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27/1/2017

Roger Federer - 35 anni e mezzo e una nuova splendida finale del Grande Slam

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di Enrico Esposito

Un fenomeno puro. Non un istrione insaziabile, né uno sbruffone da copertina. Un eroe dei timidi, un atleta che ama dannatamente fare il suo sport, giocare a tennis, anche a 35 anni suonati, e dopo essere stato fermo sei mesi per infortunio.
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Signore e signori avrete già capito che stiamo parlando di Sua Maestà Roger Federer, il tennista svizzero che nella giornata di ieri ha compiuto un'altra maiuscola impresa della sua pazzesca carriera. A Melbourne infatti, nell'appuntamento con l'Australian Open (il primo grande torneo dell'anno che compone il Grande Slam insieme al Roland Garros a Parigi, Wimbledon a Londra e l'Us Open negli impianti di Flushing Meadows a New York), il campione ha conquistato l'accesso alla finalissima sconfiggendo in semifinale il connazionale Stanislav Wawrinka in cinque set con il punteggio di 7-5 6-3 1-6 4-6 6-3. Dopo essersi portato sul 2-0, Federer ha subito la rimonta dell'avversario nei due set successivi e accusato un problema alla gamba che per la prima volta nella sua carriera l'ha indotto a chiedere il time out previsto per le cure mediche. Questo stop si è rivelato alla fine decisivo, dal momento che al rientro in campo con un netto 6-3 l'elvetico si è portato a casa il tie-break raggiungendo la finale del torneo australiano dopo sette anni (l'ultima volta fu nel 2010, quando trionfò su Andy Murray).

Un risultato straordinario quanto inatteso per colui che è a tutti gli effetti il tennista più titolato della storia di questo sport con 17 titoli del Grande Slam (4 Australian Open, 1 Roland Garros, 7 Wilmbledon e 5 Us Open) e il record di 237 settimane di fila in testa alla classifica maschile ATP. Soprannominato "Re Roger", Federer ha intrapreso la sua sfolgorante cavalcata a partire dai primi anni 2000, in particolare nel 2003, l'anno che l'ha visto trionfare a Wimbledon a soli 22 anni e polverizzare nella finale della Masters Cup un altro maestro della racchetta dal nome di Andrè Agassi con un eloquente 6-3 6-0 6-4. Il suo tennis è sempre stato contraddistinto da un mix letale di eleganza e concretezza, di precisione chirurgica e di grazia esemplari.

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Nella finale in programma domenica 29 gennaio alle 9-30 italiane (19-30 locali), lo svizzero si ritroverà a vivere quell'esperienza irreale di cui ha parlato a caldo al termine del suo incontro. Ci sarà di fronte il suo rivale storico, lo spagnolo Rafa Nadal, altro meraviglioso interprete della specialità che ha avuto la meglio sul talentuoso bulgaro Grigor Dimitrov nell'altra tiratissima semifinale. Con il punteggio di 3 set a 2 (6-3 5-7 7-6 6-7 6-4) il 31enne maiorchino, formidabile dominatore della "terra rossa" di Parigi con 9 Roland Garros vinti, ha raggiunto in finale Federer per dare vita a un nuovo storico scontro tra titani, che fino all'estate scorsa sembrava alquanto improbabile dati i problemi fisici di entrambi. Con 6 vittorie su 8 finali del Grande Slam disputate tra di loro, Nadal domina ampiamente il confronto con "Re Roger" per la rivalità più longeva della storia del tennis. Una rivalità però puramente sportiva, che ha dato vita a match epocali come la finale di Wimbledon del 2008 in cui, dopo una maratona di oltre 7 ore dovuta ad un'interruzione per pioggia, uscì vincitore lo spagnolo al tie break (6-4 6-4 6-7 6-7 9-7).

A prescindere dal risultato, domenica tutto il mondo assisterà senza dubbio a uno spettacolo autentico, una battaglia senza esclusione di colpi tra due atleti magnifici che grazie alla loro classe innata e ad una passione non comune regaleranno la vera essenza dello sport. "Re Roger" ha dichiarato che affronterà l'incontro al limite delle sue pontenzialità, dando tutto il meglio di sè anche a rischio di non poter poi camminare per cinque mesi. Non un'esagerazione, non una bestemmia. Soltanto la sincera promessa di un uomo che ama il suo mestiere.


Immagini tratte da www.rogerfederer.com

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20/1/2017

L’Università dello sci alpino: Kitzbuehel

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Tre giorni di Coppa del Mondo nella pista storica austriaca
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di Vito Rallo

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Kitzbuehel è un piccolo comune austriaco di 8000 abitanti ed è molto popolare tra i milioni di appassionati di sci alpino. Deve tutta la sua popolarità mondiale alle due piste, lo Streif e la Ganslern.
Le due piste si trovano sul Monte Hahnenkamm dove, oltre alla coppa del mondo di sci, ogni anno dal 1931 viene disputato il Trofeo Hahnenkamm durante il quale si disputano una discesa libera, uno slalom speciale e una combinata.
Su queste piste, invece, il Circo Bianco della coppa del mondo di sci gareggia fin dalla sua fondazione del 1967. E lo farà ancora in questo weekend iniziando proprio oggi con in programma la gara di SuperG sullo Streif. Sabato ancora sullo Streif con la storica Discesa Libera, e domenica si torna sul Ganslern per la prova di Slalom Speciale: tappa di Kitzbuehel che vedrà confrontarsi solo gli uomini.
Tra le tre discipline che saranno protagoniste del weekend sicuramente quella più famosa, storica e affascinante è la discesa libera dello Streif. Chi vincerà questa discesa entrerà nell’Olimpo di questo sport e per questo è anche rinominata l’Università dello sci. Tutto questo perché sullo Streif si trovano tutti gli elementi di una discesa classica: sponde pungenti che con l’alta velocità portano a salti mozzafiato, pendii ripidi, percorsi pendenti, tragitti schuss (tratto di discesa molto ripido), curve, percorsi di scorrimento, innumerevoli spettacolari ondulazioni del terreno e persino brevi tratti in salita come prima del salto Seidlalm.
Il cancelletto di partenza è situato a 1.665 metri di attitudine e si scende fino agli 800 metri circa con delle pendenze che in alcuni tratti tocca l’85% e una velocità di 140 Km/h. Il tracciato è lungo 3.312 metri. Alcuni dei tratti impegnativi dello Streif sono:
-subito dopo la partenza gli atleti hanno a che fare con la Mausefalle (“trappola per topi”) che è un salto di ottanta metri;
- s’arriva sulla Steilhang, doppia curva in contropendenza;



Mausefalle e Steilhang:


-a seguire ecco un tratto di puro scorrimento: il Brueckenschuss, lunga e strettissima stradina che se non presa ad alta velocità può compromettere tutta la gara;
-prima del rettilineo finale ci si trova sull’Hausburgkante, tratto che viene percorso in diagonale, molto ripido;
-lo Zielschuss che fino al 2009 era caratterizzato da un salto spettacolare ma che, dopo l’incidente a Daniel Albrecht, è stato notevolmente accorciato.

Il tracciato:


Ski - La streif di lequipe
Lo sciatore che ha vinto più volte sullo Streif è lo svizzero Didier Chuce con cinque successi seguito dagli austriaci Karl Schranz e Franz Klammer con quattro vittorie. La scorsa edizione fu vinta dal nostro connazionale italiano Peter Fill, unica sua volta su questa pista.
La vittoria di Peter Fill:


Peter Fill 1st place @ Kitzbüel Streif Downhill... di YoshioAmeer

Solo altri due italiani riuscirono a vincere la discesa dello Streif e sono stati Kristian Ghedina nel 1998 e Dominik Paris nel 2013. Nel 1975 l’italiano Gustav Thoeni non vinse la gara per un solo centesimo che ancora oggi è il distacco inferiore tra il primo e il secondo su questo tracciato.
In realtà
con rilevamenti cronometrici successivi, si verificò che il distacco era di tre millesimi di secondo, e gli sciatori sarebbero stati dichiarati vincitori ex aequo se allo scarto in millesimi non fosse corrisposto il passaggio decimale dei centesimi.
Una pista così epica che nel 2015 due registi tedeschi
Gerald Salmina e Tom Dauer decisero di dedicargli il film “Streif-One Hell of a ride”! Ecco il trailer:


Immagini tratte da:


Immagine 1 http://www.fis-ski.com/


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13/1/2017

Marco Pantani avrebbe compiuto 47 anni: L'ultimo grande eroe del ciclismo italiano, ucciso dal linciaggio mediatico e dalla depressione 

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Un campione che ha fatto appassionare l'intero paese alla bicicletta, tanto tenace sulle salite dei passi di montagna quanto fragile nella vita privata. Il ricordo di Marco Pantani attraverso le parole di familiari, amici, colleghi e di quanti hanno seguito negli anni le imprese del "pirata".

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di Marco Scialpi

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Nato a Cesena il 13 gennaio del 1970; venne trovato morto il 14 febbraio 2004, in una camera d’albergo vicino a Rimini, a una ventina chilometri da casa sua, con cento grammi di cocaina in corpo.
Più di un'ombra, a distanza di tredici anni aleggia ancora sulla sua scomparsa: chi gli ha dato tutta quella droga? C’è una inchiesta, che molti dicono essere stata chiusa troppo presto.
Il cadavere venne trovato disteso sul pavimento, accanto al letto, nella confusione di una stanza letteralmente sottosopra. Chi gli era vicino non ha mai creduto al suicidio, non ne sono mai stati convinti né i genitori, né gli amici più stretti, né il “padre sportivo” e primo allenatore, Pino Roncucci.
Pantani è stato l'ultimo grande mito del ciclismo, una delle stelle più luminose, non è fantascienza un accostamento con Coppi e Bartali. Soprannominato “il pirata” per il suo essere sempre all'attacco durante le corse, soprattutto in salita.
Marco è stato campione dallo sguardo sempre triste, forse non ha avuto le spalle abbastanza larghe, ma c'è da dire che è stato lasciato solo, maledettamente solo da quella stampa assassina che l'ha affondato e da tutti quei manager che lo hanno usato come macchina da soldi.
La sua esistenza si è fermata a soli trentaquattro anni, nel giorno di San Valentino, dove forse la solitudine si percepisce ancora di più.
Capace di vincere nello stesso anno il Giro d’Italia e il Tour de France, dopo un duello epico con Jan Ullrich, nel leggendario 1998, condivide questa impresa con Fausto Coppi. Carattere forte, dunque, ma anche fragile, orgoglioso e sfortunato.
La data che segnerà in maniera indelebile la sua vita è il 5 giugno del 1999, quando a Madonna di Campiglio, ormai quasi alla fine del Giro che probabilmente avrebbe vinto, ad un controllo della Federazione  Internazionale (che lui stesso considerava legittimo) gli si riscontra l’ematocrito troppo alto.
Viene fermato, perché continuare la gara comporterebbe rischi per la sua salute. Il Giro è finito, per lui, che incomincia ad essere sospettato di aver fatto ricorso al doping, nonostante le sue dichiarazioni di innocenza (“io avevo la coscienza pulita, non so che cosa è successo”).
Il valore dell’ematocrito, per essere accettato dai controlli, non dovrebbe essere superiore al 50%. Più è alto, più c’è il sospetto del doping. Il suo è al 52%. “Ma è un esame ballerino” dice Pantani “perché il valore dell’ematocrito è condizionabile dallo stress, dallo stato d’animo, dalla disidratazione … Al doping non sono mai risultato positivo”.
Ma intanto, estromesso dalla gara, il corridore viene sospeso per quindici giorni. “Un episodio che è una ferita non fisica ma spirituale”, racconterà la penna sempre raffinata di Gianni Mura, Marco non riuscirà mai a superare quella umiliazione.
Qualcuno dal pubblico gli grida dietro “Vai a casa, dopato!” Molti dei suoi amici si dileguano nel nulla, gli sponsor si allontanano, rimane da solo a combattere la sua battaglia, ma il male più grave è dentro di lui e si chiama depressione.

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Incomincia ad essere sempre più irreperibile, girano voci che sarebbe diventato dipendete dalla cocaina, che ora gli servirebbe a dimenticare quello che sembrava un bruttissimo incubo, a stordirsi.
Chi gli vuol bene capisce che Marco non tornerà più a correre e, forse a vivere a pieno, che si sta rovinando.
La madre in diverse interviste ha raccontato: “Noi due non parlavamo mai di cocaina, ma ormai era circondato dalla peggior specie di gente che esista sulla terra. Io lo convinsi ad entrare in clinica, ma il giorno dopo lo sapeva tutta la stampa”.
La sua manager storica, Manuela Ronchi, interpreta così l’ultimo periodo del campione: “Prima era lui a dominare le montagne, ma poi si accorse che era la droga a dominare lui. Se avesse avuto vicino una donna che lo amasse, questo lo avrebbe aiutato; ma decideva sempre lui, tutto”.
La madre preferisce guardare le fotografie di quando era piccolo, “perché”, dice, “allora era più mio, dopo è diventato della gente”.
Quella stessa gente, quella del popolo che affolla i bordi delle strade durante le gare di ciclismo, quella che cerca eroi ed idoli positivi, che sente Pantani vicino: il campione che si scopre solo quando i riflettori si spengono, la gloria si allontana e lui diventa semplicemente Marco, un ragazzo lasciato morire in una maniera infame, in un momento nel quale avrebbe avuto bisogno d' aiuto.
Una volta ebbe un incidente alla catena della bicicletta, ,bbene, risalì in sella, rimontò settanta corridori che stavano avanti a lui e vinse. Forse semplicemente perché, come confessò una volta, “Vado più forte degli altri, in salita, per abbreviare la mia agonia”.

Immagini tratte da:
Aforismi - Meglio.it
Ubitennis

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6/1/2017

Un 2017 di sport

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I maggiori eventi sportivi protagonisti del nuovo anno
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​di Vito Rallo
Archiviate le feste natalizie  rituffiamoci nel mondo dello sport. Gennaio avrà come principali protagonisti gli sport invernali ma non solo:
 
​GENNNAIO
5-6 Campionati europei di slittino (Winterberg, Germania);
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​11-29 Campionato mondiale di pallamano maschile(Francia)-Tutte le nazionali all’inseguimento dei campioni in carica e ospiti di casa della Francia  della stessa Nikola Karabatic;
14-15 Campionati europei di bob (Winterberg, Germania);
14-5 Febbraio Coppa D’Africa(Gabon);

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16-29 Australian Open di Tennis (Melbourne, Australia)- Come da tradizione, nel mondo del tennis, vede il primo Grande Slam in terra australiana dove i migliori al mondo si sfideranno per due settimane fino alla finale. Si gioca su superficie Plexicushion;
27-29 Campionati mondiali di slittino (Schonau am konigssee, Germania);

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28-8 Febbraio XXVIII Universiade Invernale (Almaty, Kazakistan)- La manifestazione sportiva, corrispondente ai Giochi Olimpici che si svolge con cadenza biennale, vede partecipare gli studenti iscritti a tutte le università del mondo.

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Continuano gli sport invernali che saranno anticipati dal Super Bowl e dal suo spettacolo d’intrattenimento:
 
FEBBRAIO
Il 5 ci sarà uno degli eventi annuali sportivi più seguiti al mondo: parliamo della cinquantunesima edizione del Super Bowl di Football Americano (Houston,U.S.A.);

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6-19 Campionati mondiali di sci alpino (Sankt Moriz, Svizzera);
17-26 Campionati mondiali di Bob (Schonau am Konigssee,Germania);
22-5 Marzo Campionati mondiali di sci nordico (Lahti,Finlandia);
 
MARZO
3-5 Campionati europei di atletica leggera indoor (Belgrado,Serbia);
 
APRILE
19-23 Campionati europei individuali di ginnastica artistica(Cluj-Napoca,Romaia);

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MAGGIO

28-11 Giugno Roland Garros di Tennis (Parigi,Francia)-Il secondo Grande Slam dell’anno. Superficie in terra battuta nell’affascinante Parigi;

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A giugno il protagonista sportivo sarà il calcio.
 
GIUGNO

Il 3 avrà luogo la finale di Champions League di calcio a Cardiff (Galles). La competizione europea incoronerà la squadra più forte del vecchio continente;
7-21 Campionato europeo di calcio Under 21 (Polonia);
17-2 Luglio FIFA Confederation Cup-Il torneo per nazioni che si disputa nell’anno precedente alla Coppa del Mondo FIFA e nel medesimo stato che ospiterà il mondiale. Al torneo parteciperanno otto nazionali: ii sei campioni delle federazioni continentali UEFA, CAF, CONMEBOL, AFC, OFC, CONCACAF, i campioni mondiali in carica e la nazionale del paese ospitante;

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30-9 Luglio XVIII Giochi del Mediterraneo (Terragona,Spagna)- Manifestazione sportiva multidisciplinare a cui partecipano le nazioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo e quelle dell’area mediterranea con San Marino, Andorra, Macedonia e Serbia;

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LUGLIO

3-16 Wimbledon di Tennis (Londra,Inghilterra)-Terzo e penultimo Grande Slam dove tutti gli atleti, rigorosamente vestiti di bianco, daranno spettacolo sotto gli occhi della famiglia Reale nella superficie in erba;
16-6 Agosto Campionato europeo di calcio femminile (Olanda);

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AGOSTO
5-13 Campionati mondiali di atletica leggera (Londra,Inghilterra);
28-10 Settembre US Open di Tennis (New York,U.S.A.)-Ultimo Grande Slam nella Grande Mela che sul cemento daranno gli ultimi colpi di racchetta stagionale;
30-3 Settembre Campionati mondiali di ginnastica ritmica (Pesaro, Italia);

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31-17 Settembre Campionato europeo maschile di basket (Romania,Finlandia,Israele e Turchia)-Per la prima volta ben quattro nazioni ospiteranno insieme questa manifestazione. I miglior atleti europei proveranno a far felici i propri concittadini. L’Italia del Coach Ettore Messina proverà a farsi perdonare per la non qualificazione alle Olimpiadi di Rio;

OTTOBRE
2-8 Campionati mondiali di ginnastica artistica (Montreal,Canada).
 
Immagini tratte da: 
IMMAGINE 1 http://www.gravelineshandball.fr/
IMMAGINE 2 gambiercoachlines.com
IMMAGINE 3 www.eurasianbusinnessdispatch.com
IMMAGINE 4 www.betonsuperbowl.com
IMMAGINE 5 memberplus.raiffeisen.ch
IMMAGINE 6 http://www.frenchopen2017live.com/
IMMAGINE 7 http://www.walesonline.co.uk/
IMMAGINE 8 http://www.canottaggio.org/
IMMAGINE 9 http://www.ubitennis.com/
IMMAGINE 10 play.google.com
IMMAGINE 11 Basketinside.com

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