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16/1/2019

Outdoor training: moda o scelta più salutare?

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Di Enrica Manni e Giulia Ritossa
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Uno degli allenamenti dell’associazione A.D.S. Sportiamo in un parco di Bari
Stanchi dell’atmosfera stagnante delle palestre? Non avete più scuse, l’outdoor training è la nuova frontiera del fitness. Il termine “outdoor training” si riferisce ad un allenamento all'aperto la cui efficacia è perfettamente paragonabile, se non addirittura superiore, a quella di un allenamento indoor, soprattutto se ci si lascia guidare dai consigli e dalla supervisione di un trainer qualificato. Si tratta di una vera e propria metodologia di formazione con attività che si svolgono in spazi aperti, nella natura, in luoghi diversi e possibilmente "distanti" dalla realtà lavorativa. È una tecnica che sprona l’individuo a mettersi in gioco, ad uscire dalla sua comfort zone, stimolandone l’apprendimento, la coordinazione e la concentrazione.

Il pedagogista tedesco Kurt Martin Hahn viene considerato tra i padri dell'outdoor training: a lui e all’armatore inglese Lawrence Holt si deve la fondazione della prima vera scuola di outdoor training nel Galles, il cui motto “Esci al largo, fuori dalle acque sicure ma stagnanti del porto” lascia ben intendere le finalità del progetto.
Naturalmente, che sia in montagna, in spiaggia, al lago o al parco, allenarsi all’aria aperta presenta moltissimi vantaggi per la nostra salute non solo fisica ma anche mentale.
L’allenamento outdoor stimola il buon umore

Allenarsi all’esterno permette di esporsi al sole, ed il sole determina un aumento del rilascio di “ormoni del piacere” come la serotonina e le endorfine. La serotonina, un neurotrasmettitore sintetizzato a partire dall’amminoacido essenziale triptofano, è per eccellenza “l’ormone del buon umore”: dona serenità, calma interiore e migliora anche il sonno, comportando uno stato di benessere generale. Il legame fra la luce solare e la serotonina sembra passare per il chiasma ottico che potremmo grossolanamente definire come “l’incrocio fra i due nervi ottici”: la luce attraversa la retina, dando l’avvio alla produzione di serotonina. L’esposizione ai raggi solari e la stessa attività fisica sono alcuni dei modi (ma non gli unici) per stimolare la produzione di endorfine, neurotrasmettitori noti come “ormoni del benessere”, dotate di attività analgesica. Queste sostanze non fungono solo da antidolorifico naturale ma anche da euforizzante: è noto, infatti, che si leghino agli stessi recettori a cui si legano morfina ed oppio quando vengono introdotti nell’organismo. Un’endorfina è quindi una sorta di morfina naturale secreta dal cervello. ​

L’allenamento outdoor stimola la produzione di vitamina D

Anche la vitamina D è prodotta dalla pelle per l’esposizione alle radiazioni solari di tipo UVB (o viene ingerita con la dieta). Una volta prodotta, la vitamina viene convertita nel fegato in 25-idrossivitamina D, cioè le viene aggiunto un gruppo OH, da cui deriva il suffisso “idrossi”, in posizione 25. Poi nei reni diventerà 1,25-diidrossivitamina D. La 1,25-diidrossivitamina D migliora l’assorbimento intestinale del calcio e del fosforo con effetti di prevenzione su numerose patologie dell’apparato osteoarticolare, specialmente l’osteoporosi.
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L’esposizione al sole stimola la produzione di vitamina D con grande beneficio delle ossa
L’allenamento outdoor porta ad un consumo maggiore di calorie e grassi

Il nostro corpo, infatti, si abitua facilmente agli sforzi muscolari quando viene sottoposto a movimenti ripetitivi, quali ad esempio le sessioni di allenamento sulla cyclette, sul tapis roulant e così via. Il terreno di un parco, invece, è irregolare e costringe il corpo a sfide sempre nuove e impreviste. Dalle variabili climatiche, come la temperatura e il vento, alle diverse inclinazioni del terreno, tutto all’esterno contribuisce a far spendere dal 5 al 7% di calorie in più rispetto a quelle che potrebbero essere bruciate in una palestra.

​L’allenamento outdoor protegge il nostro sistema immunitario

Stare all’aria aperta, per quanto possa sembrare strano, aiuta a correre un rischio minore di contrarre infezioni. I luoghi chiusi, molto frequentati e molto riscaldati, sono spesso un focolaio di virus e batteri. L’inquinamento indoor, dunque, può essere più elevato di quello esterno. Strano ma vero!

In Italia si sono affermate diverse realtà nel campo dell’attività fisica outdoor. Tra queste possiamo menzionare “IMPACTO TRANING” ideato da Fabio Inka, recentemente inserito nella proposta formativa dell’Università Telematica San Raffaele di Roma. A Milano l’asd “URBAN RUNNERS” organizza allenamenti di gruppo per trovare la giusta motivazione e poter avere un confronto con qualcuno che sappia guidare e stimolare. A Bari il giovanissimo Luigi Lavermicocca, laureato in Scienze Motorie, insieme ad altri colleghi ha dato vita all’Associazione A.S.D. Sportiamo, di cui è presidente: questi ragazzi, cui va riconosciuto il merito di esser stati i capifila di un’idea così originale nel sud Italia, hanno avviato il progetto “YESNOW - La tua palestra a cielo aperto” con l’intento di promuovere un corretto lifestyle incentrato su un allenamento total body, e al tempo stesso valorizzare il territorio andando a scovare i luoghi più belli e caratteristici della città di Bari.
​

La sensibilizzazione al connubio sport-ambiente potrebbe far sì che si sviluppi consapevolezza da una parte a livello fisico e personale, dall’altra a livello ambientale, salvaguardando e promuovendo le risorse di ogni territorio.
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YESNOW ed i suoi workout vista mare a Bari
Immagini tratte da:
Uno degli allenamenti di YESNOW in un parco di Bari [https://www.facebook.com/pg/sportiamoASD/photos/?ref=page_internal]
L’esposizione al sole stimola la produzione di vitamina D con grande beneficio delle ossa [http://www.sunshinesourdough.com/the-sun-and-vitamin-d/]
YESNOW ed i suoi workout vista mare a Bari [https://www.facebook.com/pg/sportiamoASD/photos/?ref=page_internal]

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