Origine e rimedi al cattivo odore che spesso caratterizza la traspirazione del nostro corpo.
Sudare, per quanto a volte risulti fastidioso, è un fenomeno del tutto fisiologico. Il nostro corpo espelle mediamente 0,5-1 L di sudore in 24 ore (quantità che può raddoppiare in estate, quando fa molto caldo, o addirittura triplicare durante un allenamento intenso e prolungato). La traspirazione è un meccanismo adoperato principalmente per la regolazione della temperatura corporea attraverso l’interazione di due strutture fondamentali: un “termostato” localizzato nel cervello, a livello dell’ipotalamo, e le ghiandole sudoripare, sparse in tutto il corpo, ma con particolare concentrazione a livello del palmo della mano, pianta del piede, fronte, inguine e ascelle. Quando il termostato avverte una temperatura troppo elevata, attraverso delle connessioni nervose, avverte le ghiandole sudoripare che provvedono a eliminare i prodotti di scarto attraverso i pori: in questo modo la temperatura corporea rimane accettabile. Il sudore, tuttavia, è di per sé inodore ed è composto principalmente da acqua, ma quando entra in contatto con particolari batteri presenti sulla cute (staphylococcus epidermidis, difteroidi…), il contatto fra alcuni enzimi prodotti dai batteri stessi e il sudore porta all’emissione di sostanze solforate (mercaptani), acidi butirrici (acidi grassi a catena corta) e composti proteici (ammine e ammoniaca), responsabili dell’odore intenso e nauseabondo. In termini tecnici si usa bromidrosi per riferirsi a una sudorazione maleodorante e iperidrosi per una sudorazione particolarmente intensa. Nonostante il più delle volte la normale traspirazione corporea passi del tutto (o quasi) inosservata ai nostri occhi, ci sono particolari circostanze in cui una camicia bagnata o un odore pungente potrebbero compromettere seriamente la nostra reputazione, come un importante colloquio di lavoro. Cosa fare dunque per prevenire l’evenienza?
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Nel caso in cui il disturbo sconfini nel patologico, si potrebbero valutare rimedi più “drastici” e invasivi (previa valutazione medica, ovviamente!):
Immagini tratte da:
- https://thoughtsofgirlwithglasses.wordpress.com/2015/03/03/pubblicita-che-passione/ - http://www.gioia.it/bellezza/viso-e-corpo/consigli/g3170/sudore-12-regole-anti-odore/ - Tossina botulinica, Manuale d'uso e atlante illustrato delle sedi anatomiche di inoculazione, Edi Ermes edizioni
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Da un paio di settimane le temperature si sono drasticamente abbassate e parallelamente sono iniziate le battaglie per la regolazione del termostato. Ma quello delle donne più freddolose rispetto agli uomini è solo uno stereotipo sociale? A quanto pare no; diversi studi infatti, dimostrano che la popolazione femminile percepisce le temperature in modo lievemente diverso rispetto a quella maschile. Diversità di genere, questa, giustificata da una serie di differenze fisiologiche nei due sessi.
Prima di tutto bisogna ricordare che la produzione di calore dipende dal grado di attività del metabolismo cellulare nei vari organi. Le cellule trasformano e usano l’energia contenuta nei legami chimici dei nutrienti in diversi modi, ma nelle reazioni di trasferimento di energia una quota considerevole viene ceduta sotto forma di calore. Il metabolismo maschile è risultato essere più veloce di quello femminile di circa il 20-30%. Poi, come si può facilmente notare, le prime parti del corpo che risentono delle basse temperature sono le estremità: mani, piedi, naso (e viso in generale). Questo in parte perché sono più esposte, in parte per necessità biologica: l’organismo, dovendo fronteggiare temperature molto rigide, preferisce “sacrificare” le estremità pur di garantire un adeguato apporto ematico agli organi interni. Tale fenomeno, seppur perfettamente fisiologico, appare particolarmente accentuato nei soggetti di sesso femminile per due ragioni:
Diversamente, la massa muscolare contribuisce per il 22%. Il muscolo è un tessuto particolarmente attivo dal punto di vista metabolico, specie se lo si esercita con attività fisica quotidiana. A parità di peso, inoltre, il muscolo consuma molte più calorie rispetto al tessuto adiposo. Le donne, però, hanno generalmente meno massa muscolare degli uomini e, di conseguenza, un metabolismo più lento, come precedentemente ricordato. È chiaro in conclusione, che la richiesta femminile di temperature più elevate in ambienti domestici e/o lavorativi non sia semplicemente frutto di un capriccio, bensì una vera e propria necessità. Le caratteristiche fisiologiche di cui abbiamo discusso, infatti, fanno sì che la temperatura più confortevole a cui vivere e lavorare si assesti per la donna intorno ai 24-25°C e per l’uomo a circa 22-22,5°C, con una differenza netta di 2°C che non è affatto trascurabile. Come risolvere dunque i frequenti litigi legati alla temperatura? Un’azienda americana ha inventato una coperta matrimoniale ‘intelligente’, che permette di regolare il calore: più caldo per lei e più fresco per lui: idea semplice e geniale per salvare milioni di matrimoni nel mondo.
Fonti:
La Stampa-Salute: http://www.lastampa.it/2013/02/12/scienza/benessere/che-gelida-manina-perche-le-donne-hanno-mani-e-piedi-freddi-zNtaxe2u9HWKPlzeCQkd9H/pagina.html Mypersonaltrainer: http://www.my-personaltrainer.it/aumentare-metabolismo.html Fisiologia medica, a cura di Fiorenzo Conti, Edi-ermes editore. Foto tratte da: http://moviehole.net/201596178first-look-bridget-joness-baby https://www.smartduvet.com/ |
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Ottobre 2022
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