A pochi giorni dal sostizio d'estate il nostro bisogno di vacanze, ma soprattutto di luoghi freschi, sta diventando irrefrenabile. Così abbiamo pensato ad uno dei luoghi più suggestivi, e non troppo caldi, d'Europa. Fin dalla sua nascita, Mont Saint Michel e la sua abbazia sono stati per secoli meta di pellegrinaggio per centinaia di migliaia di religiosi. Situato in Normandia, nel dipartimento della Manica, dovette contrastare gli inglesi durante la guerra dei Cento Anni e, proprio in questo periodo, assunse l'aspetto di isola fortificata. L'assedio di Mont Saint Michel può essere considerato il più lungo del Medioevo essendo durato poco più di dieci anni: gli abitanti non si arresero mai all'esercito inglese che nel 1434 venne battuto e si ritirò dalla Normandia.
Mont Saint Michel è un isolotto collegato alla terraferma da uno strato sabbioso che affiora nei periodi di bassa marea e per questo viene detto tidale. Il dislivello fra bassa ed alta marea è molto ampio raggiungendo i 14 metri: questo fenomeno ha in buona parte reso l'isola inespugnabile. Quando la diga artificiale che tratteneva la sabbia per il passaggio di pedoni e carri venne costruita nel 1880, non si consideravano le conseguenti perturbazioni del luogo in seguito alla sua costruzione e quando, in seguito, si comprese che intorno al 2040 il monte sarebbe stato attorniato non più dal mare ma da prés salés (prati salati), si decise di intervenire tempestivamente costruendo una passerella sospesa terminata, dopo dieci anni di lavori, nel 2015 e costata più di 180 milioni di euro. La passarella garantisce al promontorio-abbazia il suo naturale aspetto marittimo e il passaggio di pedoni e bus-navetta che dal parcheggio centrale conducono gratuitamente i turisti direttamente a Mont Saint Michel. Il promontorio è accessibile da tre porte: la porte de l'Avancée, la porte du Boulevard e la porte du Roi. L'abbazia che ha dato il nome all'isola si trova nella parte più alta; la sua costruzione iniziò a partire dal X secolo e subì degli ampliamenti che si possono avvertire sentibilmente dai diversi stili adottati, che vanno dal carolingio, al romanico e al gotico. Le costruzioni edificate in seguito, non essendoci molto spazio, furono compresse o addossate l'una sull'altra e per questo l'unica vera strada è quella che conduce all'abbazia e prende il nome di Grande Rue, tutte le altre vie di comunicazione interna sono dei viottoli o scalette in roccia, a volte molto strette e ripide che hanno dato al monte l'aspetto di un gioiello intarsiato dall'uomo. A proposito di Mont Saint Michel, anche lo scrittore francese Victor Hugo ne fu molto affascinato tanto da definirlo nelle sue lettere la Marveille! Le code dei turisti sono sempre chilometriche ma è possibile prenotare i vostri biglietti di ingresso su internet! Non tardate ancora! Ah... un consiglio: se volete fare il bagno state attenti alle sabbie mobili!
2 Commenti
Sapete come chiamano uno dei loro monumenti simbolo gli abitanti di Varsavia? "Il Mostro" e no, non è una statua terrificante! Si tratta, invece, del Palazzo della Cultura e della Scienza, uno degli ultimi regali di Stalin alla città, terminato nel 1955.
Non fatevi ingannare dall'insolito skyline di Varsavia, più famosa in tutta Europa come Parigi del Nord prima che i devastanti effetti della II Guerra Mondiale la deturpassero orribilmente. Tutta la città, come il centro storico, sono stati quasi interamente ricostruiti, ridando vita a quella originaria esplosione di colori sulle facciate delle case che tanto rende unica la città polacca.
Caratteristici anche i vicoli, che fanno strada verso piacevoli piazzette nascoste e illuminate da lampioni a gas. Il cuore di Varsavia e la sua identità sono custodite nella Piazza del Mercato, attorniata da splendidi palazzi rinascimentali e barocchi con caratteristici elementi gotici e con la statua della Sirenetta che, secondo la leggenda, è la sorella di quella di Copenhagen, come quella danese, simbolo della città. Tuttavia, il suo nucleo originario si era sviluppato attorno alla Piazza del Castello, con sullo sfondo la residenza ufficiale dei monarchi polacchi.
Seriamente danneggiato durante l'invasione della Germania nel 1939 e una seconda volta durante la Rivolta di Varsavia, ha conservato rovine e macerie fino al 1971, l'anno dell'inizio della ristrutturazione. Percorrendo la Strada Reale, si raggiungono facilmente i due grandi parchi che ospitano al loro interno le prestigiose costruzioni di due palazzi, il Wilanow e il Lazienki, doni alla città di nobili e mercanti. Il primo è in perfetto stile barocco, con all'interno varie raffigurazioni encomiastiche che ritraevano l'antico proprietario Jan III Sobieski; è legato da una parte all'arte europea e dall'altra a quella dei sovrani polacchi, un miscuglio per nulla azzardato ma affascinante.
Palazzo Lazienki, o Palazzo sull'isola, è in assoluto uno dei luoghi più affascinanti e caratteristici di tutta Varsavia. Si estende per 76 ettari e nel parco, dal 1918 pubblico, si possono incontrare pavoni e scoiattoli. Tranquilli, non ve li ritroverete nel piatto, una volta seduti al ristorante! Varsavia è famosa per la sua zuppa di barbabietole con ravioli ripieni di carne e funghi (Barszcz), per la minestra fredda di latte cagliato accompagnato da foglie di barbabietola ed erba cipollina (Chlodnik) e per i bizzarri ravioli ripieni di frutta, formaggio, funghi e cavoli (Pierogi). Se andate matti per il secondo, Bigos a volontà! Un delizioso stufato di carne con contorno di crauti e prugne secche. Di buona norma a Varsavia è bene terminare ogni pasto con un dolce: dalle più semplici paste ai semi di papavero o miele (Makowce e Pierniki) al dolce di pasta frolla e frutta secca ( Mazurki ), il tutto per poco più di 10 euro a persona! Una città a prova di portafoglio, da visitare nel Weekend!
Immagini tratte da:
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