"How did we get so dark?" E' questo il nome del nuovo album dei Royal Blood, l'esplosivo duo alternative rock di Brighton, che il 12 giugno prossimo darà ufficialmente alla luce il seguito del fortunato esordio omonimo del 2014. Michael Kerr, il cantante-bassista, e Ben Thatcher, il batterista della band, sono reduci da una lunga tournee in supporto ai Foo Fighters durante l'anno scorso, ma ora, dopo un adeguato riposo, si stanno concentrando al massimo nell'opera di promozione del loro nuovo lavoro, che definiscono molto "fuori di cervello" rispetto al precedente. "How did we get so dark?" nasce da un esilio dorato vissuto all'interno di una tenuta a Burbank, California, che ha visto i due musicisti comporre di giorno più di 50 canzoni, e rintracciare un filo comune tra le tracce scelte in seguito per la pubblicazione. L'album si riallaccia in virtù di un consistente uso del pianoforte alle produzioni pop dei Keane, il trio irlandese che ottenne l'apice del successo un decennio fa con brani come "Everybody's changing", "Is It any wonder?" e "Crystal Ball". Tuttavia, Ben Thatcher assicura che "How did we get so dark?" sarà un disco prima di tutto rock'n'roll, un disco "più sexy" e "sicuro di sè" del debutto, come dimostrano senza fronzoli il singolo di lancio "Lights out" e "Hook, Line and Sinker", canzone lanciata in esclusiva all'ultimo Reading Festival. Seppur la maggior parte dei testi e delle melodie vengano da Michael, sono tuttavia i lunghi pomeriggi di prove in studio insieme ad aver determinato la nascita dei tanti nuovi pezzi e la convinzione di aver realizzato un'opera aggressiva e matura. Una pressione acuta si è impossessata di loro durante il work in progress del disco al punto da mandarli due volte all'ospedale, a causa di un accumulo di stress dovuto anche alla grandissima notorietà raggiunta con "Royal Blood" del 2014, che li ha portato a condividere il palco anche con gli Arctic Monkeys, a ricevere la visita in camerino di Lars Ulrich, il batterista dei Metallica, nonchè loro idolo. Sono stati mesi pieni, sporchi e senza sonno per il duo di Brighton, dai quali però sono state partorite idee numerose anche per quel che riguarda la collaborazione con altri musicisti che vadano a potenziare il loro bagaglio di livello già altissimo. Sono in due, ma sembrano suonare in sei, grazie al piacere per la sperimentazione e il rumore. Il "sangue reale" di cui parla il loro nome scorre a fondo e diventa il Leitmotiv indicativo dei loro videoclip, da "Figure it out" all'ultimo "Lights out", un rosso profondo che trafigge in pieno. In Italia purtroppo non li vedremo molto presto. Il loro ricco tour estivo suddiviso tra Europa e America non conta per ora appuntamenti nostrani, ma non escluderemo a priori prossimi annunci che ci rendano felici. Immagini tratte da: Immagine 1 da www.soundsblog.it Immagine 2 da www.bilbaobbklive.com
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Marzo 2023
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