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20/12/2017

Perché emaniamo un cattivo odore quando sudiamo?

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Origine e rimedi al cattivo odore che spesso caratterizza la traspirazione del nostro corpo.
di Enrica Manni
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Sudare, per quanto a volte risulti fastidioso, è un fenomeno del tutto fisiologico. Il nostro corpo espelle mediamente 0,5-1 L di sudore in 24 ore (quantità che può raddoppiare in estate, quando fa molto caldo, o addirittura triplicare durante un allenamento intenso e prolungato). La traspirazione è un meccanismo adoperato principalmente per la regolazione della temperatura corporea attraverso l’interazione di due strutture fondamentali: un “termostato” localizzato nel cervello, a livello dell’ipotalamo, e le ghiandole sudoripare, sparse in tutto il corpo, ma con particolare concentrazione a livello del palmo della mano, pianta del piede, fronte, inguine e ascelle. Quando il termostato avverte una temperatura troppo elevata, attraverso delle connessioni nervose, avverte le ghiandole sudoripare che provvedono a eliminare i prodotti di scarto attraverso i pori: in questo modo la temperatura corporea rimane accettabile. Il sudore, tuttavia, è di per sé inodore ed è composto principalmente da acqua, ma quando entra in contatto con particolari batteri presenti sulla cute (staphylococcus epidermidis, difteroidi…), il contatto fra alcuni enzimi prodotti dai batteri stessi e il sudore porta all’emissione di sostanze solforate (mercaptani), acidi butirrici (acidi grassi a catena corta) e composti proteici (ammine e ammoniaca), responsabili dell’odore intenso e nauseabondo. In termini tecnici si usa bromidrosi per riferirsi a una sudorazione maleodorante e iperidrosi per una sudorazione particolarmente intensa. Nonostante il più delle volte la normale traspirazione corporea passi del tutto (o quasi) inosservata ai nostri occhi, ci sono particolari circostanze in cui una camicia bagnata o un odore pungente potrebbero compromettere seriamente la nostra reputazione, come un importante colloquio di lavoro. Cosa fare dunque per prevenire l’evenienza? 
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  • Avere una corretta igiene quotidiana, naturalmente. Lavarsi più volte al giorno in caso di sudorazione intensa, specie in corrispondenza delle pieghe del corpo, ovvero inguine e ascelle.
  • Cercare di utilizzare indumenti in fibre naturali, soprattutto di cotone se a diretto contatto con la nostra cute.
  • Radersi con regolarità: sui peli si annidano generalmente più batteri, specie su quelli presenti in corrispondenza delle aree di cui parlavamo poco prima, ascelle e inguine, dove l’ambiente umido e poco areato risulta un habitat perfetto per la loro proliferazione.
  • Controllare l’alimentazione cercando di limitare gli alcolici, le bevande che contengono caffeina, i cibi piccanti o particolarmente speziati (con curry, paprika…) perché ritenuti responsabili di un incremento della sudorazione.
  • Utilizzare sostanze antisudorali a base di allume di rocca o cloruro di alluminio. I Sali di alluminio sono noti per la loro azione astringente e antibatterica, chiudono temporaneamente gli sbocchi delle ghiandole sudoripare, inibendo la sudorazione e riducendo, mediante l’azione antibatterica, il cattivo odore.
  • Cercare di non riutilizzare gli stessi indumenti per diversi giorni consecutivi.
  • Strofinare gli abiti sudati con del bicarbonato per mandare via ogni traccia di odore sgradevole.  

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Nel caso in cui il disturbo sconfini nel patologico, si potrebbero valutare rimedi più “drastici” e invasivi (previa valutazione medica, ovviamente!):
  • Ionoforesi, tecnica di somministrazione farmaceutica per via transcutanea che si avvale di una corrente continua. Risulta efficace solo se prevede una sessione di tempo prolungata (dai 20 ai 40 minuti al giorno) e conduce a una temporanea perdita di funzionalità secretiva da parte delle ghiandole sudoripare.
  • Iniezioni di tossina botulinica, effettuate a livello subdermico, veicolano piccole quantità di tossina sufficienti a inibire i recettori per l’acetilcolina e impedire in questo modo la trasmissione nervosa alle ghiandole. Blocca la secrezione per 4-6 mesi.
  • Rimozione chirurgica delle ghiandole, il rimedio più estremo fra tutti. Quanto più si va in profondità con l’escissione, tanto più i risultati sono soddisfacenti. Ovviamente questa soluzione la si contempla solo nei casi di estrema severità.

Immagini tratte da: 
​- https://thoughtsofgirlwithglasses.wordpress.com/2015/03/03/pubblicita-che-passione/
- http://www.gioia.it/bellezza/viso-e-corpo/consigli/g3170/sudore-12-regole-anti-odore/
- 
Tossina botulinica, Manuale d'uso e atlante illustrato delle sedi anatomiche di inoculazione, Edi Ermes edizioni

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