di Enrica Manni Controllarsi è responsabile, non dev’esser motivo di vergogna È da poco passata la giornata mondiale contro l’AIDS (1 dicembre), ma la necessità di sottoporsi al test per togliersi ogni dubbio che la distrazione di quella notte ci abbia fatti diventare sieropositivi, resta. Nessuna vergogna. Anche perché è una follia mettere la vergogna prima dell’amore per se stessi, la sicurezza (propria e altrui) e il rispetto verso gli altri. Quindi, cerchiamo di superare questo tabù scoprendo quanto è facile controllarsi. Rispondiamo alle cinque W (Who-What-When-Where-Why) sul test per l’HIV. WHO – Chi dovrebbe farlo? Tutte le persone sessualmente attive dovrebbero eseguire il test! Uomini e donne, eterosessuali e omosessuali. La convinzione secondo cui l’infezione sarebbe più frequente fra gli omosessuali infatti è solo un falso mito, dal momento che la modalità di trasmissione più frequente per gran parte delle nuove diagnosi nel corso di tutto il 2017 è stata attraverso rapporti eterosessuali. Quindi è opportuno testarsi comunque, anche se si è in una relazione monogama. Naturalmente è fortemente consigliato specialmente se si pensa di aver avuto rapporti sessuali a rischio non protetti. Prevenzione e conoscenza sono alla base di un buon esito della terapia WHAT – Cosa bisogna fare? Ci sono diversi test che si possono effettuare: il principale è costituito da un semplice prelievo di sangue per testare la presenza di anticorpi specifici contro il virus HIV. Il test di regola dovrebbe esser gratuito anche se in molti laboratori e centri di screening viene eseguito a fronte del pagamento di un ticket ed esibizione della tessera sanitaria. Gli stranieri senza permesso di soggiorno godono dello stesso diritto dei cittadini italiani. Altra possibilità è il test salivare. Recentemente è stato messo a punto un test rapido, su saliva, che consente di fornire ai pazienti una risposta entro pochi minuti dal prelievo. Se il test è negativo esclude l’avvenuto contatto con l’HIV; la positività, invece, esprime la presenza di anticorpi specifici anti-HIV che vengono prodotti dopo l’esposizione al virus. Un esito positivo, tuttavia, deve essere confermato dall’esame standard su sangue. È importante, a tale proposito, ricordare che la saliva non è in grado di trasmettere il virus, in quanto contiene solo anticorpi specifici rivelabili con il test. Per questo motivo, il bacio (anche profondo) è considerato un comportamento privo di rischio. La terza chance prevede l’acquisto di un autotest in farmacia. Chiunque sia maggiorenne può acquistare il test in tutte le farmacie e parafarmacie al prezzo di circa 20€, senza obbligo di ricetta medica. Il test si basa sul prelievo di una piccola quantità di sangue dal polpastrello, con un apposito strumento monouso presente all’interno della confezione. L’esecuzione richiede circa 5 minuti, più 15 minuti di attesa per la lettura del risultato. Se viene usato correttamente, l’autotest per l’HIV possiede una sensibilità del 100% (vengono cioè correttamente riconosciuti tutti i soggetti sieropositivi) e una specificità del 99.8% (esiste quindi un piccolissimo rischio di falso positivo, ossia di risultato positivo in un soggetto sano). Proprio per questo motivo in caso di esito positivo è indispensabile prendere contatti con il proprio medico per una conferma di laboratorio WHEN – Quando bisogna sottoporsi al test? Ci si può sottoporre al test in qualsiasi momento. Bisogna tuttavia ricordare che gli anticorpi anti-HIV compaiono in genere dopo 1-2 mesi dal contagio, ma in alcuni casi anche tre mesi dopo. Tale intervallo corrisponde al cosiddetto “periodo finestra”, compreso per l’appunto tra il momento del contatto con il virus e la siero-conversione. Per questo motivo, in caso di pregressi comportamenti a rischio, è bene effettuare il test al terzo e dopo il sesto mese dall’ultimo rischio di contagio. WHERE – Dove eseguire il test? In tutte le strutture pubbliche il test dovrebbe esser eseguito gratuitamente, ma per maggiori informazioni e per i riferimenti specifici delle Aziende Sanitarie locali si può consultare il seguente link http://www.salute.gov.it/portale/esenzioni/dettaglioContenutiEsenzioni.jsp?lingua=italiano&id=1018&area=esenzioni&menu=vuoto WHY – Perché farlo? Per responsabilità: la conoscenza precoce dell’eventuale sieropositività permette una cura altrettanto tempestiva e consente di evitare la progressione dell’infezione da HIV verso una malattia sempre più grave (AIDS), con un radicale miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita futura. La condizione di sieropositività implica l’avvio di un percorso caratterizzato da una diagnosi approfondita dello stadio dell’infezione, da una costante sorveglianza e osservanza delle cure che si dovessero rendere necessarie. Purtroppo la sieropositività è talvolta ancora causa di discriminazione e motivo di pregiudizio ed emarginazione dovuti alla paura del contagio, anche se l’unica modalità di trasmissione dell’HIV è attraverso il sangue infetto, i rapporti sessuali o la trasmissione da madre a figlio. Soltanto una corretta informazione può aiutare a superare questi preconcetti tuttora radicati nella mentalità comune. FONTI: [https://www.ok-salute.it/diagnosi-e-cure/test-hiv-gratuito-e-anonimo/] Immagini tratte da: Controllarsi è responsabile, non dev’esser motivo di vergogna! [https://www.anovahealth.co.za/most-sex-workers-do-know-their-hiv-status-use-condoms-with-clients-few-have-access-to-art-2/] Prevenzione e conoscenza sono alla base di un buon esito della terapia [https://www.facebook.com/iovaccino/photos/a.1075571142466623/2266169610073431/?type=3&theater]
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Ottobre 2022
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