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CICLISMO- Presentato il centesimo Giro d’Italia che si correrà dal 5 al 27 Maggio 2017 per le strade di tutto il Bel Paese. Dopo qualche anno la corsa non avrà nessun trasferimento all’estero e tocca anche le due Isole maggiori (Sardegna e Sicilia) che spesso per motivi organizzativi non prevedevano nessuna tappa. Si inizia proprio dalla Sardegna che sarà protagonista per tre giorni con partenza da Alghero e dopo il trasferimento in aereo verso la Sicilia che toccherà Cefalù, sale per i 1892m del rifugio Sapienza dell’Etna fino ad arrivare a Messina città natia di Vincenzo Nibali che sarà uno dei contendenti alla vittoria finale del Giro. Lasciate le isole si salirà per tutto lo stivale fino alla tappa finale che partirà dall’Autodromo di Monza e arriverà in Piazza del Duomo a Milano che sarà una cronometro individuale. Un giro che molti corridori hanno etichettato come “molto duro” che prevede sei tappe per i velocisti, due cronometri individuali,otto di media difficoltà e cinque di alta difficoltà.
Molto soddisfatto Urbaino Cairo A.D. di RCS MediaGroup che organizza il Giro “Oggi siamo davvero orgogliosi di presentare l’edizione numero 100 del Giro d’Italia,un’edizione speciale che, grazie al lavoro di tutta la squadra di RCS Sport, avrà un percorso straordinario che unirà tutte le eccellenze italiane, toccando quasi tutte le regioni, comprese le due isole, e celebrando i grandi campioni del ciclismo italiano: una dichiarazione d’amore infinito per questo sport e per il nostro Paese”.
E’ intervenuto anche il Sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha dichiarato: “Sono molto felice che il Giro d’Italia 2017 termini la sua corsa a Milano. In un certo senso è come se tornasse a casa. E’ la 76esima volta che la nostra città ha l’onore di accogliere il vincitore della gara e tutti i professionisti che partecipano a questa amatissima competizione”.
CALCIO- In Serie A nella decima giornata di campionato il trio pretendente al titolo Juventus,Roma e Napoli vincono e le posizioni restano invariate con al comanda la truppa bianconera di mister Allegri con due punti di vantaggio sulla Roma di Spalletti seguita a due punti dalla squadra partenopea di Maurizio Sarri. La Juve si sbarazza in casa della Sampdoria con un 4-1 che vedeva il ritorno in campo, dopo svariati mesi per infortunio, di Claudio Marchisio. I giallorossi piegano 3-1 il Sassuolo a Reggio Emilia con ancora uno straripante Edin Dzeko che con la doppietta raggiunge quota dieci gol in altrettante gare. Da registrare purtroppo per la squadra della capitale il bruttissimo infortunio al giovane centrocampista,anche della nazionale, Florenzi che si è rotto il crociato del ginocchio sinistro che lo terrà fuori per quattro-sei mesi. Il Napoli invece vince tra le mura amiche del San Paolo con un 2-0 che non da scampo ad un Empoli che regna nei bassi fondi della classifica. Fondamentale il Big Match che opporrà domani il Napoli e la Juventus allo J-Stadium con una Roma che potrebbe approfittarne per balzare in vetta alla classifica.
BASKET- E’ stata la settimana dell’opening night per la NBA che ha visto nella prima gara scendere i campioni in carica dei Cleveland Cavaliers e la consueta emozionante consegna degli anelli e dell’affissione sul tetto del palazzetto dello stendardo per il trionfo della passata stagione.
Anelli consegnati a tutto lo staff dirigenziale,tecnico e soprattutto ai giocatori con un emozionatissimo Lebron James capitano e stella assoluta della franchigia dell’Ohio ma appena sceso in campo per la gara contro i New York Knicks ha fatto vedere perché è lui il più forte, infatti ha finito la gara con una tripla doppia(19 punti,11 rimbalzi e 14 assist) e trascinando i compagni alla vittoria per 117-88. I Cleveland Cavaliers nella nuova stagione non vogliono abdicare e puntano al “Repeat”. Segnale di forza anche dei San Antonio Spurs del dopo-Duncan che con una prova offensiva quasi perfetta annichiliscono i vice campioni in carica dei Golden State Warriors che ha visto il debutto di Kevin Durant nella squadra della Baia annunciata da tutti gli addetti ai lavori come la dominatrice del gioco a fine stagione con le stelle Durant-Curry-Thompson-Green che nessuna altra squadra può permettersi.
Vittoria all’esordio anche per i nostri due italiani Danilo Gallinari e Marco Belinelli che con le rispettive squadre Denver Nuggets e Charlotte Hornets hanno la meglio sui New Orleans Pelicans ed i Milwaukee Bucks.
FORMULA 1-Nico Rosberg punta già al titolo nel Gran Premio che Domenica si corre in Messico nella pista di Città del Messico anche se avrà bisogno di una vittoria e contemporaneamente di uno zero del suo compagno di scuderia Lewis Hamilton. Il tedesco infatti ha ventisei punti di vantaggio e mancano ancora tre GP alla conclusione della stagione. Nella giornata dedicata alle interviste nel paddock Rosberg dichiara “Penso solo alla gara. Ad Austin speravo di vincere, ma non ha funzionato, le cose vanno così, ma ora penso al Messico con l'obiettivo di puntare al successo, come è stato in ogni gara quest'anno. Essere in battaglia per il campionato a questo punto è impressionante e ne sono entusiasta, ma il mio approccio è di continuare a fare le cose semplici. Ci sono molte variabili in un weekend di gara fuori dal tuo controllo, quindi è meglio fermare tutto e concentrarsi solo sul lavoro a portata di mano. Questo è quello che ha funzionato meglio per me e quello che mi fa sentire forte. Sono entusiasta di tornare a Città del Messico, è una pista che ti fa tornare alla mente i circuiti di kart con tutte quelle curve strette e l'atmosfera fenomenale della sezione dello stadio. Spero di poter tornare sul podio come l'anno scorso e voglio sfruttare al meglio la mia Mercedes nelle ultime tre gare" Ovviamente,l’altro pilota della Mercedes, Hamilton non si arrende e dice "E' stato bello ottenere ad Austin finalmente quella vittoria numero 50 dopo un paio di fine settimana difficili. Ho continuato a tenere la testa positiva senza soffermarmi sul passato, ho lavorato duramente sapendo che alla fine il risultato sarebbe venuto. Nel momento in cui si rinuncia è il momento in cui si perde: non sono mai stato uno che rinuncia e non ho intenzione di iniziare ora. Ci sono ancora un sacco di punti disponibili e tutto è possibile. Adesso c'è il Messico, una pista scivolosa e in altura: è una grande sfida in un clima di grande energia. Non vedo l'ora di correre".
BASEBALL- Questa settimana negli U.S.A. è iniziata la lotta al titolo dello sport più amato e antico Oltreoceano. I Cleveland Indians ed i Chicago Cubs si stanno giocando le World Series MLB. Gara uno è andata a Cleveland che sul diamante di casa ha avuto la meglio per 6-0. Protagonista in assoluto il ricevitore Perez che con due fuoricampo ha portato alla sua squadra quattro dei sei punti totali. In gara 2 i Cubs pareggiano subito i conti imponendosi per 5-1. Era dal 1945 che i Chicago non vincevano una gara delle World Series ed il merito è stato sia dell’attacco con nove valide ed una difesa pressoché perfetta. Protagonista anche l’italo-americano Anthony Rizzo. Questa notte si disputerà gara tre.
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21/10/2016 Calcio e figurine: il curioso caso di Poggi e Volpi, da onesti mestieranti della serie A, a pezzi da museoRead Now
Era la fine degli anni '90 e tra i ragazzini si diffuse in maniera virale la mania del collezionare piccole figurine vendute insieme a gomme da masticare. Il sapore di questi dolciumi non era niente di che, ma era il premio promesso ad essere estremamente goloso, da qui nasce il mito degli introvabili Poggi e Volpi.
1998: Marco Pantani centra la magica accoppiata Giro d' Italia – Tour de France, la Francia vince il suo primo Mondiale, il mondo della musica piange Lucio Battisti e Franck Sinatra, mentre i bambini italiani, in particolare i collezionisti di figurine, si fanno una domanda ben precisa: che fine hanno fatto Poggi e Volpi?
Sono passati diciotto anni e quel mistero ancora attanaglia i pensieri di chi, ormai cresciuto, ricorda i tempi belli dello scambio di figurine e delle ginocchia sbucciate sotto casa, giocando a pallone fino al tramonto. Riavvolgiamo il nastro e raccontiamo la storia: nell' estate del 1997, la Topps, un' azienda produttrice di gomme da masticare, trova l’invenzione pubblicitaria dell’anno: concepisce un progetto che avrebbe legato dolciumi e calcio, quindi di sicura presa sul pubblico più giovane, da lanciare per l'inverno successivo. Dentro queste gomme al sapore di fragola, vendute singolarmente al modicissimo prezzo di 100 lire, c’erano ben tre mini figurine. Ma non è tutto: le immagini dei calciatori venivano “appiccicate” su un album tascabile, consegnato addirittura in omaggio in tutti i punti vendita. Nel caso qualcuno fosse riuscito a terminarlo, si poteva ricevere niente popò di meno che una maglietta originale della propria squadra del cuore o un pallone da calcio, di cuoio. Per un’intera generazione, abituata ai vari Tango, Super Santos, Super Tele etc, oltre che al non avere Internet e quindi store online, quella non era una semplice trovata pubblicitaria: quella era una grandissima occasione per giocare ad emulare i propri beniamini. Il successo, nella stagione delle famose “sette sorelle” (sette squadre considerate in grado di giocarsi lo scudetto) e di campioni del calibro di Ronaldo, Nedved, Weah, Maldini, Baggio, Bierhoff e Del Piero, fu immediato: scorte finite e continue richieste di mini album e gomme. Un business milardario.
Il costo relativamente ridotto ed il succulento premio finale, crearono un vero e proprio fenomeno di costume: ogni bambino che si avvicinava anche in maniera periferica al calcio, comprava il prodotto. Anche perché la possibilità di avere una maglia ed un pallone stuzzicava parecchi, grandi e piccini: c' era in gioco la supremazia nel campetto vicino casa. Specialmente in un momento storico dove il merchandising delle squadre non era ancora molto sviluppato ed era usuale giocare con le casacche acquistate alle bancarelle della fiera paesana, ovviamente false, oltre che con palloni molto più modesti di quello allora in palio.
Eppure dopo qualche tempo, più di un collezionista notò una piccola anomalia: quasi tutti i possessori dell’album, non riuscivano a trovare due figurine. Tutti potrebbero immaginare a qualche figurina rara di grandissimi campioni. E invece a togliere il sonno ai giovani collezionisti furono due insospettabili di quel campionato: Sergio Volpi, centrocampista di spicco del Piacenza tutto italiano degli anni '90 e Paolo Poggi, attaccante dell' Udinese, che quell' anno conquisterà uno storico terzo posto in classifica dietro a Juventus ed Inter, trascinata dai gol, proprio di Poggi e di Amoroso e Bierhoff. Nessuno riusciva a trovare i due calciatori e ben presto le più disparate leggende le voci iniziarono a rincorrersi: i bambini del Sud pensavano fosse solo un privilegio dei coetanei del Nord e viceversa, coalizzandosi poi contro quelli del Centro. Alcuni dicevano che le figurine esistevano ed un fantomatico parente alla lontana le aveva trovate in chissà quale negozio e chissà in quale modo, spesso anche poco ortodosso. L'irreperibilità dei due, però, divenne presto un caso nazionale: alcune mamme, indispettite da queste rarità, denunciarono la questione, attirando i media nazionali: ci fu uno speciale su un programma tematico di Rai 3, “Mi manda Lubrano” (antenato di “Mi manda Rai 3”), che aiutava i cittadini a sollevare questioni sospette. I dirigenti dell’azienda in questione ammisero che le figurine dei due calciatori vennero stampate in un numero molto limitato, si parla addirittura di 50/100 esemplari, anche se ancora una volta è facile sconfinare nel campo della mitologia, ovviamente comunque si trattava di un’irregolarità (lo scopo era di ridurre al minimo i premi da erogare). La produzione venne interrotta e con essa vennero spezzati centinaia di migliaia di cuori di giovani tifosi, che, oltre al danno dei denti molto spesso cariati per il consumo compulsivo di gomme da masticare, ebbero anche la beffa di non riuscire ad indossare la maglia del proprio campione o di possedere un fantastico pallone di cuoio, uguale a quello della Serie A.
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giacomobaresi.com peppeguarino.wordpress.com 14/10/2016 NON SARA' UN AV-VENTURA: LA GIOVANE ITALIA E' PRONTA A PRENDERSI LA MAGLIA AZZURRA.Read Now
Impatto piuttosto complicato per il nuovo corso guidato da Giampiero Ventura sulle qualificazioni Mondiali. Una squadra profondamente rinnovata e finalmente giovane, vince, ma non convince. Il percorso sarà lungo e tortuoso, ma i talenti ci sono.
Le ultime due partite di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, oltre a quattro punti tanto preziosi, quanto sofferti, hanno portato anche una serie di indicazioni e di spunti di riflessione decisamente interessanti, sia per i metodi di lavoro del nuovo Commissario Tecnico Giampiero Ventura, sia per quello che può essere il futuro del movimento calcistico italiano. Un pareggio soffertissimo con la Spagna che, nonostante non sia più l' “Invincibile Armada” dell' era Del Bosque, resta comunque una nazionale di assoluto spessore ed una vittoria rocambolesca contro la “cenerentola” Macedonia, ma una costante: il ricambio generazionale avviato ed una corposa presenza di ragazzi nati negli anni '90. Finito un ciclo, il biennio dell' era Conte, era necessario un deciso colpo di spugna ed una discontinuità nel modo di gestire la Nazionale di calcio: si è passati da un giovane allenatore di fama ormai internazionale come l' ex Capitano della Juventus, ad un navigato maestro di calcio, come Ventura, che nelle ultime stagioni ha fatto miracoli con giocatori quasi sconosciuti a Pisa (portato sino alle soglie della Serie A), a Bari ed a Torino, sponda granata. Questa scelta è stata compiuta nell' ottica di ricostruire, o almeno provarci, un sistema che stava imbarcando acqua da tutte le parti, dopo i fallimenti dei Mondiali 2010 e 2014, intervallati da buone prestazioni agli Europei della scorsa estate e del 2012, dove l' Italia venne sommersa in finale 4 a 0 da una Spagna decisamente troppo forte per i ragazzi allora allenati da Cesare Prandelli. Il filo conduttore di questa crisi del calcio italiano è stato il doversi affidare ad un gruppo storico che ormai comincia ad essere logoro ed avanti con l' età, senza trovare adeguati ricambi, sia per spessore tecnico, che per carisma. Basti pensare che Buffon, 38 anni, ha esordito in nazionale nel 1997 (spareggio contro la Russia per qualificarsi a Francia '98) e Donnarumma, attuale suo vice in azzurro, sarebbe nato due anni dopo, nel 1999. I vari Totti, Del Piero, Pirlo, Nesta, Cannavaro, Vieri, Gattuso, si sono trovati a non avere eredi, al contrario di quello che succedeva sino ad i primi anni duemila, quando Zoff, Trapattoni ed il primo Lippi, dovevano lasciare a casa gente del calibro di Montella, Cassano, Delvecchio, Chiesa e Baggio per problemi di abbondanza di talenti. Si è deciso di puntare, per i vivai delle società di serie A e B, soprattutto su ragazzi stranieri, a parità di età, fisicamente spesso già più strutturati dei nostri, secondo la logica del “tutto e subito”, o cosa ancora più grave, perchè portati da procuratori senza scrupoli, pronti a riscuotere ricche commissioni in cambio di promesse di sbarco nel grande calcio che nove volte su dieci non avvengono. Da questo deriva a cascata il fatto che agli ultimi Europei abbiamo dovuto schierare elementi che nelle loro squadre non sono titolari (Sturaro, Zaza), oriundi (Eder, Thiago Motta) e giocatori decisamente inadeguati per chi punta ad essere una delle maggiori potenze calcistiche mondiali. Nonostante tutto, siamo riusciti a vendere cara la pelle e ad essere eliminati soltanto ai rigori dai campioni del mondo della Germania, grazie soprattutto alla solidità difensiva del blocco Juventino: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, eccetto il terzo, tutti ultra-trentenni e difficilmente arruolabili per un futuro a medio termine (Europei 2020). Finalmente però sembra esserci una nidiata di giovani di talento pronti ad esplodere. Se è vero che, specialmente contro la Macedonia, in diversi hanno lasciato a desiderare, dall' altra parte è indubbio che il materiale di qualità con cui lavorare a Ventura non manca. Donnarumma ha tutte le caratteristiche del predestinato, pronto a raccogliere l'eredità ed i guantoni di Buffon, probabilmente insieme a Jascin, il miglior portiere di tutti i tempi. Alle spalle del giovane portiere del Milan scalpitano altri prospetti molto interessanti come Meret (Spal), Sportiello (Atalanta) e Cragno (Benevento), senza dimenticare Scuffet, leggermente sparito dai radar dopo un debutto folgorante con l' Udinese un paio di stagioni fa. In difesa Rugani (Juventus) e Romagnoli (Milan) si candidano ad essere la coppia di centrali del futuro: elegante il primo, grintoso ed efficace negli interventi il secondo. Sulle fasce scalpitano Calabria (Milan), Murru (Cagliari), Conti (Atalanta), Zappacosta (Torino) e l'ormai veterano, a dispetto dell' età ancora verdissima, De Sciglio. Anche il centrocampo è ben assortito, guidato dalla stella, Marco Verratti (Paris Saint Germain) e rimpolpato da Benassi (Torino), Baselli (Torino), Sturaro (Juventus), che molti vedono come un potenziale nuovo Gattuso, ma anche da Florenzi (Roma), Bertolacci (Milan) e Cataldi (Lazio), che ormai fanno parte stabilmente dell' undici titolare dei propri club. Senza dimenticare i vari Verre (Pescara) Pellegrini (Sassuolo), Mazzitelli (Sassuolo) e Locatelli (Milan), che solo ora si stanno affacciando al grande calcio, ma che promettono di fare scintille in un futuro prossimo. Il più grande punto interrogativo della nostra nazionale negli ultimi anni è stato l' attacco: infatti non hanno mai pienamente convinto Eder e Pellè, incalzati da un Immobile rigenerato dalla cura Lazio, dal “gallo” Belotti (Torino) e da una foltissima batteria di esterni e mezzepunte di sicuro talento come Bernardeschi (Fiorentina), Insigne (Napoli), El Shaarawy (Roma), Berardi (Sassuolo), oltre all' eterno incompiuto Balotelli, che ora a Nizza sembra aver accantonato i panni del Bad-Boy ed una serie infinita di ottimi prospetti direttamente dall' Under 21 di Di Biagio, come per esempio: Di Francesco (Bologna), Cerri (Spal), Ricci (Sassuolo) e Petagna (Atalanta). Proviamo ad ipotizzare, così per gioco, una Nazionale tutta “anni 90”, magari con il 4-2-4 tanto caro a Mister Ventura: Donnarumma, Calabria, Romagnoli, Rugani, De Sciglio, Verratti, Sturaro, Florenzi, Belotti, Insigne, Bernardeschi. Come si vede, ci sono decisamente problemi di abbondanza in tutti i reparti. Il futuro è dalla nostra parte, sarebbe opportuno però cambiare un po' mentalità, a partire dal tifoso che non deve fischiare il giovane alla prima incertezza, per arrivare al giornalista, che non deve giocare al massacro, sul quotidiano del giorno dopo, ingigantendo errori che ci possono stare, perchè fino ad ora di Maradona, purtroppo ne è nato solo uno, nemmeno lui esente da difetti, anzi. Immagini tratte da: Immagine 1 da www.panorama.it Immagine 2 da www.goal.com
Bufera in Inghilterra sul c.t. della nazionale, colto sul fatto da alcuni giornalisti del Telegraph mentre spiega, dietro la promessa di pagamanto, come aggirare le norme federali della Premiere.
Sam Allardyce aspettava da tempo l’opportunità di sedersi sulla panchina della nazionale Inglese, una vera e propria ossessione che lo tormentava dal 2006. Il sogno finalmente si realizza il 21 Luglio del 2016, dopo aver rassegnato le dimissioni da manager del Sunderland diventa il c.t. degli indomiti leoni, attirando su di sè non pochi dubbi e polemiche ma convincendo sul campo per scelte e metodi di lavoro. Sembrava che l’Inghilterra dopo anni avesse trovato un uomo esperto e navigato, un vecchio lupo di mare pronto a prendere le redini del comando, fortemente motivato a candidare l’eterna incompiuta del mondo delle nazionali a un ruolo di assoluta protagonista nel mondiale in Russia previsto nel 2018.
Fino a quando alcuni giornalisti del Daily Telegraph, noto quotidiano del Regno Unito, non pubblicano un video nel quale il c.t. spiega dettagliatamente sotto promessa di pagamento di 400.000 sterline, come violare alcune norme federali in merito alla cosiddetta ‘’third party ownership’’ ovvero il regolamento della FA relativo al tesseramento dei giocatori. Per di più viene fuori che Allardyce ha aiutato negli agli anni diversi club inglesi ad aggirare queste norme, tesserando molti calciatori stranieri provenienti da fondi e agevolando noti procuratori calcistici. Nel corso del filmato si può notare come l’allenatore sia preparato nella violazione di questa normativa della FA che riguarda testualmente ‘’il divieto di trattare giocatori i cui cartellini sono parzialmente di proprietà di una terza parte’’, generalmente appunto fondi d’investimento gestiti da losche figure.
Un esempio che cita lo stesso Allardyce è quello di Enner Valencia, giocatore da lui acquistato ai tempi del West Ham dal campionato messicano. Immediata la risposta della FA e della FIFA, sconvolte entrambi dall’accaduto contattano immediatamente i legali di ‘’Big Sam’’ e lo esonerano con effetto immediato dall’incarico di c.t. dopo appena 67 giorni. Ma la polemica non finisce qui, sembra che siano coinvolti altri otto allenatori della Premiere League che avrebbero preso delle ‘’bustarelle’’ per illegali operazioni di compravendita. Cinque di questi illustri nomi avrebbero pagato diversi procuratori per ricavare delle piccole percentuali (milioni di euro, giusto per chiarire), perchè non pienamente soddisfatti dai loro attuali stipendi.
Un vero e proprio terremoto quello che si prepara a sconvolgere il mondo del calcio Inglese che ha chiesto al parlamento un’investigazione ufficiale per andare più a fondo in quest’incresciosa vicenda. Giusto la settimana scorsa parlavamo in un nostro approfondimento di ridare credibilità a un movimento sportivo che sembra ormai sull’orlo del baratro, i recenti fatti non fanno altro che confermare le nostre paure. A questo punto i tifosi e diversi organi di governo sono convinti che è necessaria una rifondazione globale del sistema calcio, per tutelare i professionisti che ci mettono quotidianamente la faccia e conducono onestamente il proprio lavoro.
I tifosi che si allontanano ogni anno, si fanno sempre più numerosi e chiedono a gran voce una certezza della pena e più controlli. Non sarà di certo un percorso facile purtroppo, dietro a quest’enorme industria ruotano oscuri ingranaggi, da tempo ben oliati. La FIFA recentemente ha dichiarato guerra totale al mondo corrotto del football e sta arruolando molti uomini esperti, ex membri di agenzie di spionaggio e governative pronti a dare la caccia ai furbetti del pallone, che hanno rovinato un intero movimento. Prepariamoci a vivere mesi intensi e ci auguriamo che venga fatta al più presto chiarezza sui tanti lati oscuri che stanno distruggendo il nostro amato calcio.
Immagini tratte da: Immagine Copertina: www.espnfc.com Immagine 2: www.primapaginaitaly.com Immagine 3: www.90min.com Immagine 4: www.telegraph.co.Uk Immagine 5: www.overpress.it
Dalla nazionale di calcio, alla prima di campionato del basket e volley fino allo sport d’eccellenza Oltreoceano, il Football Americano.
CALCIO- La serie A, comandata dalla Juventus che ha allungato il proprio distacco dalla prima rivale a quattro punti, si è fermata per fare spazio alle qualificazioni per il Mondiale del 2018 in Russia.
L’Italia del CT Giampiero Ventura dopo l’esordio vincente in Israele ottiene un prezioso pareggio per 1-1 contro la Spagna che domina per un ora intera, ma che passa in vantaggio per un erroraccio di capitan Buffon. Lo svantaggio dà la scossa agli azzurri e ad otto minuti dalla fine Eder si procura un calcio di rigore che viene trasformato da Daniele De Rossi che così può festeggiare la presenza numero cento in azzurro.
BASKET- Riparte la stagione regolare del massimo campionato di pallacanestro e Milano mostra subito i muscoli. Nonostante l’assenza di tre giocatori fondamentali l’EA7 passa in Sicilia battendo l’Orlandina 65-71 soffrendo tanto, ma potendo contare su un quintetto ed una panchina di grande valore che già ha fatto vedere la sua forza portando a casa, due settimane fa, la Supercoppa Italiana. Protagonista della serata il play Simon che partito dalla panchina realizza diciassette punti, top-scorer della serata. Nelle altre gare Venezia espugna Cantù con un super Tonut, eletto MVP della prima giornata, con ventisei punti a tabellino; Avellino dopo una gara punto a punto batte la FIAT Torino 86-83 sul filo di lana; Caserta batte i vice campioni d’Italia di Reggio Emilia per 78-75 con la tripla decisiva di Giuri a cinque secondi dalla fine; Pesaro batte la neopromossa Brescia per 76-63; Brindisi ha la meglio su Trento 69-61 in una gara non proprio spettacolare; nei due posticipi Sassari e Cremona si impongono rispettivamente su Varese e Pistoia. Per quanto riguarda la nazionale italiana di basket si va verso il rinnovo del contratto del CT Ettore Messina, infatti la squadra NBA dei San Antonio Spurs, dove Messina è il vice coach, sarebbe pronta a concedere il nullaosta. ![]()
VOLLEY- Prima giornata di campionato anche nella pallavolo maschile che si annuncia molto equilibrato per il titolo. La prima candidata a scucire lo scudetto dalle maglie di Modena è il Perugia, del neoacquisto ed idolo della nazionale italiana Ivan Zaytsev, che regola Piacenza per 3-1 nonostante l’assenza del proprio opposto Atanasijevic. I campioni in carica di Modena freschi di vittoria nella Supercoppa italiana rispondono subito con un perentorio 3-0 sulla neopromossa Sora avendo sempre il controllo della gara. L’allenatore che lo scorso anno era sulla panchina di Modena Angelo Lorenzetti debutta sulla quella di Trento vincendo per 3-0 contro Vibo Valentia; Milano espugna Molfetta per 1-3 da segnalare l’infinito quarto set che si chiude col risultato di 30-32; una concreta Verona vince 3-0 a Latina; stesso risultato per Padova vittoriosa su Ravenna e Civitanova su Monza.
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F1- Domenica scorsa è andato di scena il Gran Premio della Malesia pieno di colpi di scena e conclusosi con la doppietta della Scuderia Redbull. Pronti via ed il Ferrarista Vettel è subito ko perché colpisce in pieno l’abitacolo di Nico Rosberg costringendo quest’ultimo a scivolare fino alla dodicesima posizione. Il campione in carica Lewis Hamilton si trovava in testa la gara fino a quindici giri dalla fine ma viene appiedato dal motore della Mercedes e si ritira lasciando la vittoria a Ricciardo e dietro lui il compagno Verstappen. Sul gradino più basso del podio Rosberg che con una gran rimonta raccoglie punti fondamentali per il campionato dove ora lo vede in testa di ventitre punti su Hamilton. Solo quarto l’altro ferrarista Kimi Raikkonen. Le Ferrari avranno subito modo per riscattarsi e di cercare la prima vittoria stagionale perché il calendario prevede subito, questa Domenica, un altro Gp e precisamente nella pista di Suzuka in Giappone. Vettel prima del weekend giapponese dichiara: "La Malesia ormai è alle spalle, a Sepang ho sbagliato ma non mi sento diverso dal solito. Al via, in tutta la mia carriera, sono sempre stato aggressivo. Stiamo facendo un grande lavoro di squadra ,in Malesia avevamo pezzi nuovi e qui testeremo altre cose. Spingiamo sempre al massimo, lavoriamo davvero molto. Leader del team? Non guardo la classifica per sapere se sono davanti o dietro a Kimi".
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Raikkonen sul prossimo GP dice "Siamo qui per vincere, qualsiasi risultato inferiore alla vittoria non è quello per cui siamo venuti qui,sicuramente il secondo posto è meglio del terzo ma per noi non c’è tanta differenza. È un po' difficile essere soddisfatti della posizione attuale, avremmo voluto essere in una posizione migliore ma al momento abbiamo questo in mano, le posizioni che abbiamo occupato recentemente non sono quelle che vogliamo in Ferrari ma dobbiamo fare del nostro meglio e guardare avanti. Non abbiamo nessuna intenzione di mollare".
NFL- Dopo le prime quattro giornate di regular season nella lega di Football americano U.S.A. vede tre squadre ancora imbattute, Denver Broncos che nonostante l’assenza quarterback titolare infortunato batte Tampa Bay Buccaneers per 27-7; i Minnesota Vikings che hanno la meglio sui New York Giants per 24-10; ultima ancora imbattuta i Philadelphia Eagles ma hanno disputato tre gare.
Cadono per la prima volta in stagione i New England Patriots,con ancora il faro quarterback Tom Brady in tribuna per squalifica ed il suo sostituto Garappolo infortunato, che non possono fare niente contro i Buffalo Bills e perdono con un perentorio 16-0 in casa, il tabellino dei New England Patriots non registrava uno zero dal lontano 2006.
Anche i Baltimora Ravens subiscono in casa la loro prima sconfitta stagionale perdendo al fotofinish contro gli Oakland Raiders per 27-28; gli Atlanta Falcons con un super attacco batte i vice campioni dei Carolina Panthers per 48-33; deludono ancora gli Arizona Cardinals sconfitti in casa contro i Los Angeles Rams e subiscono la terza sconfitta su quattro giornate; sul campo neutro di Londra i Jacksonville Jaguars conquistano la prima vittoria stagionale sugli Indianapolis Colts; i New York Jets perdono sul proprio campo contro i Seattle Seahawks; i Cleveland Browns sono ancora l’unica squadra ad non aver ottenuto nessuna vittoria dopo l’ennesima sconfitta,stavolta, contro i Washington Redskins; i Chicago Bears ottengono la prima vittoria sui Detroit Lions; la matricola Fuller con un punt è decisivo sulla vittorie degli Houston Texans sui Tennesse Titans; New Orleans Saints rimonta e vince 35-34 sui San Diego Chargers; vittoria di rimonta anche per i Dallas Cowboys sui San Francisco 49ers; infine nel posticipo domenicale i Pittsburgh Steelers dominano sui Kansas City Chiefs imponendosi per 43-14.
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