5/5/2017 Monaco – Juventus 0-2, biglietto per Cardiff già pronto! Guai però a pensare che sia un punto di arrivo per i bianconeri, proiettati sempre verso il futuro con un mantra: programmazione.Read Now
Una doppietta di Higuain permette alla Juventus di espugnare il Monaco e di mettere una seria ipoteca sulla conquista della finale di Cardiff. Un gol per tempo per regolare la squadra del principato, alla quale va comunque l'onore delle armi per averci provato fino all' ultimo, chiamando Buffon a un paio di parate decisamente complicate. ![]()
I bianconeri sono ormai vicinissimi alla seconda finale in tre anni di gestione Allegri, mostrando un trend che ha portato a un processo di crescita continuo da parte della Signora, sia sportivo che economico.
La svolta è avvenuta quando Exor (società controllante di Juventus e Ferrari), ha deciso di affidare la presidenza della squadra ad Andrea Agnelli, chiamato a rimediare alla scellerata gestione del duo Blanc – Secco, a proposito dei quali ricordiamo i fiumi di denaro spesi per meteore come Almiron, Tiago, Poulsen, Andrade, Knezevic e compagnia cantante. La bravura del rampollo di casa Agnelli è stata quella di circondarsi di persone, manager, di grandissimo spessore quali Giuseppe Marotta e Fabio Paratici. Infatti, dopo un primo anno di apprendistato pieno di errori di valutazione, tra cui la scelta di Del Neri come allenatore, i frutti di un lavoro a medio termine si sono visti. Si è avuto il coraggio di lanciare su una grande panchina Antonio Conte e sono arrivati tre scudetti consecutivi, per poi capire che era finito probabilmente un ciclo e affidarsi a una personalità diametralmente opposta come quella di Massimiliano Allegri, bravissimo in questa stagione a ridare vitalità a una squadra che sembrava sazia e svuotata di qualsiasi motivazione, passando a un iper offensivo 4-2-3-1. Ovviamente, ha avuto un ruolo centrale lo Juventus Stadium, primo stadio di proprietà di una società di calcio italiana, che ne gestisce e ne amministra in toto i ricavi. Un vero gioiellino con tutti i comfort, a misura di tifoso, al contrario dei mostri di cemento costruiti per i mondiali di Italia '90. A questo proposito non sentirete mai nessun tifoso rimpiangere il vecchio Delle Alpi. Il segreto principale del successo è però la programmazione. Niente è lasciato al caso, l'improvvisazione è rigettata. Il modus operandi della Juve è chiaro: programmare, setacciare, valutare, portare a casa profili idonei sotto il piano tecnico, ma anche, e soprattutto, umano. Appena il quadro mostra una piccola crepa, Marotta, Paratici e tutta la squadra di osservatori sono già in campo, per trovare il profilo ideale per sistemare il futuro. Non esitando a cambiare ogni anno anche sette-otto elementi della rosa. Dietro ai titolari intoccabili crescono giovani eredi, scovati in giro per i vivai italiani: è successo con Daniele Rugani, per fare un esempio. Le sue potenzialità sono emerse a Empoli e la Vecchia Signora non ha esitato ad accaparrarselo, individuando in lui il perfetto erede di Andrea Barzagli. È successo con Caldara, che probabilmente raccoglierà l'eredità di Chiellini. L'atalantino è già della Juve e probabilmente arriverà a Torino nel 2018, pronto a diventare un elemento indispensabile. E succederà anche con Buffon e Lichtsteiner. Il post Buffon non è semplice da gestire, si parla forse del miglior portiere della storia, ma la dirigenza bianconera ha messo gli occhi sul meglio: Gigio Donnarumma e Alex Meret. La società è già a lavoro, sebbene le operazioni siano decisamente complicate. Il dopo Lichtsteiner potrebbe essere Lirola, che sta crescendo a Sassuolo, dopo aver incantato con la Primavera di Fabio Grosso. Senza dimenticare Spinazzola e Mattiello, possibili alternative di lusso, ma soprattutto a costo zero, ad Alex Sandro sin dalla prossima stagione. Marotta e Paratici sono vigili anche sulle varie occasioni che possono presentarsi, hanno approfittato dei fallimenti di Parma e Siena per Cerri e Rosseti (ora in prestito a Pescara e Lugano), si sono portati a casa Ganz jr e hanno messo le mani su Mandragora, Sensi e Orsolini. Tutti talenti esibiti dalla Serie B e che in futuro potrebbero diventare preziosissimi, sia in ottica di inserimento in bianconero che, al peggio, in ottica di monetizzazione o di utilizzo come pedine di scambio. Quando i ragazzi non mantengono le promesse, che si fa? Si vende, si monetizza, si reinveste. Vedasi i casi di Immobile, Zaza e Gabbiadini, ceduti senza rimpianti. Un rimpianto, però, c'è. Si tratta di Domenico Berardi, forse quello su cui si era puntato di più. Numeri da fuoriclasse, qualità spaventose, ma i suoi no ripetuti alla Juve, preferendo la tranquillità di una piazza come Sassuolo, hanno spinto i bianconeri a mollare un po' la presa. Ora la sensazione è che si stiano defilando, forse grazie a un tacito accordo con l'Inter che prevederebbe Berardi in nerazzurro e di conseguenza il via libera per andare a prendere Bernardeschi dalla Fiorentina, con l'obiettivo di farne uno dei cardini del futuro bianconero. Immagini tratte da: - zeit.de - twitter.com
0 Commenti
Lascia una Risposta. |