Breve ritratto di una scienziata
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Vera Rubin, astronoma statunitense, è morta tre giorni fa, il 25 Dicembre 2016, a 88 anni. I suoi importanti studi hanno confermato l’esistenza della materia oscura, cioè una parte di materia invisibile, che non emette radiazione elettromagnetica, e comprende più del 90% dell’universo.
Ha studiato come le stelle orbitano intorno ai loro centri galattici e come è distribuita la massa nella galassia di Andromeda, al fianco del collega e amico Kent Ford. I due si accorsero che le stelle al limite estremo delle galassie si muovevano più velocemente di quanto avrebbero dovuto fare in accordo con le leggi fisiche. Questo ha dimostrato l’esistenza della materia oscura, fino ad allora solo ipotizzata da due astronomi molti anni prima, Jan Oort e Fritz Zwicky rispettivamente nel 1932 e nel 1933. Tuttavia, la scienziata non vedeva di buon occhio la sua stessa teoria perché in disaccordo con le leggi di Newton sulla gravitazione e ha sempre sostenuto che sarebbe stato più intrigante trovare il modo di modificare le leggi di Newton per poter descrivere le interazioni gravitazionali anche a grandi distanze.
Su Vera, oltre ai suoi importanti studi sulla materia oscura, girano molti aneddoti su come si sia battuta per affermare i propri diritti e quelli di tutte le donne nel mondo scientifico. Uno di questi risale agli anni ’60 quando fu la prima donna a far parte del team di ricercatori astronomici del Palomar Observatory. I colleghi maschi non furono molto entusiasti della cosa tanto da dirle che non esisteva nel centro una “Ladies Room”, un bagno per le donne. Così si recò nel suo ufficio, prese un foglietto di carta e realizzò una gonnellina che appese sulla figura maschile che identifica la porta del bagno per gli uomini e disse: “now you have a Ladies Room”, “adesso avete un bagno per le donne”. Inoltre, era solita chiamare gli organizzatori delle conferenze quando nella lista dei relatori non vi erano donne per farle aggiungere nel programma.
Vera Rubin è stata “un tesoro nazionale come astronoma e come modello per i giovani scienziati” ha detto Matthew Scott, presidente del Carnegie Institution for Science “siamo molto addolorati per questa perdita”.
Era considerata da tutti i suoi amici e colleghi una donna di carattere, gentile e positiva che sognava le stelle fin da bambina.
Immagini tratte da:
-Vera Rubin: http://www.phys-astro.sonoma.edu/brucemedalists/rubin/rubin.jpg -Materia oscura: https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=816433 -Matthew Scott: https://i.ytimg.com/vi/1--8AuVe4mc/0.jpg
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Ottobre 2022
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