![]() Tulipa Ruiz presenta il suo quarto album, “TU”. In una dimensione intima, la cantante e compositrice di São Paulo (Brasile) raccoglie canzoni inedite e pezzi del suo repertorio, riarrangiandole con l’aiuto della produzione di suo fratello e partner musicale Gustavo Ruiz e Stéphane San Juan. Registrato interamente a New York, TU uscirà solo in formato digitale (ONErpm), strizzando marcatamente l’occhio al mercato estero.
TU, con lettera maiuscola, in capslock per accentuare la grafica della parola e quindi trascinarci nel suo significato. TU sono io e sei tu.TU siamo noi. TU è anche due, come la pronuncia in inglese di “two”, io e Gustavo, mio fratello e partner musicale. TU è un’offerta, un dono. L’idea dell’album è nata dopo un tour che abbiamo fatto voce e chitarra, un formato che mi piace chiamare “nudo” perché le canzoni si “spogliano” diventando scarne e minimali. Suonarle in questo modo ci ha avvicinato al midollo di ogni canzone e ho voluto registrarle così: una chitarra, una voce e poche percussioni. Questo è il concetto del disco. Soprattutto in un momento in cui la tecnologia ci allontana dall’essenza e l’overdose di informazioni ci sovraccarica, ho voluto fare un disco più intimo, accogliente, più crudo. In tempi di relazioni superficiali, questo è un disco che mi avvicina al rituale del falò, allo sguardo in faccia, ai miei amici, vecchi e nuovi. TU siamo io, Gustavo e Stéphane San Juan. Gustavo alla chitarra e artefice della creazione delle canzoni con me. Stephane alle percussioni. Entrambi nella produzione del disco, con Scotty Hardcome ingegnere del suono. La prima intuizione che abbiamo avuto per TU è che sarebbe stato un disco di riletture, ma durante il processo compositivo sono apparse nuove canzoni. Cinque nuovi pezzi e quattro riletture. In tutto ci sono nove tracce e mi è piaciuto questo numero perché il 9 contiene l’esperienza di tutti gli altri numeri precedenti ed ha anche a che fare con il concetto del disco: quello di incorporare nella sua atmosfera ed esistenza, l’esperienza dei dischi precedenti. ![]()
Tra i recuperi, sono arrivate la mia “Pedrinho” e “Desinibida”, scritta insieme al musicista portoghese Tomás Cunha Ferreira, della band Os Quais. Sono entrate nel disco perché parlano di personaggi liberi e le persone libere meritano di essere evidenziate, sono praticamente la stessa cosa. “Algo Maior” (mia, di Gustavo e di nostro padre Luiz Chagas) e “Dois Cafés” (mia e di Gustavo) sono state registrate perché avevo bisogno di cantare quelle parole, le abbiamo suonate poche volte live e riprenderle mi ha dato forza.
Tra le tracce nuove ci sono “Pólen”, “Game” e “Tu” con Gustavo, mentre “Terrorista del amor” è la mia seconda esperienza in una composizione collettiva (la prima fu “Víbora”): una canzone scritta con Ava Rocha, Paola Alfamor, Gustavo Ruiz e Saulo Duarte. “Pedra”, che chiude il disco, è un pezzo fatto da mio padre Luiz Chagas, l’anno in cui sono nata e mai ancora registrato. Ho anche due ospiti molto speciali sull’album: Mauro Refosco in “Algo Maior” e Adan Jodorowsky in “Terrorista del amor”. Abbiamo registrato tutte le canzoni nello studio di Scotty Hard a Brooklyn (NY) in due settimane. Incredibile il modo in cui lui riesce a “catturare” il suono, la chitarra di Gustavo è venuta veramente speciale. Impressionante anche l’intesa nata tra noi e il contributo che ognuno ha dato: Gustavo alla regia di tutto e nella percezione della mia musicalità e Stephane, con il suo sguardo da francese radicato a Rio e nel Mali contemporaneamente, ha portato la nostra musica in luoghi nuovi ed ha dato anche qualcosa di primordiale e ancestrale al nostro fuoco, oltre ad un’aria cosmopolita.
Questa è la nostra prima uscita digitale al 100% e abbiamo scelto come partner ONErpm, che ci ha accolto a braccia aperte sia in Brasile che a New York, mettendo tutte le sue strutture a nostra disposizione. Le partnership sono state fondamentali per la realizzazione di TU.
Questo album è anche il risultato dei nostri viaggi. Negli ultimi due anni abbiamo suonato molto in America Latina, specialmente in Messico, e TU arriva anche dalla volontà di dialogare in modo più diretto con quel mondo che ci circonda, ma sembra lontano per via della barriera linguistica. Questo disco mi avvicina a tutti i miei cordoni ombelicali. La band Gustavo Ruiz è il mio produttore. Insieme abbiamo fatte tante conquiste, come un Grammy per il miglior album contemporaneo brasiliano pop. Gustavo, oltre a produrre me, ha prodotto band e artisti che sono sempre presenti nel mio giradischi: Junio Barreto, Trupe Chá de Boldo, Zé Pi, Juliana Kehl, Porcas Borboletas, Verônica Ferriani, Pedro Moraes, Plutão Já Foi Planeta e Maurício Pereira. Gustavo ha conosciuto Stéphane San Juan quando suonavano insieme nella band di Vanessa da Mata. Stephane ora vive tra il Brasile e gli Stati Uniti e ha suonato con nomi importanti come il duo africano Amadou e Mariam e l’inglese Jane Birkin. Ci ha presentato Scotty Hard, conosciuto per il suo lavoro con artisti hip-hop e jazz come Cypress Hill, Medeski Martin e Wood. In Brasile, Scotty ama lavorare con il gruppo di Recife Nação Zumbi. Stephane è amico di Mauro Refosco, percussionista brasiliano che vive a NY e che un giorno è venuto a trovarci in studio. Già conoscevamo il suo lavoro con la band Forró in The Dark e i suoi contributi con David Byrne, Red Hot Chili Peppers e Tom York, oltre ad avere molti amici in comune. Gli abbiamo mostrato alcune canzoni e la sua presenza sull’album si è rivelata inevitabile. Ha fatto l’arrangiamento di percussioni insieme a Stephane in “Algo Maior”. Adan Jodorowsky è entrato in gioco perché durante le registrazioni ho capito che avevo bisogno di una voce che doveva accompagnarmi in “Terrorista del amore”. Adan è figlio del regista Alejandro Jodorowsky e abbiamo suonato due volte insieme in onore a suo padre, una al Guadalajara International Book Fair e poi al Phoenix Film Awards. Adan, oltre ad essere un musicista, è anche regista e attore. Link: www.facebook.com/tuliparuizoficial/
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Marzo 2023
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