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23/2/2017

I sette "gemelli" della Terra

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di Stefano Pipi


Da vari giorni la NASA aveva parlato dell'imminente annuncio di una scoperta «al di là del nostro sistema solare». Dopo la sensazionale notizia riguardo la presenza di composti organici su Cerere, un pianeta nano alla periferia del sistema solare, la comunità scientifica è entrata in fibrillazione per la nuova rivelazione della NASA. Quest'oggi, finalmente, il mistero è stato svelato: attorno a Trappist-1, una stella nana rossa a 40 anni luce da noi, sono stati trovati ben 7 pianeti simili alla Terra. Cosa ancora più importante è che tre di questi pianeti "gemelli" si trovano all'interno della cosiddetta ''fascia di abitabilità'', cioè a una distanza dalla stella tale da permettere la presenza di acqua, requisito indispensabile per l'esistenza della vita così come la conosciamo.
Il sistema Trappist-1 costituisce un caso unico nella nostra osservazione del cosmo: non solo possiede il maggior numero di pianeti simili alla Terra, sia per dimensioni che per composizione (si tratterebbe infatti di corpi celesti rocciosi), ma tra i sistemi planetari finora scoperti è anche quello con il maggior numero di pianeti orbitanti nella fascia di abitabilità.
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Com'è possibile? Trappist è una nana rossa: una stella di piccole dimensioni (la sua massa è appena un decimo di quella del Sole ed è appena più grande di Giove), poco luminosa e relativamente fredda. La sua temperatura superficiale è di ''soli'' 2400 gradi. Appena la metà di quella del Sole. Per questo motivo, nonostante orbitino attorno a essa a una distanza abbastanza ravvicinata, secondo gli scienziati tre dei pianeti scoperti dovrebbero avere temperature non troppo elevate, comprese tra 0 e 100°C. Se così fosse, potrebbero esserci ottime probabilità perché su questi pianeti si trovi acqua allo stato liquido. Anche per ora questa rimane solamente un'ipotesi, la speranza è che ulteriori osservazioni rivelino la presenza di tutte le altre condizioni adatte allo sviluppo di forme di vita.
La scoperta del sistema Trappist-1 rappresenta un tassello importantissimo nello studio dell'universo. Fino ad adesso gli esopianeti (cioé pianeti esterni al sistema solare) conosciuti erano circa 3500. Di questi, solamente 4 o 5 presentano caratteristiche simili alla Terra. La scoperta di ben 7 candidati al ruolo di pianeta gemello del nostro, per di più all'interno di un unico sistema planetario, ci costringe a pensare che forse il nostro non sia un caso poi così unico nell'universo. Da qualche parte, magari a migliaia di anni luce da noi, potrebbero esserci centinaia e centinaia di pianeti su cui avrebbe potuto svilupparsi la vita. E forse un giorno, proprio su uno dei pianeti di Trappist, scopriremo di non essere più così soli nell'universo.

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Immagini tratte da www.nasa.gov

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