di Enrica Manni Il raffreddore è il classico malanno di stagione che fa capolino con l'arrivo dei primi freddi. È un'infiammazione acuta di origine virale che colpisce prevalentemente le prime vie respiratorie, il naso e la gola. Può durare pochi giorni o anche intere settimane ed è molto contagioso. Si trasmette principalmente in due modi: per via aerea, respirando aria infetta (il virus può essere disperso nell'aria dalla persona raffreddata attraverso le minuscole gocce d'acqua emesse con starnuti e colpi di tosse) e per contatto diretto con oggetti contaminati che tocchiamo quotidianamente, soprattutto con le mani. Dopo un breve periodo di incubazione che va dalle 4 alle 72 ore, esordisce generalmente in modo piuttosto brusco con naso “chiuso”, starnuti, mal di gola, secrezioni nasali, malessere generale e mal di testa. A proposito di raffreddore molte delle nostre credenze in merito (o meglio, delle credenze di madri, zie, vicine di casa che si prendono la libertà di darci consigli medici) sono soltanto dei falsi miti che è bene sfatare. “IL FREDDO È LA CAUSA DEL RAFFREDDORE”: in realtà non è così, il freddo non è una causa, ma una condizione predisponente. A provocare il raffreddore, in realtà, sono i virus. Se ne contano più di 200 e appartengono a diverse famiglie. I maggiori responsabili del raffreddore sono quelli della famiglia dei Rhinovirus (dal greco rhis che significa naso). Ne sono stati identificati più di 100 e sono la causa del 30-50% di tutti i raffreddori. A seguire ci sono i virus appartenenti alla famiglia dei Corononavirus, responsabili del 15-20% dei raffreddori che si prendono agli inizi e alla fine dell'inverno. Il freddo invernale contribuisce, tuttavia, a rendere il nostro organismo più vulnerabile all’ingresso di questi microrganismi. Perché? La risposta va ricercata nell’istologia delle vie aeree superiori: le cellule delle narici e delle alte vie aeree sono tappezzate sulla loro superficie da peluria e da una sorta di ciglia, il cui compito principale è quello di filtrare l’aria e garantire il mantenimento di una quantità di muco che sia quella necessaria e sufficiente a regolare il livello ottimale di umidità e gli equilibri termici della zona interessata. Ebbene, quando l’aria è troppo fredda e non si usa l’accortezza di respirare attraverso una sciarpa (ottimo mezzo per riscaldare un po’ l’aria stessa, prima di introdurla attraverso narici e bocca), le ciglia di cui sopra non riescono a muoversi come dovrebbero e si creano, in tal modo, le condizioni ideali per subire l’attacco di uno dei numerosissimi virus del raffreddore. “È MEGLIO PRENDER SUBITO L’ANTIBIOTICO”: gli antibiotici sono farmaci efficaci contro infezioni batteriche, ed essendo il raffreddore, come abbiamo più volte sottolineato, di origine virale, sarebbe assolutamente inutile assumerlo. Di conseguenza gli unici prodotti efficaci contro il raffreddore servono per lo più a limitarne i sintomi come il naso chiuso e il mal di testa: contengono sostanze come analgesici, antistaminici e/o vasocostrittori che riducono temporaneamente la congestione delle mucose. “È UN MALANNO ESCLUSIVAMENTE INVERNALE”: in realtà non è proprio così, ci si può raffreddare anche d’estate o in primavera, anche se è innegabile siano l’autunno e l’inverno le stagioni con la più alta incidenza di questo malanno. Questo perché a causa del freddo si tende a uscire di meno, a rimanere in casa o in altri luoghi chiusi dove è più facile entrare in contatto con i virus rilasciati, per esempio, da un semplice starnuto di una persona infetta. Inoltre, sempre a causa delle temperature gelide, anche negli ambienti più affollati (scuole, uffici, negozi) si tende a far cambiare l’aria meno frequentemente, facendo permanere i microrganismi nell’ambiente in cui si passa la maggior parte del tempo. “È UNA COSA DA POCO”: Anche se si tratta di un disturbo lieve, il raffreddore non va trascurato: in alcuni casi, infatti, potrebbero presentarsi delle complicazioni. Otite Il raffreddore può provocare anche un'otite, un'infiammazione che interessa l'orecchio ed è più frequente soprattutto nei bambini. Può presentarsi con dolori all'orecchio, diminuzione dell'udito, rialzo della temperatura. Sinusite È una delle complicazioni più frequenti in seguito a un raffreddore. Consiste in un'infiammazione della mucosa che riveste i seni paranasali. Se le mucose che rivestono le pareti interne si gonfiano a causa di un'infiammazione, i condotti si chiudono, l'aria e le secrezioni di muco rimangono imprigionate, i batteri si moltiplicano, si forma del pus che preme contro le pareti dei seni, provocando forti dolori. Premendo con un dito le zone che circondano il naso, si prova una sensazione di dolore, che peggiora quando ci si china, ci si sdraia o si tossisce. La sinusite può presentarsi anche con un gonfiore e con un arrossamento delle palpebre di un occhio, altre volte può comparire con mal di testa frequenti e attacchi di tosse che si verificano soprattutto quando si è sdraiati. Altre complicazioni Nelle persone che soffrono di malattie croniche delle vie respiratorie dopo un raffreddore si può avere un riacutizzarsi della bronchite cronica. Le persone con asma e bronchite spesso hanno un aggravamento dei sintomi respiratori in seguito a infezioni virali. “ASSUMERE TANTA VITAMINA C TI FARÀ GUARIRE PIÙ IN FRETTA”: certamente, una dieta ricca di vitamine e sali minerali aiuta al mantenimento di un buono stato di salute, così come mantenere costantemente una buona idratazione del corpo (bere tanta acqua), ma non per questo assumere quantità sovraumane di spremute d’arance farà passare il raffreddore più rapidamente. La quantità di vitamina C che il nostro organismo è in grado di assorbire è costante e non aumenta in base alle necessità. Immagini tratte da: http://www.meteoweb.eu/2013/10/come-prevenire-e-combattere-il-raffreddore-con-alimenti-e-rimedi-naturali/234613/] https://www.youtube.com/watch?v=22ZVpcEOrJk Potrebbe interessarti anche:
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