Non sono state poche le polemiche circa le strutture che ospitano quest’anno i giochi olimpici a Rio de Janeiro, in Brasile. Polemiche sul ritardo nella realizzazione di alcune delle sedi ospitanti le competizioni olimpiche e le condizioni dei lavoratori nei relativi cantieri. Per un totale di 32 edifici nella città ai quali si aggiungono 5 stadi co-ospitanti, Rio riesce a mettere a tacere le voci di pessimismo e negatività che la circonda, seppur alcune delle strutture sono rimaste incompiute (ad esempio le torri del villaggio degli atleti). Come? Guardando al futuro.
È questo il caso della “Arena do Futuro”, come il nome stesso ci ricorda. L’edificio, infatti, è stato costruito con un compito bene preciso: dopo i XXXI giochi Olimpici e i XV giochi Paraolimpici verrà smantellato e convertito in quattro scuole statali nella città di Rio. Si tratta di un palazzetto di 12.000 posti, situato nel villaggio Olimpico di Barra, dove si sono tenute le competizioni di Pallamano con la conquista dell’oro da parte della Russia, per il torneo femminile, e della Danimarca, per il maschile. Si presenta come un edificio scatolare rivestito da doghe in legno orizzontali sospese rispetto al livello del terreno, che lasciano in vista le rampe e le scale di accesso all’edificio. Il rivestimento, con funzione di frangisole, presenta delle aperture in prossimità degli infissi per illuminare al meglio gli ambienti. Gli elementi strutturali in acciaio, la copertura, il rivestimento in legno e le rampe sono tutti realizzati in maniera modulare: in questo modo sarà semplice smantellarli, trasportarli e rimontarli altrove. È così che avranno vita le quattro nuove scuole, tre delle quali verranno realizzate nel quartiere di Barra da Tijuca e una in quello di Maracanà, che ospiteranno 500 studenti l’una.
Il progetto è firmato dal consorzio costituito da Lopes Santos&Ferreira Gomes Arquitetos con la collaborazione dello studio londinese AndArchitects, già famoso per aver realizzato delle strutture temporanee per le olimpiadi di Londra 2012. I progetti dell’Arena e delle quattro scuole sono stati realizzati contemporaneamente secondo la tecnica costruttiva chiamata “architettura nomade”. Questo tipo di tecnica prevede la realizzazioni di edifici temporanei che meglio si adattano alle esigenze dell’uomo, in modo da garantire il massimo riutilizzo possibile dei materiali impiegati e limitare gli sprechi.
Nonostante le sue problematiche sociali, dalla povertà alla mancanza delle infrastrutture, dall’analfabetismo all’integrazione, il Brasile, con questo progetto, vuole lanciare una sfida e un monito agli altri Paesi circa la possibilità di riutilizzo delle infrastrutture. In passato, infatti, sono state numerose le strutture realizzate in ogni parte del Mondo, con ingenti quantitativi di denaro, che sono state abbandonate subito dopo la chiusura dei giochi. Speriamo, quindi, che il progetto di Rio non rimanga solo un buon proposito, come spesso accade, e che sia l’inizio per una nuova concezione di architettura adattabile ad ogni situazione. Dalla carta alla realtà, non sempre il passo è breve. Immagini tratte da: - Parco olimpico : http://www.italicnews.it/wp-content/uploads/2011/09/Parco-Olimpico-Rio2016e1315220586706.jpg - Disposizione strutture olimpiche nei quartieri di Rio : Wikipedia Italia, voce “Giochi della XXXI Olimpiade”, di Felipe Menegaz, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10276398 - Arena del futuro (vista esterna) : https://smsprio2016-a.akamaihd.net/venue/aWNnwbnj.jpg - Arena del futuro (vista interna) : http://acerevestimentos.com.br/wpcontent/uploads/2016/07/ArenaDoFuturo_016_1501_-c-2016_AndreMotta_HeusiAction.jpg
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Ottobre 2022
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