Ogni volta che finiamo i giga disponibili per la connessione dati sul telefono o abbiamo problemi con il Wi-Fi, sprofondiamo in un baratro. Siamo spaesati, confusi, annoiati…un po’ come quando il treno arriva in orario. Perché Internet, ormai, è al centro della nostra esistenza. Le informazioni viaggiano alla velocità della luce, siamo connessi contemporaneamente da ogni parte del mondo e con ogni parte del mondo. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita si è posto il quesito dei quesiti: quando è iniziato tutto questo? Era il 30 Aprile del 1986 quando venne realizzata la prima connessione Internet da Pisa, sede del Centro nazionale universitario di Calcolo elettronico (CNUCE- oggi Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, CNIT). I fautori, quelli che oggi dobbiamo ringraziare, furono Luciano Lenzini, responsabile del progetto, Stefano Trumpy, direttore del CNUCE, e Antonio Blasco Bonito, informatico, che dopo 16 anni di lavoro (di cui gli ultimi 6 passati a combattere con la burocrazia) riuscirono ad attivare il primo nodo italiano di Internet: dalla sede del CNUCE partì un comando-messaggio Ping, un pacchetto dati di pochi bit. Il comando Ping serve a verificare la connessione tra due dispositivi inviando un pacchetto dati da un terminale all’altro. In gergo tecnico si usa dire che la macchina verso cui si fa il ping risponde con “pong”, immaginando che il pacchetto di informazioni spedito sia come una pallina da ping-pong. La “pallina da ping-pong” partì così da Pisa, viaggiando attraverso un cavo della SIP fino all’antenna parabolica di Telespazio del Fucino, in Abruzzo, per poi essere inviata al satellite Intelsat IV che lo recapitò oltreoceano ad una stazione satellitare. È da questa stazione, a Roaring Creek, in Pennsylvania, che si ottenne proprio un rimbalzo pong: un semplicissimo “Ok”. L’Italia fu così connessa per la prima volta ad Arpanet, rete dell'agenzia per i progetti di ricerca avanzata, con una velocità di trasferimento dati pari a 64 Kb. Per l’epoca, era una velocità elevatissima. Quello iniziato nel 1970 e durato sedici anni non fu affatto un percorso semplice. La burocrazia italiana non smentì le voci che correvano (e corrono tutt’oggi) sulla propria lentezza. Il problema iniziale fu infatti quello di siglare un accordo con SIP che permettesse il collegamento tra il CNUCE e l’antenna del Fucino. Inoltre, tutti i nodi internet europei dovevano dotarsi di un nuovo sofisticato gateway, il Butterfly gateway, che l’Italia ottenne solo grazie all’aiuto finanziario del Dipartimento della Difesa USA. Finalmente, dopo 16 anni, l’Italia creò la prima maglia di quella che sarebbe diventata una vastissima ragnatela mondiale…a descriverla così sembra semplice. Un altro aspetto curioso fu la reazione della stampa: silenzio assoluto! La notizia non destò alcun interesse da parte dei media. Anni dopo Luciano Lenzini descrisse così l’accaduto: “Tutte queste vicende però emozionavano soltanto me e pochi altri addetti ai lavori. A livello stampa fu poi un vero disastro! Nonostante fosse stato emesso un comunicato, nessun quotidiano riportò la notizia”. Certo, è risaputo che queste notizie destano interesse solo tra gli appassionati, ma nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo 30 anni dopo con la diffusione di Internet! Ebbene sì, ci sono voluti 30 anni affinché la notizia fosse sotto i riflettori. Il 30 Aprile 2016, l’Università di Pisa, il CNR e il Comune di Pisa hanno voluto celebrare quel glorioso momento apponendo una targa commemorativa all’entrata della vecchia sede del CNUCE, in via Santa Maria 36. Tutto il mondo è esploso con l’organizzazione di ben 1178 eventi volti a ricordare la quarta connessione europea alla rete mondiale, dopo Norvegia, Regno Unito e Germania. Ah, se solo ci fosse stato Internet 30 anni fa.. Immagini tratte da: - Immagine 1 da www.unipi.it/images/DSCN0460.jpeg - Immagine 2 da i.ytimg.com/vi/lo2SALvUS5o/maxresdefault.jpgj
3 Commenti
Oreo
5/5/2016 22:26:40
Molto interessante!
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Lorenza
6/5/2016 14:01:53
Grazie mille!
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m.leonarda
29/5/2016 11:44:37
Finalmente qualcuno che ci spiega chiaramente i fatti
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