Il metodo scientifico – episodio 5
C'era una volta un tacchino che razzolava felice nell'aia. Ed era decisamente felice, anche perché di preoccupazioni non ne aveva. Ogni mattina si svegliava e sapeva di avere a disposizione tutta la giornata per razzolare, andarsene in giro per il campo e fare il gradasso con le altre tacchine, che sempre avevano per lui qualche gloglottio di ammirazione. E nemmeno del cibo aveva di che preoccuparsi, perché sapeva, e lo sapeva perché ci aveva prestato particolare attenzione, che ogni giorno, a mezzogiorno in punto, il suo padrone andava a riempirgli la mangiatoia. Il tacchino viveva dunque spensierato. Dalla sua sensata esperienza aveva appreso che ogni giorno aveva l'aia a disposizione e il padrone che gli portava il cibo. Questo fino alla vigilia del "Giorno del ringraziamento", quando a mezzogiorno il padrone, anziché riempirgli la mangiatoia, gli tirò il collo.
Questa simpatica storiella fu ideata da Bertrand Russel come critica al pensiero induttivo. Questo metodo, di cui ho parlato nello mio precedente articolo, consiste nel formulare un'ipotesi per spiegare un fenomeno e nello sviluppare un esperimento per dimostrare l'ipotesi, la quale poi può essere ritenuta vera o falsa a seconda dell'esito.
Russel capì che questo metodo porta con sé una fallacia enorme. Benché possa essere più o meno efficace nello spiegare un certo tipo di fenomeni, si rivela decisamente inefficiente nello sviluppare modelli che possano prevedere il comportamento di un sistema nel futuro. Questo perché il metodo induttivo tende a trovare spiegazioni generali partendo da situazioni particolari. Il passo successivo nella storia del metodo scientifico è la nascita del metodo deduttivo. In questo caso si ribalta il processo: l'obiettivo è partire da considerazioni di carattere generale per arrivare a prevedere gli aspetti particolari di un fenomeno.
Il metodo deduttivo è un po' più complesso da capire, per questo mi limiterò a darne una spiegazione più pratica che filosofica.
Partiamo dalla cosa più contro-intuitiva facendo un semplice esperimento mentale: vogliamo indagare se fra il sesso maschile e femminile esiste una differenza nell'altezza media degli individui. Prendendo un campione di 100 individui, di cui 50 maschi e 50 femmine, qualcuno sarebbe tentato di dire che semplicemente basterà misurare l'altezza di tutti e poi confrontare i valori ottenuti. Benché sia effettivamente questo il modo con cui si svolge l'esperimento, ciò non basta, perché avremmo applicato l'induzione, e se trovassimo una differenza fra i due gruppi, questa potrebbe essere solo una fortunata coincidenza. Bisogna fare un passo indietro. Quando si usa la deduzione, non vogliamo più dimostrare che la nostra ipotesi sia vera, ma al contrario, vogliamo dimostrare che sia FALSA. Spiazzante, non è vero? Eppure è proprio quello che si fa. Quando si disegna un esperimento, la prima cosa da fare è formulare la cosiddetta Ipotesi nulla, ovvero la condizione che rende falso il nostro assunto di partenza, in questo caso che l'altezza dei maschi e delle femmine sia diversa. Questo avverrà se i valori medi dell'altezza dei due gruppi non differisce abbastanza da essere considerata una differenza significativa (su questo ci torneremo in futuro). Per sapere se accettare o meno l'ipotesi nulla, vengono usati dei test statistici, i quali non fanno altro che valutare se il set di dati conferma o smentisce questa ipotesi. Solo quando si riesce a rendere falsa l'ipotesi nulla si può procedere a dimostrare l'ipotesi di partenza, che nel nostro caso può avere due esiti diversi: o i maschi sono più alti delle femmine, o le femmine sono più alte dei maschi.
Torneremo su questi concetti in maniera più approfondita in futuro, oltre che a parlare di altri aspetti fondamentali del metodo deduttivo, come il principio di falsificabilità e di riproducibilità.Per il momento lasciate sedimentare questa strana idea per cui se vuoi dimostrare qualcosa, devi provare in tutti i modi a dimostrare il suo contrario fino a che non è chiaro che questo non è possibile.
Foto tratte da: http://food.fnr.sndimg.com/content/dam/images/food/fullset/2011/10/5/0/FNM_110111-Mix-And-Match-035_s4x3.jpg.rend.hgtvcom.1280.960.suffix/1382540845964.jpeg http://www.dima.unige.it/~denegri/PLS2/PENSIERO_SCIENTIFICO%20DEF/FILOSOFIA%20DELLA%20SCIENZA/Images/induttivo.bmp http://phdcomics.com/comics/archive/phd121911s.gif
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Ottobre 2022
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