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19/10/2016

ALLO

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Oltre il social...
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di Giovanni Lacava
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Icone delle App: Whatsapp, ALLO
E' nato ALLO la nuova App messaggistica del colosso Google. Ormai è sempre più una corsa agli armamenti, da Whatsapp, Telegram ed altre App per la messaggistica che si fanno una vera e propria guerra per numero di clienti e soprattutto per la gestione dei loro dati.
Gli utenti Adroid e IOS avranno a disposizione l'assistente Google, basterà digitare @Google per utilizzarlo nella conversazione per aiutare l'utente nelle sue richieste più disparate, come cercare un ristorante o trovare un video su youtube.
ALLO ha un linguaggio intuitivo ed empatico con l'utente, infatti riesce ad adeguare le cosiddette "risposte intelligenti" al tono della conversazione, esso "impara" con l'esperienza, più si digita più esso riuscirà a produrre frasi che l'utente potrebbe usare.
Anche il Text non è lasciato al caso ma c'è un editor di testo sviluppato che permette di distinguere tra Maiuscole e Minuscole trascinando in alto/ basso il pulsante "Invia" , allo stesso modo vi è il modo di personalizzare le foto.
C'è un altro importante aspetto della nuova App messaggistica, le norme sulla sicurezza:
le conversazioni sono protette da crittografia end to end, tramite il Transport Layer Security(TLS) lo standard usato per la sicurezza, inoltre sarà possibile assegnare una "scadenza" ai messaggi, questo aspetto è stato molto apprezzato dagli utenti ad esempio nella App Telegram.

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Simbolo sicurezza sul Web
Ci si dirige sempre di più verso l'idea di personalizzare il più possibile le App di messaggistica, come estensione dell'utente, basti pensare non solo alla possibilità delle scelte stilistiche sull'editor di testo o delle Emoticons ma alla "scrittura intelligente", sicuramente uno strumento potente che pone in realtà molte domande in nuce, insieme a quella delle sopracitate novità:
  •  Questo tipo di tecnologie possono dare una caratterizzazione dell'utente nonostante le norma sulla privacy?
  • L'utente da informazioni sulle sue preferenze/tendenze tramite le richieste all'assistente di Google (@Google)?
  • L'utente avrà un'adeguata informativa relativa al temi dei suoi dati personali o "tendenziali"?
Questi ed altri interrogativi, dovrebbero essere posti anche agli utenti per cominciare ad avere una coscienza IT (information technology) che deve maturare nell'utilizzo di questi strumenti, che sono potenti.
Probabilmente il miglior modo per prevenire possibili violazioni dei nostri diritti sta esattamente in questo, l'uso del discernimento ed un feedback forte da parte dell'opinione pubblica su questi temi, in modo da dare il via ad un quadro normativo più strutturato di quello attuale.
Impresa non facile e sfida dalla quale sarà difficile sottrarci.
Immagini tratte da:
Immagine1 http://i0.wp.com/www.appletvitalia.it/wp-content/uploads/2016/09/google-allo.jpg?fit=900%2C500
​Immagine2 https://www.digital4.biz/upload/images/08_2013/sicurezza-130801120317_medium.jpg 

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