di Pietro Spataro Tutti voi, lettori affezionati e non, sapete almeno a grandi linee cos’è il Climate Change e quale è la sua importanza, i pericoli, gli effetti e le ripercussioni che tali effetti hanno nella nostra vita di ogni giorno e nelle vite delle popolazioni dell’intera palla blu. C’è chi ne soffre di più, pensiamo ad esempio alle popolazioni che abitano le piccole e basse isole del Pacifico e chi ne soffre di meno come noi italiani che ci lamentiamo del caldo record della prima parte di agosto, in casa davanti a un ventilatore o, ancor meglio, sotto l’ombra di un ombrellone, in una spiaggia affollata di gente. È semplicissimo tirare in ballo il Climate Change quando ci svegliamo sudati di notte, quando ci lamentiamo del prezzo del pesce in vetrina o della benzina dopo aver fatto il pieno. I media sono davvero bravi in questo genere di cose: Climate Change quando piove troppo o quando non piove affatto; Climate Change quando il settore agricolo arranca; Climate Change quando si stacca un Iceberg o quando fa il giro del mondo la foto di un orso polare in difficoltà. Non sempre i media sono nel giusto parlando di Climate Change ma aiutano, in ogni caso, a non far mai dimenticare il problema. Questo è un bene dato che tutt’ora qualcuno continua a credere si tratti di una delle molte bufale diffuse da qualche lobby del fotovoltaico o dalla mafia dell’eolico. Ci sono però volte in cui dare la colpa al Climate Change è pericoloso, stupido o semplicemente politica di disinformare. Ogni qualvolta sento parlare di Climate Change accostato al fenomeno dell’emigrazione[J1] , mi chiedo chi ci guadagni ad abbassare i toni di guerre razziali o religiose e di terrorismo e jihad supportate da governi esteri per il controllo delle risorse di paesi ricchissimi definendole mere conseguenze climatiche. Un esempio viene da la Repubblica che parla con un articolo del 22 giugno delle stragi delle popolazioni contadine Nigeriane ad opera di un gruppo di pastori di etnia Fulani, conflitto che ogni anno porta alla morte di circa 2 mila persone e che si è intensificato negli ultimi anni. Si stima che solo nell’arco del 2018 siano state sterminati tra 1.750 e 6.000 contadini ad opera dei pastori Fulani. Nell’articolo, la Repubblica tenta di dimostrare l’assoluta efficienza del Climate Change nella produzione di conflitti come questo, mettendo da parte il contrasto religioso tra contadini a maggioranza cristiana e pastori mussulmani, un’efficienza che mette i brividi e grazie alla quale ci si chiede se magari anche Boko Haram si può spiegare con il Climate Change. Queste dichiarazioni vanno di pari passo col racconto dei giornali internazionali più “liberali” e del presidente nigeriano Muhammadu Buhari. Certo non sono dello stesso parere i leader nigeriani di religione cristiana che parlano di terrorismo jihadista a loro volta appoggiati dagli attivisti che parlano di derubricazione del conflitto da parte dei media internazionale, denunciano il declassamento delle stragi a meri effetti delle variazioni climatiche in modo da giustificarli e portando anche qualcuno a simpatizzare per un ben conosciuto gruppo terroristico. Attenti quindi a parlare di colpe del Climate Change e qualora ne troviate qualcuna in giro per i giornali o blog d’informazione valutate sempre perché magari qualcuno sta tentando, anche a livello internazionale, di negare qualcosa di più grosso. Per ora, almeno, gli orsi polari non hanno ancora imbracciato i fucili contro di noi ma se mai succedesse sono sicuro che qualche giornale darebbe la colpa alle politiche di qualche nazione del nord, tipo Norvegia o Faroe piuttosto che al Climate Change. Perché con quello si spiega il numero di zanzare tra le piante bagnate dei balconi. Valutate gente, valutate. Immagini tratte da: https://www.commondreams.org/views/2015/12/01/time-drop-climate-war-talk
2 Commenti
Marco L
17/8/2018 14:18:08
Pur essendo d'accordo con il punto che fai nell'articolo, mi sembra opportuno evidenziare che è comunque vero che i cambiamenti climatici contribuiscono a esacerbare questi conflitti. Sarebbero scoppiati comunque? Probabilmente sì. Ma non è nemmeno corretto vedere la realtà a compartimenti stagni. I cambiamenti climatici generano povertà, che è la sorgente definitiva di ogni problema.
Rispondi
Pietro Spataro
21/8/2018 10:34:41
Ciao Marco e in primo luogo grazie di aver commentato.
Rispondi
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Ottobre 2022
Categorie |