Di Enrico Esposito In occasione dell'uscita del suo nuovo album "Pluriball", il Termopolio ha intervistato il cantautore siciliano Francesco Anselmo.
1) Buongiorno Francesco e grazie molte per aver accettato questa intervista. Il 21 gennaio scorso è uscito il tuo secondo album “Pluriball”. Ci spieghi innanzitutto da dove viene la scelta di questo titolo che è anche il nome di uno dei brani della tracklist?
Ciao e grazie a voi. La scelta del titolo è molto legata alla voglia che ha la mia generazione di partire e di restare e alla dinamicità che la contraddistingue. Poi, ho saputo recentemente che quel materiale che per me è sempre stato “le cose che scoppiano”, in realtà si chiama “Pluriball”. Si tratta di un oggetto che utilizziamo così spesso durante i nostri movimenti e i traslochi per custodire i nostri ricordi che ho provato così a scriverci qualcosa e devo dire che sono soddisfatto di ciò che è uscito fuori. 2) “Pluriball” è il seguito de “Il gioco della sorte”, il tuo apprezzatissimo esordio del 2018. Dall’uscita di quel disco hai vissuto tante esperienze di evoluzione nella tua carriera. Ce le racconteresti? Il mio primo disco mi ha dato la possibilità di suonare tantissimo in giro ed è la cosa che adesso voglio fare con questo nuovo lavoro. L’anno prima della pandemia ho avuto la fortuna di aprire i concerti di artisti che stimo tantissimo: Max Gazzè e Bandabardò. Nel frattempo iniziavo a pensare alle canzoni nuove e cominciavo a cestinare le prime che scrivevo. Nel 2020 ho scritto e pubblicato “Lo dici veramente” che ha avviato l’idea di “Pluriball” e mi ha suggerito la direzione da seguire. 3) Quando hai iniziato a costruire “Pluriball” e quale significato ha per te? Ho iniziato due anni fa. È stato un lavoro molto costante e impegnativo, volevo raccontare i momenti e le circostanze di questi tempi. Non mi riferisco alla pandemia ovviamente, ma all’incertezza in senso lato. Parlando con amici notavo che alla domanda: “dove sarai o cosa farai tra due anni?”, quasi nessuno sapeva rispondere. La mancanza di appartenenza ad un luogo geografico nel futuro prossimo è stata una cosa che mi ha fatto riflettere parecchio. Però penso pure che per fortuna abbiamo una grande forza a nostra disposizione: la duttilità. Questo disco per me è la consapevolezza dello spirito di adattamento ad ogni situazione. 4) I nove brani che compongono “Pluriball” affrontano profondamente il mondo delle nuove generazioni nate nell’ultimo decennio del secolo scorso con tutte le domande e le osservazioni che le caratterizzano. Un elemento in particolare che emerge anche nei titoli di alcune canzoni (“Arredamenti”, “Davanzali”, “Satelliti di condominio”) è la presenza del condominio come sfondo/riflesso di un mondo interiore. Da dove viene questa scelta? La scelta arriva dalla voglia di raccontare cose semplici e comuni da un punto di vista interiore e personale. Mi piace molto l’idea di pensare al corpo come una casa a volte da ri-arredare, altre volte da ri-scoprire. Con le canzoni cerco di trovare soluzioni testuali che esprimono immagini particolari. Penso poi che riuscire a far costruire un’immagine nella mente di chi ascolta un brano, come se la canzone fosse un quadro o una foto, è la cosa più giusta e più bella da fare. 5) Dal punto di vista musicale “Pluriball” appare come un disco molto compatto, un concept album sonoro in cui gli elementi elettronici si “sfogano” in direzione diverse. Come sei arrivato all’elaborazione di questo sound? Alla base di questo sound c’è la mia grande curiosità di sperimentare. Sono un grande sostenitore della ricerca e dell’evoluzione musicale in termini di suono. Durante tutta la fase creativa di “Pluriball” sentivo la necessità di cercare suoni che fossero accattivanti, nuovi e diversi. In studio poi con i due produttori del disco Fabio Rizzo e Donato Di Trapani, che ringrazio, abbiamo cercato di sviluppare queste idee finché siamo arrivati ad un risultato che ci convinceva. 6) Una battuta finale sull’attività live. Hai già avuto l’opportunità di presentare dal vivo il tuo nuovo disco e sarà possibile assistere presto ad altri concerti? Si, ho presentato l’album a Roma il 18 Febbraio. Non avevo mai suonato dal vivo le canzoni di questo disco ed è stato davvero molto emozionante tornare su un palco dopo tutto questo tempo. A partire dalla primavera farò un tour in giro per l’Italia e spero che il tutto possa avvenire con estrema normalità. Immagini gentilmente fornite dall'Ufficio Stampa Big Tme
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Aprile 2023
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