Giacomo Puccini è uno dei più importanti compositori italiani. Le sue dodici opere hanno ottenuto un enorme successo e sono rimaste fino ad oggi nei repertori di tutti i teatri d’opera del mondo, privilegio non di tutti e conteso fra pochi nomi nella storia della musica internazionale. La sua vita è strettamente legata alle terre toscane e soprattutto a quelle di Lucca, che da sempre gli dedica onore e memoria attraverso attività, festival, musei e iniziative musicali. A Lucca Puccini nacque e visse la sua prima infanzia, fra il 1858 e il 1880. Un’infanzia segnata dal sapore amaro della morte del padre, Michele, ma portatrice dell’inizio di quel percorso che a volte i figli d’arte hanno già scritto e determinato fin da piccoli. I Puccini d’altronde da decenni avevano avuto un ruolo rilevante nella vita musicale lucchese: da generazioni erano stati maestri di cappella del Duomo e Michele era stato professore di composizione all’Istituto Musicale di Lucca. Così non appare assurdo che il giovane Giacomo dopo essere cresciuto con piglio indisciplinato sotto la guida dello zio materno, si sia iscritto a quello stesso istituto nel quale ottenne il diploma pochi anni più tardi. Da Lucca si allontanò nel 1880, verso Milano e il Conservatorio, con in tasca una borsa di studio di cento lire al mese donata dalla regina Margherita, una stanza condivisa con l’amico livornese Mascagni. Pochi anni dopo la formazione con insegnanti come Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli, cominciò l’attenzione esclusiva verso un genere musicale specifico che mai ha abbandonato. Nel 1883 il concorso che portò alla svolta artistica della sua vita, quello indetto da Sozogno, nel quale presentò l’opera Le Villi senza vincerlo. Più corretto sarebbe dire che la sconfitta di quel concorso gli portò la vera vittoria: Ricordi la fece rappresentare l’anno dopo e grazie al successo riscosso fu incoraggiata a richiedere una seconda opera, Edgar, questa volta per la Scala.
Dopo anni di ristrettezze economiche il successo di Manon Lescaut e della Bohème gli consentì di acquistare due ville vicino alla sua terra natale. Si trasferirono a Torre del Lago nel 1981, in un luogo che Giacomo trovava perfetto. Solitudine della natura aiuta il lavoro di composizione facendogli scrivere quasi tutte le sue opere più famose. I tramonti straordinari e il vento che porta l’odore del mare, la vegetazione ricca di selvaggina che lui amava cacciare rendevano il luogo perfetto, un piccolo paradiso nel quale rifugiarsi e dal quale trarre ispirazione. Dalle prime opere conobbe un successo sempre crescente. Diventò portavoce attraverso il melodramma verista degli ideali piccolo-borghesi del tempo. Le sue dodici opere ottennero un incredibile favore di pubblico italiano e internazionale, segnate da un’incredibile raffinatezza, da una viscerale attenzione per i dettagli dei libretti, per la ricerca dei soggetti, per l’equilibrio fra la musica e l’azione scenica. La sua produzione artistica è sempre stata legata ad una composizione attenta e lenta, all’attenzione per i gusti del pubblico, elemento decisivo in un momento storico come quello del Novecento, nel quale invece le correnti di avanguardia, in tanti paesi europei, se ne discostarono deliberatamente creando un muro che non è mai stato abbattuto del tutto.
Dal sesso e la brutalità di Tosca (1900) all’esotismo giapponese di Madama Butterfly (1904), dalla California di La fanciulla del West (1910) alla Cina di Turandot (1926), Puccini si divise fra il successo italiano e quello internazionale rimanendo sempre legato alle terre nelle quali nasce, vive, nelle quali scrive sia le opere poi entrate in repertorio, sia la lunga serie di progetti abbozzati e mai finiti. Terre nelle quali si dedicò alle passioni sempre costanti della caccia e delle automobili delle quali fu appassionato collezionista e che non smise di comprare nemmeno a seguito di un incidente che gli costò una tibia fratturata e mesi di convalescenza. Solo quando quel fastidio alla gola divenne lancinante dolore e iniziò la serie di tentativi per la guarigione si vide costretto ad abbandonare definitivamente l’Italia verso una clinica di Bruxelles. L’operazione subita per un diagnosticato carcinoma laringeo lo lasciò in vita solo per pochi giorni prima del 29 novembre del 1924, nel quale morì lasciando incompiuta Turandot, una delle opere rimaste più famose e più apprezzate del panorama operistico italiano. Le sue opere musicali sono apprezzabili da tutti e da tutto il mondo mentre i luoghi nei quali ha vissuto sono disseminati di itinerari che raccontano fieramente la sua vita di artista attraverso musei come quello della sua casa natale e delle ville successivamente acquistate e di festival a lui dedicati come quello in corso a Torre del Lago, nei quali ci si può immergere conoscere la vita personale e artistica di uno dei più grandi compositori italiani. Fonti: http://www.puccinimuseum.org/it/ http://www.puccinifestival.it/ Immagini tratte da: - Img 1: Giacomo Puccini nel 1908, Wikipedia Ita, By Photo copyrighted by A. Dupont, New York. [Public domain], via Wikimedia Commons, Voce "Giacomo Puccini" - Img 2: Puccini al volante della De Dion Bouton 5 CV, Wikipedia Ita, No Author,Public domain, voce "Giacomo Puccini" - Img 3: http://www.icsrizzoli.it/puccini/?q=category/puccini/melodrammi/turandot - Img 4: http://www.giacomopuccini.it/photogallery/ - Img 5: http://www.giacomopuccini.it/museo/il-restauro-della-villa/
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Marzo 2023
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