di Enrica Manni L’esercizio fisico molto intenso è una delle situazioni più impegnative che l’apparato circolatorio debba affrontare in condizioni normali. La massa muscolare del nostro organismo ha una dimensione tale che, nel corso di uno sforzo fisico intenso, la gittata cardiaca (volume di sangue pompato dal cuore in un minuto) deve aumentare di 4-5 volte in un soggetto non allenato, di 6-7 volte nell’atleta per soddisfare appieno le necessità metaboliche dei muscoli in movimento. Il muscolo scheletrico a riposo riceve generalmente un flusso ematico pari a 3-4 mL/min/100 g di tessuto; questo valore tuttavia può aumentare considerevolmente raggiungendo i 100-200 mL/min/100 g di tessuto con picchi di 400 mL/min/100 g nelle cosce di atleti allenati per gare di resistenza. Naturalmente, perché questo aumento considerevole di flusso possa verificarsi, deve cambiare qualcosa rispetto alla condizione di riposo. In particolare, possiamo affermare che quando il muscolo è inattivo, alcuni dei capillari muscolari non sono perfusi, mentre durante un esercizio intenso tutti i capillari devono essere pervi. Questo meccanismo ha l’effetto di ridurre la distanza che l’ossigeno e i nutrienti devono percorrere per raggiungere le fibre muscolari in attività. L’imponente aumento del flusso ematico è dovuto principalmente a stimoli di natura chimica che esercitano un’azione diretta e vasodilatante sulle arteriole muscolari. Il primo stimolo è la carenza di ossigeno dovuta all’aumentata velocità di utilizzazione da parte del muscolo in attività. Questo stimolo provoca la vasodilatazione per due motivi: da una parte le arteriole non possono mantenere a lungo la contrazione in assenza di ossigeno; dall’altra la carenza di ossigeno provoca il rilascio di sostanze vasodilatatrici quali, ad esempio, l’adenosina, gli ioni potassio, l’adenosina trifosfato, l’acido lattico, l’anidride carbonica. All’inizio dell’attività muscolare, insieme ai segnali diretti ai muscoli per indurne la contrazione, i centri superiori del sistema nervoso centrale inviano segnali anche al sistema vasomotore per dare inizio all’attivazione generalizzata del sistema nervoso ortosimpatico e, al tempo stesso, per attenuare l’attività parasimpatica diretta al cuore. ![]() Questo provoca tre effetti fondamentali sulla circolazione:
L’aumento della pressione provoca anche una distensione delle pareti dei vasi che, insieme ai vasodilatatori rilasciati a livello locale e alla pressione sanguigna più alta, può incrementare il flusso ematico totale nei muscoli più di 20 volte rispetto al normale. Immagini tratte da:
Sport ed apparato cardiovascolare: http://corefusionpilatesperthblog.com.au/category/sport/ Aumento del flusso ematico in un muscolo in attività: foto dell’autore
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Ottobre 2022
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