Trasformare l’acqua in vino? No, non sto parlando del primo miracolo di Gesù nel Vangelo ma di Scienza. È questo che hanno fatto due enologi californiani, Mardonn Chua e Alec Lee. La trasformazione permette di ottenere vino sintetico a partire da 3 ingredienti: acqua, etanolo e additivi. Dopo averli mescolati, basta attendere 15 minuti et voilà: il miracolo!
Un processo che dà vita al vino senza l’utilizzo di uva. La loro ricetta prevede 85% di acqua, 13% di etanolo e 2% di additivi vari che servono a donare il colore e il classico sapore fruttato dei vini. Un’idea fuori dal comune nata a tavolino in un’enoteca di San Francisco, dove i due si sono resi conto che non si sarebbero mai potuti permettere una bottiglia di Chardonnay Chateau Montelena. Cosa fare allora se non rinunciare? Trovare un modo economico per creare un vino pregiato. I due enologi si sono recati in un negozio di alimentari dove hanno acquistato i vari ingredienti per la realizzazione del nettare degli dei: acido tartarico, acido malico, polvere di tannino, etanolo, saccarosio, glicerina vegetale e tutta una serie di composti aromatici dal gusto fruttato. Il risultato non è stato proprio quello che speravano ma si è rivelato talmente accettabile da convincerli a continuare su questa strada. Man mano si sono perfezionati e hanno dato il via ad una nuova società, Ava Winery, che si occupa di “vino ingegnerizzato, senza uva o fermentazione”, in cui i prodotti venduti sono chiaramente delle imitazioni di vini pregiati. Tuttavia, i sommelier non sono molto entusiasti della qualità dei risultati, perché sostengono, come possiamo un po’ tutti immaginare, che la differenza tra il vino vero e il vino sintetico sia molto evidente non solo nell’odore ma anche nel sapore (se siete degli scettici e volete degustare anche voi un vino sintetico, potete acquistare, sul sito della società, una bottiglia di vino ispirata al Dom Perignon del 1992 per “soli” 50 dollari). Innovazione scientifica a parte, questo tipo di invenzione lascia non pochi dubbi. Innanzitutto potrebbe dare il via alla contraffazione dei vini pregiati, ripercuotendosi sui mercati e sull’economia di tutto il mondo e, in secondo luogo, fa riflettere su come questo tipo di attività possa trovare lo stesso un posto nel mercato, in un mondo in cui, ultimamente, si sta cercando di dare la priorità a prodotti di qualità e a km 0.
Immagini tratte da:
-Bicchiere di vino: pixabay.it -Logo Ava Winery e composizione vino: http://www.avawinery.com/
2 Commenti
maria leonarda
13/10/2016 14:21:55
Non mi pice pensare a questo vino.il VINO è uno solo fatto dalla fatica e dal lavoro dell'uomo,prodotto da uve sane di vitigni pregiati,che conserva tutti i profumi della terra.Il VINO è semplicemente Divino tutto il resto è solo Schifezza
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Lorenza
16/10/2016 00:03:01
Concordo pienamente! Il vero vino nasce dall'uva e dalla sua fermentazione. L'uomo può provare a cercare soluzioni diverse, semplicemente per curiosità o per trovare modi più veloci, ma ad un certo punto il buon senso dovrebbe avere la meglio.
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