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18/5/2016

Il caffè dello studente: realtà o leggenda?

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di Lorenza Mariggiò
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«Beverei prima il veleno
Che un bicchier che fosse pieno
Dell'amaro e reo caffè»

Scriveva così Francesco Redi, medico e letterato aretino, sulla bevanda tanto amata dagli italiani e dal resto del mondo agli albori della sua diffusione, nel XVII secolo.
Con il passare del tempo sono nati numerosi modi di prepararlo e gustarlo: al bar, a casa,con moka, corto, lungo, macchiato, decaffeinato, corretto, shakerato, in ghiaccio… ma esiste un tipo di caffè  ancora più particolare: il caffè dello studente.
Il suo nome deriva dall’utilizzo che gli studenti ne fanno per rimanere svegli durante la notte a studiare. Per prepararlo si inserisce nel serbatoio della moka, al posto dell’acqua, del caffè preparato precedentemente. Ma funziona realmente?
Sono tantissime le dicerie che girano attorno a questa famigerata bevanda: c’è chi asserisce di non dormire per notti intere, chi avverte mal di stomaco, chi ha ancora la lingua nera…ma andiamo con ordine!
La 1,3,7-trimetilxantina (no, non è una bestemmia!) è nota come caffeina. Si tratta di un alcaloide presente naturalmente in alcune piante quali il caffè, il tè, il cacao, il mate, la cola e il guaranà. I principali effetti che ha sul nostro sistema nervoso, cardiovascolare ed endocrino sono:
​

  1. Eccitabilità, miglioramento dei riflessi e della concentrazione;
  2. Aumento del metabolismo, della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, favorendo l’ossigenazione del sangue.
 
Questi due effetti contribuiscono a farci rimanere svegli e attenti. La particolare preparazione del  caffè dello studente, quindi, dovrebbe servire proprio ad accentuare queste due proprietà della caffeina.Tuttavia non si è tenuto in considerazione un piccolo particolare: la chimica!
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Cerchiamo quindi di capire cosa succede nella caffettiera. Ecco: abbiamo preparato la nostra fedelissima moka inserendo nel serbatoio un caffè al posto dell’acqua. Abbiamo acceso il fornello e stiamo aspettando.Con l'aumentare della temperatura, l’aria presente nel serbatoio aumenta la propria pressione ed, espandendosi, spinge il caffè che risale nel filtro.Il punto cruciale di tutta la faccenda sta nell’evaporazione. Se l’acqua presente nel caffè evapora, la caffeina rimane sul fondo, nel serbatoio. Questo vuol dire che quello che doveva essere una bevanda con una dose maggiore di caffeina è solo un caffè dall’aroma intenso e dal gusto bruciato. A questo punto possiamo trarne le conclusioni: le presunti doti miracolose del caffè dello studente sono solo leggende!
 
Se proprio volete rimanere svegli sarebbe preferibile bere più caffè al giorno. Occhio però a non esagerare! Un consumo di caffè eccessivo (più di 400 mg al giorno- circa 5 tazzine) porta ad un fenomeno conosciuto come caffeinismo. La caffeina, infatti, riduce l’assorbimento da parte del nostro corpo di alcune sostanze quali vitamina B2, calcio, ferro e creatina rendendoci irritabili, nervosi, tachicardici e insonni.
Dosi ancora maggiori di caffeina sono tossiche e possono portare addirittura alla morte. Si è stimato, infatti, che la DL50 (Dose Letale media) negli uomini è di 150-200 mg/kg corrispondente a circa 80-100 tazzine di caffè. L’assunzione prolungata di moderate dosi di caffeina, invece, non provoca nessun problema per il nostro organismo.
Come per tutte le cose, quindi, è preferibile non esagerare e bere (caffè) responsabilmente!


Immagini tratte da:
-Chicchi di caffè:  https://pixabay.com/
-Moka: da wikipedia Italia, Di Moka.steam.png: Sam Fentress (User:Asbestos)derivative work: Malyszkz (talk) - Moka.steam.png, CC BY-SA 3.0, voce "moka"

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