23/12/2016 Con il natale se ne va il primo quadrimestre della Serie A: il pagellone da 1 a 10 del nostro campionatoRead Now
Voti alti per Juventus, Atalanta, per i giovani italiani, buon campionato per le rivali della Juventus, anche se manca ancora qualcosa per essere delle vere e proprie outsider. Disastro Pescara, Palermo e Crotone. Caduta di stile di Lulic.
GASPERINI E L'ATALANTA, VOTO 10: la gioventù al potere, oltre ogni limite e immaginazione, tanto da far sognare per qualche settimana un nuovo caso Leicester. Gasperini, dopo un avvio stentato e la spada di Damocle di un esonero che pendeva sulla sua testa, ha deciso di mettere in panchina la vecchia guardia (come Paloschi e Pinilla), i giocatori più rappresentativi della squadra e di dare fiducia ai giovani: Caldara, Conti, Kessie e Petagna sono ormai titolari inamovibili, entrati di prepotenza nel mirino delle grandi squadre.
JUVENTUS, VOTO 9: tre sconfitte e poi solo vittorie. La campagna acquisti faraonica di quest'estate porta ai bianconeri il titolo di “campione d'inverno” con ben due giornate d' anticipo rispetto alla fine del girone di andata. Tra i nuovi Higuain è una garanzia, Dani Alves, prima dell'infortunio, non ha convinto, mentre Pjanic, dopo un avvio difficile, sembra esser finalmente diventato il cervello del centrocampo Juventino. Unica pecca: vince, ma non gioca bene; fossero questi i problemi. BELOTTI E I SUOI FRATELLI, VOTO 8: dal nulla cosmico degli ultimi anni, sbucano i giovani italiani: non solo il “gallo” Belotti, vicecapocannoniere alle spalle di Icardi, ma anche Locatelli, Donnarumma, Kean, Mazzitelli, Verre, Sturaro, Rugani, Romagnoli, Pellegrini, Benassi, Barreca, Calabria. Il CommissarioTecnico Ventura si sfrega le mani, mentre il futuro sorride al movimento calcistico azzurro. NAPOLI-MILAN-ROMA, VOTO 7: rimpiazzare Higuain non è stato facile, specie dopo i 36 gol della scorsa stagione, ma il DS Giuntoli è riuscito comunque a costruire una squadra in grado di lottare per i primi tre posti e a superare la fase a gironi della Champions League. Per mettere in difficoltà la Juventus nella lotta allo scudetto, probabilmente, manca ancora qualcosa in fatto di qualità e spessore nella rosa, dove la difesa non sembra avere ricambi adatti (Maksimovic pagato un capitale, rimane poco più di un oggetto misterioso), mentre in assenza dello sfortunatissimo Milik, Mertens sta dando spettacolo nei panni di “falso nueve”. I rossoneri, guidati da Montella, non finiscono di stupire. Con una squadra piuttosto modesta, lontana anni luce dai fasti dell'era degli invincibili, sta tirando letteralmente fuori il sangue dalle rape. Chapeau!! A Roma, sponda giallorossa, si vive di alti e bassi. I capitolini rimangono la più accreditata anti-Juventus, anche se per ora hanno avuto troppi passaggi a vuoto, lasciando per strada punti pesanti, con squadre che avrebbero potuto facilmente battere. Fortissima nell'11 titolare, la Roma, paga una panchina non all'altezza, infatti i vari Iturbe, Vermalen, Juan Jesus etc. non convincono. INTER, VOTO 6: sulla carta, probabilmente è più forte di tre quarti delle squadre che ha davanti in classifica. Chiunque vorrebbe avere in rosa elementi del calibro di Joao Mario, Icardi, Candreva, Perisic, Banega, Brozovic ed Handanovic. Manca sicuramente qualcosa in difesa, dove il solo Miranda pare completamente all' altezza. Il primo problema da risolvere è il conflitto interno tra “anima italiana” e “anima cinese” della proprietà, che per ora ha portato tanta confusione e ben tre cambi di allenatore. SASSUOLO, VOTO 5: stagione iniziata a luglio in maniera travolgente nell’Europa League, proseguita poi con l'eliminazione dalla medesima competizione e con un posizionamento in campionato appena sopra alla zona rossa della retrocessione. Va bene giovani e italiani, ma manca spessore, soprattutto in mezzo al campo e davanti. Onesti gregari, come lo storico capitano, Magnanelli e Missiroli non possono cantare e portare la croce, mentre giovani di belle speranze come Ricci, Ragusa, Politano e Iemmello non possono dare quella sostanza che sta facendo mancare Matri, vera e propria delusione e già sul piede di partenza. DE ZERBI, VOTO 4: arriva in pompa magna a Palermo, facendo proclami e propositi di bel gioco, di salvezza e di tiki-taka. Riesce invece a stabilire il record di tutti i tempi in Serie A di sconfitte consecutive. Paga una superbia inaudita, quella stessa che gli ha impedito di portare il Foggia in Serie B lo scorso giugno. CROTONE E PESCARA, VOTO 3: come le vittorie messe insieme dalle due neopromosse (sarebbero addirittura due senza quella a tavolino degli abruzzesi). Difficile capire chi sia peggio: se il Crotone, semplicemente inadeguato; o il Pescara, perduto negli errori della propria inesperienza e nell' incompletezza della propria rosa. Il risultato non cambia e dimostra che la riforma dei campionati è un’esigenza non più rimandabile. ZAMPARINI, VOTO 2: ahi quanto sono lontani i tempi di Toni, Barzagli e Corini!!! Ha costruito una squadra da bassa Serie B e cambiato tre allenatori prima di Natale. In tutti questi anni la mediocrità della Serie A lo ha sempre risparmiato (vedi i disastri di Carpi, Verona e Frosinone lo scorso anno), questa volta sarà più difficile. L'abbuffata estiva di giocatori dai nomi e dai piedi improponibili non sta pagando sul campo, forse però è servita a riempire il portafoglio di qualche procuratore senza scrupoli. Unica nota positiva il bomber Nestorowsky, destinato a essere carne da plusvalenza. LULIC, VOTO 1: non c'è molto da dire, le esternazioni post Derby su Rudiger si commentano da sole. Forse meritava una punizione anche più pesante di quella che ha avuto.
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