Come negli altri articoli voglio continuare a parlarvi della storia del nostro pianeta citandovi alcuni tra i punti più importanti o interessanti che si sono susseguiti.
Per raccontarvi la storia della terra ho prima dovuto parlarvi della suddivisione dei tempi geologici (suddivisione che ho spiegato nel primo articolo), quindi posso dirvi che in questo articolo vi parlerò dei periodi Carbonifero e Permiano. Cominciamo quindi la nostra storia da 360 milioni di anni fa. Come sapete la tettonica delle placche ha un ruolo predominante nella geografia del pianeta e sapendo che questa è in atto da miliardi di anni possiamo immaginare che le posizioni e le forme dei mari e delle terre emerse fossero decisamente diverse dall’attuale e difatti è proprio così. Durante il Carbonifero ed il Permiano abbiamo l’assemblaggio della Pangea, quel supercontinente il cui nome tutti conoscono e che rappresentava l’agglutinato di tutte le terre emerse.
Il Carbonifero è il periodo che vede la conquista delle terre emerse ed è caratterizzato da vegetazione molto folta ed estesi acquitrini nell’emisfero nord e da una vasta calotta glaciale nell’emisfero sud. La folta vegetazione carbonifera formerà i più vasti giacimenti di carbone in Europa, Nord America ed Asia centro-settentrionale. Ma come si forma il carbone? Il carbone si forma quando abbiamo folte vegetazioni in aree acquitrinose dove i tronchi caduti si accumulano velocemente uno sopra l’altro senza dare il tempo a quelli precedenti di decomporsi. Nel Carbonifero era molto diffuso il Lepidodendron, un albero che raggiungeva i 40 m di altezza ma aveva un tronco così fragile da poter reggere la pianta solo per 1 o 2 stagioni prima di cadere (una velocità di crescita fenomenale rispetto alle piante attuali) che spiega un accumulo vegetale di dimensioni così enormi come quello Carbonifero.
Ma la conquista delle terre emerse non è un passaggio da nulla! Non prendiamolo solo come un pennello che colora di verde una tela grigiastra, perché le piante alterano la composizione atmosferica accumulando ossigeno a spese dell’anidride carbonica che si era lentamente accumulata durante le eruzioni. La diminuzione dell’anidride carbonica (importantissimo gas serra) determina l’abbassamento delle temperature fino ad una grossa glaciazione che dà origine alla calotta, di cui vi avevo parlato qualche riga sopra, e che scomparirà solo nel Permiano.
Nel Carbonifero abbiamo la diffusione degli anfibi e nel Carbonifero terminale da un gruppo di essi si originano i primi rettili. Qual è la novità evolutiva? È l’uovo amniotico, nel quale l’embrione può svilupparsi fino ad una fase di crescita non troppo rischiosa e permettendogli quindi di schiudersi in un ambiente meno riparato, come quello emerso.
Alla fine del Permiano ci troviamo davanti ad una grandissima estinzione, una delle famose Big Five, che porta alla scomparsa del 96% delle specie sia sulle terre emerse che in mare. Quale sia stata la causa è sempre una domanda difficile alla quale rispondere, c’è sempre chi tira in ballo il meteorite ma a quanto pare l’ipotesi più accreditata è quella che viene chiamata Siberian trap. A prender il nome di “Siberian trap” è un’imponente attività vulcanica che nel giro di 600 mila anni porta all’eruzione di 2 milioni di chilometri cubi di basalto che si espandono per 1,6 milioni di chilometri quadrati, con spessori che vanno dai 400 ai 3000 metri d’altezza.
Queste immense eruzioni portano anche all’espulsione di elevatissime quantità di anidride carbonica con fortissime ripercussioni sul clima globale e sulle circolazioni Oceaniche.
Catapultati in questo scenario desolato ci apprestiamo a parlare nel prossimo articolo del Mesozoico.
Immagini tratte da:
Ricostruzione paleogeografica di Carbonifero, da Wikipedia Inglese, By Colorado Plateau Geosystems, Inc. - http://cpgeosystems.com/rect_globe.html, CC BY-SA 4.0, voce “Carboniferous” Ricostruzione paleogeografica di Permiano, da Wikipedia Inglese, By Colorado Plateau Geosystems, Inc. - http://cpgeosystems.com/rect_globe.html, CC BY-SA 4.0, voce “Permian” Una ricostruzione di Lepidodendron, da Wikipedia Inglese, By Eli Heimans (1861-1914), Dutch conservationist - Scanned from Leakey & Slikkerveer (1993): Man-ape, Ape-man, The quest for human's place in Nature and Dubois' missing link, ISBN 9026312857, Public Domain, voce “Lepidodendron” Ricostruzione di un rettile in cima alla catena alimentare, da Wikipedia Inglese, By Charles Robert Knight - http://www.charlesrknight.com/AMNH.htm and http://donglutsdinosaurs.com/charles-r-knight-artwork-2/, Public Domain, voce “Dimetrodon” Estensione dei depositi vulcanici, da Wikipedia Inglese, By derivative work: Jo (talk)Sibirien_topo2.png: Ulamm 21:06, 18 April 2008 (UTC) - Sibirien_topo2.png, CC BY-SA 3.0, voce “siberian traps”
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Ottobre 2022
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