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17/1/2018

Non lasciamoci influenzare!

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di ​Enrica Manni
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Il periodo compreso fra l’ultima settimana del 2017 e la prima del 2018 ha visto una terribile impennata del numero dei casi di influenza: circa 12 persone ogni 1000 assistite si sono ammalate. Molti italiani hanno quindi salutato il nuovo anno con borse dell’acqua calda e termometri. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio della sorveglianza epidemiologica ad oggi i casi accertati di influenza sono circa 3 milioni. È stato dunque raggiunto uno dei picchi d’incidenza più alti degli ultimi quindici anni, dopo la stagione influenzale 2009-2010, in cui si ammalarono 12,9 persone su 1000 e le 14,6 su 1000 dell’inverno 2004-2005. Fino ad ora sono stati accertati 170 casi gravi e 30 decessi! Alcuni ospedali hanno dovuto sospendere temporaneamente gli interventi chirurgici in elezione per far fronte al crescente numero di ricoveri a causa del virus influenzale. E il peggio sembra non esser ancora arrivato, essendo atteso proprio per questa seconda settimana di gennaio. Quest’anno sono 3 i ceppi virali responsabili dell’onda influenzale: B, A di tipo H1N1 e A H3N2. Di quest’ultimo non c’è ancora traccia in Europa. Nell’emisfero australe è risultato essere senza dubbio il più aggressivo poiché è mutato molto dall’inizio della stagione, rendendo futili molti degli interventi medici e farmaceutici. Fra l’altro, questo ceppo non era mai stato riscontrato prima del 1968 per cui molti anziani sono risultati scarsamente immuni a esso e questo ha portato complicanze molto più gravi. Bisogna, tuttavia, tenere presente che nel corso dell’anno, anche durante la stagione estiva, centinaia di virus differenti possono determinare infezioni respiratorie acute, ma l’influenza vera e propria spaventa di più perché è responsabile di sintomi generalmente più forti.
Si riconosce per quattro caratteristiche:      
1. si diffonde quando la temperatura è piuttosto fredda e rimane tale per un po’;                                          
2. la temperatura corporea in pochissimo tempo raggiunge e supera i 38°;                                         
​ 3. alla febbre si associano sempre sintomi generali, come dolori muscolari e articolari;                     
4. è correlata con sintomi respiratori. 

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​Le linee terapeutiche da seguire, previa consultazione medica, prevedono in genere il ricorso in prima istanza ai farmaci da banco, acquistabili senza prescrizione medica, al fine di eseguire una sorta di automedicazione responsabile. Si tratta di medicinali sicuri ma che servono per il trattamento del sintomo: esistono farmaci per la febbre, per la tosse e altri combinati, che agiscono su entrambe. Naturalmente, il consiglio è quello di assumerli responsabilmente, sulla base della sintomatologia riscontrata e avvalendosi del consiglio del proprio medico/farmacista di fiducia, onde evitare spiacevoli interazioni con altri medicinali assunti. Se non si notano miglioramenti entro i classici 3/4 giorni bisogna poi ritornare dal medico di famiglia per procedere con l’eventuale terapia antibiotica e/o con approfondimenti diagnostici. 

​Come fare per evitare, nei limiti del possibile, il contagio?
-sottoporsi a vaccinazione: vaccinarsi abbassa il rischio di ammalarsi del 60% circa, oltre al fatto che riduce sensibilmente la circolazione complessiva del virus;
-lavarsi frequentemente le mani: un possibile meccanismo d’infezione prevede il contatto con superfici infette e successivamente con occhi, naso o bocca; le mani potrebbero quindi essere un vettore del virus;
-evitare le strette di mano;
-porre l’incavo del gomito o un fazzoletto quando starnutiamo;
-cercare di ridurre lo stress; mangiare in modo sano (dieta ricca di frutta, verdura e fibre);
-mantenere il corpo idratato;
-evitare gli sbalzi termici: essi vanno a inattivare temporaneamente la clearance mucociliare, sistema di difesa caratterizzato da uno strato di muco che si dispone sulle ciglia vibratili dell’epitelio delle alte vie aeree, costituendo una sorta di pellicola protettiva.
Infine, nel caso in cui non si riesca a evitare il contagio, è fondamentale stare a riposo fino a completa guarigione per evitare sia sovrainfezioni batteriche che potrebbero essere responsabili di gravi complicanze, oltre al contribuire alla diffusione dell’influenza, fungendo da untore.


Fonti:

https://www.saluteparliamone.it/16682018/influenza-2018-la-peggiore-degli-ultimi-15-anni-difenderci/
https://www.youtube.com/watch?v=cfWJJ_INU9w
 
Immagini tratte da:
Kit influenza: https://it.depositphotos.com/135957920/stock-illustration-flu-treatment-colorful-doodle-elements.html
Sintomi dell’influenza: http://www.dottoreacasa.com/category/servizi-a-domicilio/
Campagna di vaccinazione anti-influenzale Uniba: foto dell’autore

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