di Enrica Manni Sembra davvero assurdo dover ripetutamente tornare a ribadire l’importanza dei vaccini, conquista importantissima della medicina moderna, come se ogni mese occorresse affermare che la Terra è rotonda, che è la Terra a girare intorno al sole e non il contrario. Eppure è questo che accade da quando gli effetti di malattie come la poliomelite o la difterite, sconfitte proprio grazie all’introduzione dei vaccini, non sono più visibili sulla popolazione. In molti sostengono che 12 vaccinazioni obbligatorie siano troppe, parlano di “sovraccarico immunologico” termine che fondamentalmente non esiste: basti pensare che quando un bambino nasce passa da un ambiente sterile, il grembo materno, all’ambiente esterno, in cui viene invaso in pochi millisecondi da miliardi di microrganismi che stimolano il suo sistema immunitario senza sovraccaricarlo. Cosa sono al confronto 12 vaccini in 15 mesi?!? Ma veniamo al punto fondamentale della questione: molti sostengono che, dal momento che le vaccinazioni non sono totalmente scevre di rischi, tanto varrebbe non farle e correre il rischio di contrarre la malattia, non è proprio così. Sì, certo, è vero che i vaccini spesso hanno delle controindicazioni, si tratta di medicinali e TUTTI i medicinali ne hanno, anche la semplice aspirina che assumiamo (spesso anche abusandone) durante i mesi invernali per curare i nostri raffreddori, eppure stranamente nel caso dell’aspirina le controindicazioni non ci distolgono dal proposito di prenderla, nel caso dei vaccini ci convincono immediatamente a non farli. Eppure se andassimo ad analizzare i vaccini proposti dal Sistema Sanitario Nazionale vagliandone controindicazioni vaccinali e possibili complicanze cui quel virus/batterio potrebbe condurre ci renderemmo conto in pochissimi secondi della convenienza della medicina preventiva. Prendiamo il caso del morbillo, ad esempio, 1/10 delle persone che lo contraggono potrebbe sviluppare conseguentemente una otite, 1/20 una polmonite, 1/1000 una encefalite con gravissime conseguenze che in 1-2 casi su 1000 potrebbe perfino condurre a morte; le possibili complicanze del vaccino trivalente Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) sono convulsioni febbrili in un caso su 3/4.000 bambini vaccinati oppure una condizione di momentanea riduzione di piastrine nel sangue (trombocitopenia transitoria) in 1 caso su 40.000. Nel caso della parotite (comunemente nota come “orecchioni”) invece 1-10 pazienti colpiti su 100 potrebbero sviluppare una meningite, 1/1000 una encefalite e nei giovani maschi ¼ delle volte conduce ad una orchite, infiammazione dei testicoli cui talvolta consegue lo sviluppo di sterilità. Naturalmente i possibili effetti collaterali del vaccino sono esattamente gli stessi già elencati per il morbillo trattandosi dello stesso MPR. Stessa situazione per la rosolia che, qualora venga contratta nel primo trimestre di una gravidanza può condurre a pesanti alterazioni genetiche del feto e/o ad aborto. Un paziente colpito da difterite invece ha 1-2 possibilità su 20 di morire, probabilità che aumenta nel caso si tratti di un paziente pediatrico a 1/5. Nel caso in cui effettui la vaccinazione, in cui l’immunità è garantita dal tossoide antidifterico (somministrato insieme al tetanico ed agli antigeni per la pertosse nel vaccino trivalente DPT), al più potrà manifestare pianto inconsolabile in un caso su 1000 o convulsioni in un caso su 14.000. Il tetano, allo stesso modo, in 1-2 casi su 100 conduce a morte; mentre la pertosse nei bambini di età inferiore ad 1 anno può dare polmonite in 1 caso su 10, convulsioni in 1 caso su 20, morte in 1 caso su 1000. Chi si ammala di meningite invece 1 volta su 10 rischia di morire o, in caso sopravviva, può sviluppare gravi complicanze quali amputazioni, sordità, emiplegia (paralisi di metà corpo), etc… Quindi, di fronte alla paura di possibili conseguenze vaccinali, non bisogna mai dimenticare che le complicanze delle differenti patologie potrebbero essere molto più gravi e in virtù di questa considerazione continuare a vaccinarsi e vaccinare anche per il raggiungimento delle soglie di sicurezza che garantiscano l’immunità di gregge. Migliaia di persone, infatti, sono fortemente immunocompromesse e le loro attività quotidiane potrebbero risultare estremamente ridotte a causa dell’impossibilità nel vaccinarsi che le espone all’elevatissimo rischio di contrarre patologie apparentemente “banali” (che banali, poi, di fatto non sono) ma che per loro potrebbero addirittura risultare letali: nel caso di raggiungimento di una buona copertura vaccinale la protezione deriverebbe proprio dal fatto di esser circondate da persone vaccinate, sulle quali il virus/batterio non può proliferare e diffondersi. Di conseguenza, l’introduzione dell’obbligatorietà vaccinale, bersaglio di tante polemiche e al centro di accesi dibattiti politici e non, si è resa necessaria per rimediare al calo delle coperture vaccinali, e garantire le coperture necessarie alla tutela della salute pubblica, specie quella delle fasce più deboli della popolazione nazionale. Fonti: https://www.facebook.com/pg/PoliclinicoDiSantOrsola/posts/?ref=page_internal https://www.facebook.com/iovaccino/ Immagini tratte da: http://www.ilsestantenews.it/rubriche/salute/veneto-nelle-scuole-rischio-obbligo-vaccinazione/ https://twitter.com/Aifa_ufficiale Potrebbe interessarti anche:
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Ottobre 2022
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