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26/10/2016

I 6 animali più strani del mondo

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​di Lorenza Mariggiò
“La natura è spesso nascosta”, scriveva Bacone. In giro per il mondo, nei più reconditi anfratti, può fare capolino una nuova specie animale pronta a farsi scoprire dai ricercatori. Alcune sono bizzarre nell’aspetto, altre nel comportamento o nel modo di adattarsi all’ambiente circostante. Sono tantissime e tutte da scoprire. Ecco per voi una cernita dei sei animali più curiosi del mondo.
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Il Gerenuk

​È un’antilope, conosciuto comunemente come “gazzella giraffa” caratterizzata da un lungo collo che le permette di mangiare le foglie più alte degli alberi. Per raggiungere le foglie ancora più alte, è solita sollevarsi, reggendosi sulle zampe posteriori. In presenza di un predatore, i Gerenuk scappano tenendo il loro collo abbassato per evitare di sbattere contro ostacoli presenti sul loro cammino.
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Kiwa Hirsuta
​

Comunemente detto “granchio yeti”, è un crostaceo scoperto nel 2005 nell’Oceano Pacifico. La sua particolatirà, oltre ad avere delle chele molto lunghe, è che esse sono ricoperte da lunghi filamenti setosi di colore chiaro, simili appunto alla pelliccia dello yeti.

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Condylura Cristata
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È una talpa che presenta sul naso ben 22 tentacoli rosa che le devono l’appellativo di “talpa dal muso stellato”. Questo piccolo animale cieco, utilizza i tentacoli come organo tattile per identificare ciò che si trova davanti e, in soli 8 millisecondi, decidere se è commestibile o no. Le curiosità su questo animale non finiscono qui: è in grado di utilizzare l’olfatto anche sott’acqua producendo delle bolle d’aria e re-ispirandole attraverso il naso.
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Glaucus Atlanticus
 
È un mollusco piccolissimo (può raggiungere massimo 3 cm) e dall’aspetto particolare. Presenta un corpo centrale affusolato dal quale si prolungano sei cerata, ossia delle strutture allungate simili a tentacoli che servono ad aumentare la superficie di tessuto deputata ad assorbire l’ossigeno presente nell’acqua. Per difendersi dai predatori, oltre ad essere urticante, nuota a “testa in giù”, ovvero con il dorso argenteo rivolto verso il basso e il ventre bianco-blu verso l’alto.
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La formica panda
 
Contrariamente a quanto il nome possa far pensare, non è una formica né tantomeno un panda. È una vespa, caratterizzata da una peluria di colore bianco e nero che ricorda il panda e serve ad avvertire i predatori della sua pericolosità: è dotata di un pungiglione capace di annientare con poche punture anche grossi animali, come tori e mucche.

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La pecora di mare

È una lumaca di piccolissime dimensioni (circa 5 mm), il cui viso ricorda tanto quello di una pecorella. La particolarità di questo animaletto, oltre che nell’aspetto curioso, è nella capacità di sopravvivere in assenza di cibo utilizzando la fotosintesi, che innesca con particolari meccanismi in seguito all’assimilazione delle alghe.

Immagini tratte da:
-Gerenuk: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/58/39/7d/58397d272123055a7a6fd908abf822f1.jpg
-Granchio yeti: http://it.worldwebnews.net/wp-content/uploads/sites/5/2015/06/granchio-yeti.jpg
-Talpa dal muso stellato: https://i.ytimg.com/vi/Egz2f5_Ip3U/maxresdefault.jpg
-Glaucus Atlanticus: da Wikipedia, di Sylke Rohrlach from Sydney - Blue dragon-glaucus atlanticus, CC BY-SA 2.0
-Formica panda: https://www.greenme.it/immagini/informarsi/natura/panda_ant_3.jpg
-Pecora di mare: http://angolodellamicizia.forumfree.it/?t=72166555

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19/10/2016

ALLO

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Oltre il social...
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di Giovanni Lacava
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Icone delle App: Whatsapp, ALLO
E' nato ALLO la nuova App messaggistica del colosso Google. Ormai è sempre più una corsa agli armamenti, da Whatsapp, Telegram ed altre App per la messaggistica che si fanno una vera e propria guerra per numero di clienti e soprattutto per la gestione dei loro dati.
Gli utenti Adroid e IOS avranno a disposizione l'assistente Google, basterà digitare @Google per utilizzarlo nella conversazione per aiutare l'utente nelle sue richieste più disparate, come cercare un ristorante o trovare un video su youtube.
ALLO ha un linguaggio intuitivo ed empatico con l'utente, infatti riesce ad adeguare le cosiddette "risposte intelligenti" al tono della conversazione, esso "impara" con l'esperienza, più si digita più esso riuscirà a produrre frasi che l'utente potrebbe usare.
Anche il Text non è lasciato al caso ma c'è un editor di testo sviluppato che permette di distinguere tra Maiuscole e Minuscole trascinando in alto/ basso il pulsante "Invia" , allo stesso modo vi è il modo di personalizzare le foto.
C'è un altro importante aspetto della nuova App messaggistica, le norme sulla sicurezza:
le conversazioni sono protette da crittografia end to end, tramite il Transport Layer Security(TLS) lo standard usato per la sicurezza, inoltre sarà possibile assegnare una "scadenza" ai messaggi, questo aspetto è stato molto apprezzato dagli utenti ad esempio nella App Telegram.

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Simbolo sicurezza sul Web
Ci si dirige sempre di più verso l'idea di personalizzare il più possibile le App di messaggistica, come estensione dell'utente, basti pensare non solo alla possibilità delle scelte stilistiche sull'editor di testo o delle Emoticons ma alla "scrittura intelligente", sicuramente uno strumento potente che pone in realtà molte domande in nuce, insieme a quella delle sopracitate novità:
  •  Questo tipo di tecnologie possono dare una caratterizzazione dell'utente nonostante le norma sulla privacy?
  • L'utente da informazioni sulle sue preferenze/tendenze tramite le richieste all'assistente di Google (@Google)?
  • L'utente avrà un'adeguata informativa relativa al temi dei suoi dati personali o "tendenziali"?
Questi ed altri interrogativi, dovrebbero essere posti anche agli utenti per cominciare ad avere una coscienza IT (information technology) che deve maturare nell'utilizzo di questi strumenti, che sono potenti.
Probabilmente il miglior modo per prevenire possibili violazioni dei nostri diritti sta esattamente in questo, l'uso del discernimento ed un feedback forte da parte dell'opinione pubblica su questi temi, in modo da dare il via ad un quadro normativo più strutturato di quello attuale.
Impresa non facile e sfida dalla quale sarà difficile sottrarci.
Immagini tratte da:
Immagine1 http://i0.wp.com/www.appletvitalia.it/wp-content/uploads/2016/09/google-allo.jpg?fit=900%2C500
​Immagine2 https://www.digital4.biz/upload/images/08_2013/sicurezza-130801120317_medium.jpg 

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12/10/2016

Trasformare l’acqua in vino: dal miracolo alla scienza

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di Lorenza Mariggiò

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Trasformare l’acqua in vino? No, non sto parlando del primo miracolo di Gesù nel Vangelo ma di Scienza. È questo che hanno fatto due enologi californiani, Mardonn Chua e Alec Lee. La trasformazione permette di ottenere vino sintetico a partire da 3 ingredienti: acqua, etanolo e additivi. Dopo averli mescolati, basta attendere 15 minuti et voilà: il miracolo!
Un processo che dà vita al vino senza l’utilizzo di uva. La loro ricetta prevede 85% di acqua, 13% di etanolo e 2% di additivi vari che servono a donare il colore e il classico sapore fruttato dei vini.
Un’idea fuori dal comune nata a tavolino in un’enoteca di San Francisco, dove i due si sono resi conto che non si sarebbero mai potuti permettere una bottiglia di Chardonnay Chateau Montelena. Cosa fare allora se non rinunciare? Trovare un modo economico per creare un vino pregiato.
I due enologi si sono recati in un negozio di alimentari dove hanno acquistato i vari ingredienti per la realizzazione del nettare degli dei: acido tartarico, acido malico, polvere di tannino, etanolo, saccarosio, glicerina vegetale e tutta una serie di composti aromatici dal gusto fruttato.

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Il risultato non è stato proprio quello che speravano ma si è rivelato talmente accettabile da convincerli a continuare su questa strada. Man mano si sono perfezionati e hanno dato il via ad una nuova società, Ava Winery, che si occupa di “vino ingegnerizzato, senza uva o fermentazione”, in cui i prodotti venduti sono chiaramente delle imitazioni di vini pregiati.

 

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Logo e descrizione dell’azienda

Tuttavia, i sommelier non sono molto entusiasti della qualità dei risultati, perché sostengono, come possiamo un po’ tutti immaginare, che la differenza tra il vino vero e il vino sintetico sia molto evidente non solo nell’odore ma anche nel sapore (se siete degli scettici e volete degustare anche voi un vino sintetico, potete acquistare, sul sito della società, una bottiglia di vino ispirata al Dom Perignon del 1992 per “soli” 50 dollari).
Innovazione scientifica a parte, questo tipo di invenzione lascia non pochi dubbi. Innanzitutto potrebbe dare il via alla contraffazione dei vini pregiati, ripercuotendosi sui mercati e sull’economia di tutto il mondo e, in secondo luogo, fa riflettere su come questo tipo di attività possa trovare lo stesso un posto nel mercato, in un mondo in cui, ultimamente, si sta cercando di dare la priorità a prodotti di qualità e a km 0.
Immagini tratte da:
-Bicchiere di vino: pixabay.it
-Logo Ava Winery e composizione vino: http://www.avawinery.com/

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5/10/2016

E.T.

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La ricerca di vita aliena
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​di Giovanni Lacava
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Incidente di Roswell 1947
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Missione Apollo 11
Soprattutto nell'ultimo secolo l'umanità ha avuto, grazie anche allo sviluppo tecnologico, la propensione a ricercare la vita oltre il pianeta Terra.
Dai telescopi di Galileo alla missione Apollo 11 che segnò il 20 Luglio del 1969 una svolta per l'umanità (per la prima volta nella storia un uomo solcava il suolo lunare, Neil Armstrong e Buzz Aldrin salutavano la bandiera statunitense mentre Michael Collins rimaneva in orbita lunare). Nel Giugno 1947 si ebbe il primo avvistamento di "dischi volanti" da parte di Kenneth Arnold negli Stati Uniti, subito dopo avvenne il famoso incidente di Roswell nel luglio del 1947, a seguito del quale il termine fu rimpiazzato nel 1952 con la dicitura di UFO. Nel 1954 si ebbero Iinvece una serie di avvistamenti in Europa. 
Negli anni Settanta il fenomeno diede vita a delle vere e proprie para-scienze, l'ufologia e la paleo-astronautica che tutt'oggi hanno esponenti nel mondo accademico. Quest'ultima consiste nella revisione dei resti archeologici con riferimenti al contatto con civiltà aliene da parte dei nostri antenati.
Questo diede impulso alle agenzie spaziali di tutto il mondo, soprattutto durante la Guerra Fredda, alla realizzazione del viaggio nello spazio e alla realizzazione di nuovi mezzi sia come unità di sorveglianza che di osservazione.
Basti pensare al Telescopio Spaziale Hubble (NASA-ESA, agenzie spaziali rispettivamente americana ed europea) lanciato in orbita bassa il 24 Aprile 1990 o ad esempio ai radiotelescopi che sono telescopi in grado di captare onde radio provenienti da radiosorgenti sparse per l'Universo con una o più antenne paraboliche.
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Telescopio spaziale Hubble
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Radiotelescopio FAST
Il più grande di essi è stato messo in funzione il 25 Settembre 2016 in Cina, il suo nome è FAST (Five-hundred-meter Aperture Spherical radio Telescope) che anche se finanziato dal governo cinese sarà a detta dello stesso a disposizione della comunità scientifica internazionale. Con il suo diametro di 500 m è "l'orecchio" dell'umanità verso lo spazio, sorpassando il radiotelescopio Arecibo (Costa Rica- 300 m di diametro).
Dal punto di vista cinematografico il tema del contatto o scoperta extraterrestre torna sempre di moda, da "E.T.- Extra-Terrestrial" di Spielberg del 1982 ai giorni nostri con "Independence Day: Resurgence" del 2016 di Roland Emmerich.
Il FAST è solo l'ultimo passo che l'umanità ha fatto per la sua voglia di sognare, per soddisfare la propria curiosità e dare finalmente risposte a quelle domande che ancora oggi l'Universo ci tiene nascoste.

  Immagini tratte da:

- Immagine 1 da 
Archived copy: [2], Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27397055
- Immagine 2 da 
https://www.hq.nasa.gov/alsj/a11/AS11-40-5875HRedit.jpg
- Immagine 3 da
http://www.esa.int/var/esa/storage/images/esa_multimedia/images/2000/09/hubble_space_telescope_hst_courtesy_of_nasa/9229648-5-eng-GB/Hubble_Space_Telescope_HST_courtesy_of_NASA.jpg
- Immagine 4 da 
http://astronomynow.com/wp-content/uploads/2016/05/FAST_radio_telescope_1777x1333.jpg 

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