IL TERMOPOLIO
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo

11/11/2016

Brasile – Zaire 1974: quando Mwepu tirò un calcio alla dittatura

0 Commenti

Read Now
 
Nel 1965 la Repubblica Democratica del Congo cadde sotto il comando del dittatore militare Mobutu, che dopo averla trasformata in “Zaire”, attuò una politica volta a plagiare la mente dell'opione pubblica, avvalendosi anche dello sport. Pretendeva grandi risultati, altrimenti le conseguenze sarebbero state terribili.
Foto

di Marco Scialpi

La nostra storia ha radici più profonde di quelle prettamente calcistiche: dopo decenni di amministrazione coloniale da parte del Belgio, nel 1960 re Baldovino consegnò il paese a Lumumba, il leader della corrente indipendentista della Repubblica Democratica del Congo.
Lumumba, primo ministro in carica, fu assassinato poco dopo il suo insediamento. Nel 1965, dopo anni di guerra civile tra le diverse fazioni distribuite in varie zone del paese, il maresciallo Joseph-Désiré Mobutu prese il potere con un colpo di stato. Nel 1971, in nome del concetto di “autenticità africana”, il presidente cambiò il proprio nome: da Joseph-Désiré Mobutu a Mobutu Sese Seko Koko Ngbendu Wa Zabanga, che significa “Mobutu il guerriero che va di vittoria in vittoria senza che alcuno possa fermarlo”.
Mobutu decise di cambiare anche il nome della nazione, che divenne la Repubblica dello Zaire.
Il protagonista invece si chiama Ilunga Mwepu, chi era costui? Un onesto mestierante del calcio Africano, salito alla ribalta delle cronache durante i mondiali disputati nell'allora Germania Ovest nel 1974 nel momento in cui, a pochi minuti dalla conclusione dell'incontro tra il Brasile e lo Zaire (con i verdeoro in vantaggio per tre reti a zero), l'arbitro Nicolae Rainea decretò un calcio di punizione a favore della squadra guidata da Mário Zagallo.
Al fischio del direttore di gara Mwepu, schierato in barriera insieme ai propri compagni, improvvisamente e tra la sorpresa generale, scattò in avanti con veemenza e calciò il pallone lontano dal punto in cui era stato posizionato, anticipando così le intenzioni di Rivelino, rimasto incredulo di fronte a quanto aveva appena visto, al pari di tutte le persone presenti allo stadio e davanti alla televisione.
In mezzo all'ilarità generale, Rainea non potè far altro che estrarre il cartellino giallo per ammonire il numero due della formazione africana.
Le immagini di quel gesto fecero il giro del mondo, Mwepu era diventato il simbolo del movimento calcistico africano che faceva una terribile fatica ad emergere e che nel contempo si era oltretutto reso ridicolo davanti agli occhi di tutto il mondo.
In pochi, però, si erano posti una domanda elementare: ma come era possibile che un elemento della nazionale dello Zaire non conoscesse una tra le più elementari regole del gioco del calcio?
In fondo erano stati proprio i "Leopardi" a conquistare la Coppa d'Africa qualche mese prima dell'inizio dei mondiali tedeschi, mentre lo stesso terzino militava nel TP Englebert (l'attuale TP Mazembe, avversaria dell'Inter nella finale del Mondiale per club 2010), una delle squadre più forti dell'intero continente. No, dietro quell'attimo di follia c'era dell'altro, come ebbe modo di confessare molti anni dopo Mwepu alla “BBC”.

Foto
Nello Zaire, come detto, spadroneggiava Joseph-Désiré Mobutu, al timone del paese dal 1965 nelle vesti di presidente, in realtà fautore di una dittatura che vedeva nello sport l'ideale strumento di propaganda del regime (sulla falsariga di quello che avevano teorizzato i movimenti fascista e nazista qualche decennio prima).
A riprova di questo basti pensare a ‘Rumble in the jungle’, l'epica sfida per la corona mondiale dei pesi massimi fra George Foreman e Muhammad Alì che si sarebbe poi disputata a Kinshasa il successivo 30 ottobre 1974. Una volta staccato il biglietto di qualificazione al mondiale, quindi, per stimolare maggiormente i giocatori Mobutu aveva promesso loro premi sostanziosi. Presupposto fondamentale era il non fare brutte figure, pena punizioni corporali e, si dice, anche la morte.
Il sorteggio dei gruppi della prima fase del torneo aveva riservato allo Zaire tre avversarie di tutto rispetto: Scozia, Jugoslavia e Brasile. Con gli scozzesi, nella prima partita, arrivò una onorevole sconfitta per 2-0. Il dramma però sarebbe materializzato nella seconda gara, quella contro gli jugoslavi, connazionali di Blagoje Vidinić, commissario tecnico dei "Leopardi": la disfatta per 9-0 aveva provocato la terribile reazione del dittatore africano, proprio come testimoniò Mwepu anni dopo:
"Pensavamo che saremmo diventati ricchi, appena tornati in Africa, ma dopo la prima sconfitta venimmo a sapere che non saremmo mai stati pagati e quando perdemmo 9-0 con la Jugoslavia gli uomini di Mobutu ci vennero a minacciare. Se avessimo perso con più di tre gol di scarto dal Brasile, ci dissero, nessuno di noi sarebbe tornato a casa".
Era stato quello, quindi, il reale motivo che aveva innescato la corsa all'impazzata di Mwepu verso il pallone che stava per essere calciato da Rivelino, sul parziale proprio di 3 a 0 per il Brasile.
Passando dalla cronaca dei fatti alla storia, la partita, fortunatamente finì con tre gol di scarto per i brasiliani. Una gara, tra l' altro, alla quale Mwepu aveva partecipato per pura coindicenza a causa di un banale errore dell'arbitro del precedente incontro con la Jugoslavia: il colombiano Omar Delgado, infatti, aveva espulso per errore Ndaye Mulamba, nonostante lo stesso terzino avesse ammesso di essere stato il colpevole di un calcio rifilato ad un avversario.
Si era trattato, quindi, di un provvidenziale e quantomai opportuno caso. Era stata, invece, una fortuna e forse non solo, che i brasiliani avessero evitato di infierire sul malcapitato avversario.

Foto
Immagini tratte da:
- gazzetta.it

Share

0 Commenti



Lascia una Risposta.

Details

    Archivi

    Maggio 2021
    Luglio 2018
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016

    Categorie

    Tutti

    Feed RSS

Contatti:
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo