felicità è una poesia che muore”. Credo che condizioni negative spingano sicuramente di più verso la voglia di chiudersi su un foglio e buttare giù parole, melodie, disegni, cose che ci aiutano ad esorcizzare un dolore o qualsiasi tipo di disagio. Con questo però non voglio dire che “ben vengano le brutte giornate”, ma che anzi è una fortuna poter avere una valvola di sfogo e un modo per trasformare il brutto in qualcosa di bello come una canzone, nel mio caso. I miei momenti prediletti sono i picchi di emozione, tanta tanta gioia o tanta tanta tristezza. In una condizione di normalità e di serenità riesco difficilmente a farmi ispirare. 4) Introdotta da un tappeto elettronico che cinge la sua intera durata, “Nodo in gola” si spiega in un sorriso pieno. La bellissima descrizione di un abbandono all’innamoramento, un darsi libero confessato attraverso immagini dalle molteplici sfumature. Come è nato questo brano e quale valore ha per CARRESE? “Nodo in gola” è quel momento in cui la presa forte dell’orgoglio, dello scetticismo, della razionalità e del “muso lungo” si spezza e ti fa cadere libero verso qualcosa di travolgente che improvvisamente ti cambia la vita. L’amore ha questo potere ma lo si può scoprire solo se si ha voglia di viverlo a pieno, senza paure. 5) “Terra dei fiori” è il tuo ultimo singolo in ordine di tempo. Una canzone che ha ottenuto un ottimo riscontro sin da subito, da tempo serbata dentro di te. Tua anche perché legata strettamente ad un luogo che rappresenta ancora la casa dei tuoi genitori. Un resoconto amaro e lucido che indirizza la propria voce a un pubblico in particolar modo. Ti andrebbe di condividere con noi il messaggio racchiuso in questa storia? La Campania è la mia terra. Mio padre è nato a Napoli e mia madre in provincia di Caserta, dove sono cresciuta insieme ai miei fratelli. Ho scritto “Terra dei fiori” durante il lockdown. L’idea iniziale di scrivere qualcosa che parlasse della terra dei fuochi mi era venuta mesi prima seguendo le numerose inchieste giornalistiche dedicate al tema, poi ho elaborato uno spunto da cui partire con la mia produttrice Marta Venturini e infine l’ho scritta proprio durante i mesi di quarantena in cui ho avuto più tempo e calma per lavorarci. Fondamentali per la produzione finale del pezzo sono stati anche Cristiana Della Vecchia e Diego Calvetti, con cui, insieme a Marta Venturini, ho completato anche la stesura definitiva del testo. Per scrivere questo pezzo ho pensato alla forza di chi sceglie di restare sulla terra che lo ha cresciuto, combattendo ogni giorno contro atroci consapevolezze. Ho pensato a chi ha scoperto di essersi nutrito per anni di veleni e di aver nutrito i propri figli allo stesso modo. E oggi continuo a guardarmi intorno, a seguire le inchieste e la “terra dei fuochi” esiste ancora ed è mortale. È terribile sentirsi soli davanti all’ingiustizia, pensare che nessuno ci voglia ascoltare, eppure è quello che succede ogni giorno. 6) La musica dal vivo da molto tempo è bloccata per motivi più grandi di lei. Cause di forza maggiore che rendono impossibile il contatto diretto con i fans. Quali sono le ricette di CARRESE per poter affrontare al meglio tale situazione? Sono sincera. Non vivo proprio bene la mancanza della musica dal vivo perché l’alternativa è il virtuale e io non lo sono per niente o quasi. Credo che la musica si possa fare solo in un modo, prima in studio registrandola e poi su un palco davanti ad un pubblico che si esalta e ti fa sentire il suo calore. In questi mesi ho scelto di non essere molto social proprio per non forzarmi a fare cose che non mi vengono spontanee. Ho lavorato sui miei nuovi pezzi in progetto per il 2021 e questo mi ha aiutata sicuramente molto a non abbattermi.
7) Ringraziandoti di cuore per essere stata qui con noi, ti salutiamo chiedendoti quali sono i futuri progetti di CARRESE all’orizzonte e invitandoti a rivolgere un personale saluto ai nostri lettori. Come ho detto prima sono a lavoro su nuovi pezzi con un sound totalmente diverso dai brani usciti fino ad ora. Ho scelto di spostarmi su loop più elettronici senza seguire sempre le strutture canoniche della canzone. Incrocio le dita per il futuro prossimo della musica! Grazie per questa chiacchierata e un saluto ai lettori! Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa Safeandsounds
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Marzo 2023
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