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19/8/2016

RIO 2016 come ultimo viaggio sportivo

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Gli atleti italiani e non che hanno annunciato la fine della carriera dopo i giochi.

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di Vito Rallo

Le Olimpiadi per la maggior parte degli atleti sono il trampolino di lancio delle proprie carriere, per altri il posto per confermare quanto di buono fatto negli anni precedenti e magari sognare qualcosa in più ed invece per alcuni sono “l’ultimo canto del cigno”. Parliamo di quegli atleti che già hanno deciso di chiudere la carriera con la partecipazione in questa grande competizione o semplicemente hanno deciso di lasciare la nazionale. Chi ha deciso di lasciare in grande stile l’attività è “lo squalo di Baltimora”: Michael Phelps. Il più medagliato della storia dei giochi con ventotto medaglie olimpiche e con il record di ventitré ori. Solo a Rio ha collezionato cinque allori (una di queste ancora più storica perché è la numero mille per la nazionale statunitense) ed un argento. La notizia del suo ritiro, che era già nell’aria anche prima dei giochi, è stata comunicata dal nuotatore stesso tramite una diretta streaming su Facebook dal villaggio olimpico dichiarando "Dopo Londra ho promesso che non sarei tornato e invece l'ho fatto - ha detto il proiettile di Baltimora  - Stavolta la mia decisione è definitiva, non competerò più a questi livelli". 

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Altro ritiro eccellente e con due medaglie conquistate a Rio è la “nostra” tuffatrice Tania Cagnotto che è riuscita a realizzare il sogno di vincere la medaglia olimpica sfuggita per venti centesimi di punto a Londra 2012. In questo modo la campionessa di Bolzano non ha nessun rimpianto nella propria vita sportiva dove è riuscita a vincere tutto quello che poteva (campionessa del mondo nel 2015 e molteplici volte campionessa europea). Ora si dedicherà al suo imminente matrimonio e al suo sogno più grande nella vita, quello di diventare mamma. Insieme con lei ha deciso di ritirarsi anche suo padre e allenatore della nazionale, il mitico Giorgio Cagnotto anche lui plurimedagliato in campo mondiale ed europeo nel corso degli anni settanta.


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Vanessa Ferrari, invece, lascia Rio e la ginnastica con l’amaro in bocca, un quarto posto che brucia, un errore fatale per la conquista del bronzo che sfugge ancora una volta. Ricordiamo infatti il quarto posto beffa di Londra 2012 dove nella finale del corpo libero ottenne lo stesso punteggio della russa Aliya Mustafina al terzo posto con il punteggio di 14,900, ma le venne assegnato il quarto posto in base ad una componente regolamentare (prevale l'atleta che compie un'esecuzione migliore, rispetto a chi porta un coefficiente di difficoltà maggiore. La medaglia olimpica rimarrà il suo unico rimpianto perché ha vinto tutto a livello mondiale, europeo e dalla ginnastica italiana sarà ricordata per sempre come la prima che è riuscita a vincere un oro mondiale (Aarhus 2006).


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Un’altra campionessa, due volte campione del mondo ed europea con la propria nazionale e vincitrice di quattro Champions League con il proprio club, lascia Rio e per sempre il mondo della pallavolo é Antonella Del Core nonché capitano della spedizione azzurra. Giochi disastrosi per lei e per tutte le ragazze allenate da Bonitta. Solo una vittoria contro le modestissime portoricane e quindi l’eliminazione precoce dal torneo.  Schiacciatrice napoletana che oltre ad aver giocato nel campionato italiano ha provato anche l’esperienza internazionale giocando sia in Turchia sia in Russia.


Un gruppo di amici, quattro ragazzi diventati uomini che per quasi venti anni hanno fatto sognare il popolo argentino. Mercoledì con la sconfitta nei quarti di finale del torneo olimpico di basket contro il Team U.S.A. hanno indossato per l’ultima volta la canotta albiceleste la “Generaciòn Dorada” formata da Manu Ginobili, Carlos Delfino, Andres Nocioni e Luis Scola. Grande commozione a fine gara con la tifoseria argentina nonostante la squadra fosse sotto di venti punti, a cinque minuti dalla fine del match, si è alzata in piedi a cantare ed onorare i propri ragazzi con la standing ovation finale per i quattri reduci della storica medaglia d’oro di Atene 2004 vinta battendo in finale l’Italia e, soprattutto, in semifinale vinsero contro il Dream Team statunitense.
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Immagini tratte da:

- www.digitaljournal.com
- www.fanpage.it
- www.repubblica.it
- www.vocidisport.it
- www.taringa.net
 
 
 
 

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