Il Continente Antartico è ormai conosciuto da tutti ma spesso non ci rendiamo conto di quanto sia grande e inesplorato. Nei mappamondi è sempre difficile guardarlo perché il suo centro si trova proprio al Polo Sud e i planisferi tendono a proiettarlo fortemente deformato.
Le dimensioni si capiscono bene se la confrontiamo con altri territori che conosciamo meglio come, per esempio, l’Europa.
L’Antartide ha una superficie totale di 13.828.000 km2, si trova oltre il 60° parallelo sud e la copertura dei ghiacci raggiunge spessori di 4.776 m.
Questo continente non è sempre stato nella posizione attuale, in verità ha raggiunto il completo isolamento solo 30 Milioni di anni fa (guardando la cosa nell’ottica del tempo geologico, si tratta di un avvenimento molto recente), dopo essersi staccato prima dall’Australia e poi dal Sud America. Il distacco e l’isolamento dell’Antartide non è però cosa da poco e non ha influenzato solo il suo raffreddamento, poiché probabilmente ha modificato il moto delle correnti oceaniche che si occupano di trasportare quasi 1/4 dell’energia proveniente dal Sole (non sembra ma è tanto). Il continente Antartico è il posto più freddo al mondo, non solo perché riceve energia dal Sole soltanto in estate o perché la maggior parte di essa viene riflessa dal bianco dei ghiacci che la coprono quasi interamente: un altro motivo potrebbe essere la Corrente Circumpolare. Tale corrente circonda tutto il continente e lo isola dalle correnti termoaline oceaniche che trasportano acque calde dalle aree tropicali. L’Antartide è così immensa da essere bagnata da tre diversi oceani (Atlantico, Pacifico e Indiano) e ha una costa piuttosto regolare, interrotta da una lingua di terra detta Penisola Antartica e da due insenature, la prima in corrispondenza del Mare e della Piattaforma di Ross e la seconda in corrispondenza del Mare di Weddell. In media l’Antartide, grazie alla presenza delle calotte glaciali, ha un’altitudine di 2500 m ma in alcune zone tocca i 4700 m. Le continue ricerche hanno permesso di delineare la forma dei ghiacciai e del continente sottostante. Sono state suddivise due calotte principali: la prima, detta Occidentale, si appoggia sul fondale oceanico e su vari arcipelaghi di isole mentre la seconda, detta Orientale, risulta per buona parte appoggiata su terre emerse. Nonostante l’enorme spessore dei ghiacci, a volte fanno capolino enormi catene montuose che dividono i ghiacciai e limitano la morfologia pseudo-piatta del continente, tra le maggiori troviamo la Catena Transantartica che divide le due massime calotte.
Nella parte centrale del continente la presenza dei ghiacci determina la formazione di uno strato d’aria detto Strato D’inversione, caratterizzato da temperature più basse rispetto all’aria sovrastante (fatto molto particolare); questa peculiare stratificazione dell’aria permette la formazione dei Venti Catabatici, venti con velocità di 100-200 km/h che toccano in particolari luoghi anche i 300km/h.
Tali venti viaggiano dalle zone centrali verso la periferia del continente bloccando i cicloni che dal mare portano aria umida all’entroterra e limitando le possibili precipitazioni, per questo motivo in Antartide nevica molto raramente (a differenza del lontano Polo Nord), le minime in particolari aree restano al di sotto dei 50 mm/annui di precipitazione.
Il Continente Antartico potrebbe quindi essere definito un “bianco e ventoso deserto ghiacciato”.
Immagini tratte da:
http://www.mna.unisi.it
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Ottobre 2022
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