In questi giorni di caldo, studiare diventa molto faticoso. I rimedi per combattere il caldo quasi inutili e le distrazioni a portata di mano. In una delle solite sedute mattutine di studio, un amico mi ha parlato della “tecnica del pomodoro”. Inutile dirvi che da amante della buona tavola, il nome mi ha subito incuriosito e mi ha portato a documentarmi su questa tecnica e sul suo utilizzo. La tecnica del pomodoro è un metodo di gestione del tempo che punta a massimizzare la concentrazione, migliorare la propria capacità organizzativa e il senso della stima (sia in senso qualitativo che quantitativo), ridurre il tempo impiegato nel svolgere ogni tipo di attività (compreso prendere una decisione), diminuire l’ansia e lo stress dati dall’inesorabile trascorrere del tempo. Questa tecnica è stata sviluppata dall’informatico italiano Francesco Cirillo, negli anni ’80 durante la sua carriera universitaria. Stanco di studiare senza concludere niente, un bel giorno prese un timer da cucina a forma di pomodoro (da qui il buffo nome) e impostandolo a 10 minuti, si propose di studiare senza distrazioni. All’inizio fu difficile, poi il suo rendimento iniziò a migliorare velocemente e con esso anche il perfezionamento della tecnica. Come funziona? 1) Scegli un’attività da completare 2) Imposta il timer su 25 minuti 3) Lavora alla tua attività senza distrazioni fin quando il timer non suona 4) Concediti 5 minuti di pausa 5) Ogni 4 o 5 “pomodori” prendi una pausa più lunga di circa 15-20 minuti Sarebbe meglio ogni volta che prendi la pausa fare qualche attività che non mantenga sotto sforzo cervello e occhi, come bere un bicchiere d’acqua, fare stretching o una passeggiata, fare servizi. Questo aiuta a riposarsi e a distogliere la concentrazione da attività che non sono propriamente leggere. Difficile lavorare per 25 minuti senza distrazioni? Beh, potete innanzitutto spegnere pc, staccare la connessione dati e togliere la suoneria dal telefono. Se vi dovessero disturbare allora informate la persona che siete impegnate e che la contatterete più tardi. Incuriosita, non potevo non provare questa tecnica. L’ho testata per 3 giorni e ho annotato tutti i miei progressi e le mie impressioni. Cosa ho fatto? Innanzitutto, come sempre, ho redatto una lista di attività da svolgere durante la giornata e le ho ordinate in base alla priorità e al tempo che volevo impiegarci per farle. Ho stimato per ognuna quanti “pomodori” avrei voluto impiegare, indicandoli con un quadratino. Ogni volta che ho finito un “pomodoro” ho sbarrato il quadratino. Se mi è capitato di impiegare più pomodori di quelli stimati, allora ho aggiunto il quadratino accanto ad ogni attività con una penna rossa. In questo modo a fine giornata avevo un bilancio di quello che ero riuscita a fare e in quanto tempo. Giorno 1: 25 minuti di tempo sembrano tantissimi ma il carico di lavoro che ho svolto in quei minuti mi è sembrato pochissimo. La cosa che mi ha particolarmente “infastidito” è che il timer suona proprio quando ti manca metà pagina per finire un paragrafo o un capitolo. In teoria dovresti fermarti proprio allo scadere del tempo perché altrimenti incorreresti in meccanismi come “ho fatto 10 minuti in più, allora mi prenderò 10 minuti di pausa invece di 5”, io però ho continuato fino alla fine del capitolo mantenendo i 5 minuti di pausa. A fine giornata la soddisfazione per il lavoro fatto è stata talmente tanto alta da alimentare la voglia di continuare con questo metodo. Giorno 2: ho notato che per gli esercizi è una cosa importantissima. I calcoli non permettono di percepire il trascorrere del tempo. Se si sta preparando un esame in cui durante la prova scritta si ha poco tempo per svolgere un esercizio, impostare un timer è il metodo ideale. Ho notato di essere riuscita a svolgere esercizi che in precedenza mi richiedevano molto tempo in tempi sempre minori. Giorno 3: la velocità di apprendimento diventa sempre più alta. Mi sono accorta di essermi sveltita nella lettura e nella memorizzazione di alcune nozioni, cosa che prima mi prendeva più tempo. Il caldo quasi impercettibile perché la concentrazione migliora talmente tanto da indurti a ignorare tutto ciò che ti è intorno. Queste sono state le mie impressioni nel testare questo metodo. Ovviamente, non siamo tutti uguali e magari non è il metodo più adatto per tutti, ma provatelo! Io ne sono rimasta entusiasta. Continuerò ad usarlo? Penso di sì, magari modificandolo sulla base delle mie esigenze (ad esempio 25 minuti sono davvero pochi per quel che mi riguarda e proverò ad aumentarlo di poco).
C’è da dire una cosa: se anche non servisse a nulla, mi ha portato a concentrarmi in una situazione sfavorevole, cioè il binomio caldo + ansia, e a darmi la determinazione e la motivazione per continuare a studiare. Per questo motivo, non può che essere un aiuto positivo, anche solo per qualche giorno, per riprendere il proprio ritmo quotidiano nei momenti in cui si è giù di tono. “La cattiva notizia è che il tempo vola. Quella buona è che tu sei il pilota.” (M. Altschuler) Immagini tratte da: -Pomodori: http://www.casadivita.despar.it/app/uploads/2016/02/pomodori-1-1.jpg -Timer: http://g01.a.alicdn.com/kf/HTB18EW1JVXXXXXJXFXXq6xXFXXXe/1-60-min-360- gradi-popolare-bella-7-1-5-5-cm-sveglio-di-modo-cucina.jpg -Calendario: http://www.chedonna.it/wp-content/uploads/2014/06/Organizzazione-e-gestione-deltempo- 568x275.jpg
1 Commento
Maria leonarda
2/7/2016 19:28:45
Lo proverò anche io devo solo comprarmi il pomodoro
Rispondi
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Ottobre 2022
Categorie |