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3/2/2017

Roger Milla: La storia di un leone indomabile. Quarantadue anni ed un gol per entrare nella storia.  

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di Marco Scialpi

Negli ultimi giorni praticamente tutte le testate giornalistiche hanno raccontato dell' incredibile vittoria di Roger Federer, trentacinque anni suonati, agli Australian Open, gridando al miracolo sportivo. L' impresa del tennista svizzero però non rappresenta un “unicum” nell' abbinamento vittorie-trionfi sportivi: come dimenticare le gesta, per esempio, dei nostri Mario Cipollini,Yuri Chechi e Josefa Idem, chi campione del mondo, chi medaglia olimpica, nonostante l'eta non fosse più così verdissima.

La storia che vogliamo raccontarvi oggi però è quella di Roger Milla, vera e propria icona del calcio africano e più anziano calciatore ad aver segnato in un Mondiale.
Nazionalità camerunense ed esempio più unico che raro di longevità calcistica, nato a Yaoundé il 20 maggio 1952, non fa in tempo a conoscere bene la sua patria, che deve mettersi in viaggio, sempre al seguito del padre ferroviere, in giro per tutta l'Africa, respirando l' aria elettrica di paesi che si stavano ribellando al colonialismo.
La carriera del Milla calciatore inizia ad appena tredici anni, quando nel 1965 firma il suo primo contratto da professionista nell’Eclair de Douala, uno dei club più importanti del Camerun.
Nel 1970, ad appena diciotto anni, passa al Léopard de Douala dove rimane quattro anni. Sarà proprio con questa nuova squadra che Milla coglierà alcuni dei più importanti successi della sua carriera: vincerà infatti due volte il Campionato camerunense. Nei suoi quattro anni di militanza nel Léopard sigla la bellezza di 89 gol in 117 partite.
A nemmeno ventuno primavere, arriva la chiamata in Nazionale, della quale non tarderà a diventare un elemento imprescindibile. Nel 1974, passa al Tonnerre de Yaoundé, con la sua nuova squadra, al primo tentativo, vincerà il suo primo trofeo continentale: la Coppa delle Coppe d’Africa. Conseguenza ovvia è la consegna del pallone d’Oro Africano. Roger ha solo venticinque anni, ma è già simbolo del proprio paese.
Inevitabile arriva la chiamata del grande calcio europeo, in particolare della Francia, in terra transalpina Roger cambia quattro maglie (Valenciennes, Monaco, Saint Etienne e Montpellier) senza mai brillare. La nostalgia dell’Africa è tantissima, talmente forte che gli spenge il sorriso, inducendolo a fughe repentine verso la terra natia.
Il nuovo Camerun indipendente è un Paese fiero del suo figlio, della sua storia e del suo spirito battagliero. La nazione dei “leoni” è finalmente libera da un secolo di dominio europeo ma è ancora attraversata da agitazioni interne, così che prova a riscattarsi anche tramite il calcio.
Nel 1982 la Nazionale gialloverde accede alla fase finale dei Mondiali di Spagna, finendo in un girone eliminatorio durissimo: Polonia, Perù e soprattutto Italia. Ma gli africani non saranno affatto una squadra-cuscinetto. Dopo due pareggi a reti inviolate contro Perù e Polonia, arrivano perfino a giocarsi la qualificazione contro gli azzurri di Bearzot. Incrociano i tacchetti con leggende del calibro di Zoff, Cabrini, Scirea ed Oriali.

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I giganti del campionato più bello e competitivo del pianeta, contro sconosciuti atleti semi-professionisti di un calcio in via di sviluppo. Una sfida sulla carta impari, invece è un sorprendente uno a uno: gli azzurri passano solo grazie alla differenza reti ed il Camerun abbandona la competizione imbattuto. Roger Milla diventa uno dei “Leoni Indomabili”.
Dopo aver trascorso praticamente tutti gli anni '80 in Francia, a trentasette anni abbandona il calcio importante. Nel 1989 si trasferisce nella tranquilla isola delle Réunion, situata nell’Oceano Indiano, per giocare nel club più titolato del Paese, il JS Saint-Pierroise, con uno stipendio decisamente importante per l'epoca.
Sembra avviato al crepuscolo della sua carriera, ma ci sono da scrivere ancora pagine che profumano di leggenda.Anno Domini 1990: dopo aver lasciato la Nazionale per sopraggiunti limiti anagrafici, succede l’incredibile. Pochi mesi prima dell’inizio del Campionato del Mondo il Presidente del Camerun, Paul Biya, gli telefona per convincerlo a ritornare sui suoi passi e rindossare i colori della propria terra per la spedizione italiana. Milla dopo vari tentennamenti accetta.
Sarà il trascinatore del Camerun, ma sarà anche una delle stelle dell’intera manifestazione mondiale, nonostante i trentotto anni. Nei cinque match giocati parte sempre dalla panchina, ma segna la bellezza di quattro gol che portano gli africani addirittura ai quarti con l’Inghilterra, gli inglesi passano in vantaggio, Milla si procura il rigore trasformato da Kundé e poi serve l’assist per Ekéké che vale il vantaggio, ma due rigori per gli inglesi, eliminano i leoni indomabili ai supplementari.
Continua a giocare a pallone ed a gonfiare le reti dei malcapitati avversari di turno in patria, fino a che nel 1994 non decide di scrivere la storia: Mondiali di Usa 1994, ha la fronte stempiata e lo stesso numero nove di sempre, stampato nell' anima più che sulla maglia.
Nella gara del girone eliminatorio contro la Russia, quando il Camerun è sotto di tre gol, allo scadere del primo tempo raccoglie l’assist di David Embé, difende la palla e l’allunga in rete alle spalle del portiere avversario: non basta alla sua Nazionale per rimettere in carreggiata una partita che finirà  con un tennistico 6-1, con ben cinque marcature della meteora Oleg Salenko, ma è sufficiente per consolidare a quarantadue anni il primato di più anziano marcatore nella storia dei Mondiali di calcio.

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Immagini tratte da:
- goal.com
- 237online.com


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