IL TERMOPOLIO
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo

6/6/2016

Curiosità di Berlino che non vorresti perdere!

0 Commenti

Read Now
 
Immagine

di Lorenza Gerratana

“Imbarco aperto per Berlino Schönefeld” annuncia lo steward e la voce rimbomba nella sala d’attesa. Alcuni ragazzi cercano di scendere a compromessi fra di loro, hanno solo pochi giorni a disposizione e troppi posti da visitare; una bambina tedesca colora un album di Masha e Orso e, invitata dalla mamma a smettere, risponde capricciosamente “Nein! Nein!”. Poche ore e atterreremo a Berlino, una delle capitali più verdi del vecchio continente, potremmo dire il polmone verde dell’Europa. Gode quasi al 100% dell’uso di fonti rinnovabili, come facilmente si può intuire volando sullo stato tedesco. Una distesa di prati verdi a perdita d’occhio dove si ergono numerosissime pale eoliche. Facilmente raggiungibile da ogni parte d’Europa, Berlino offre una rete di trasporti all’avanguardia e due aeroporti non lontani dal centro. La S-Bahn e la U-Bahn coprono intersecandosi una vastissima area che viene divisa in zone concentriche, dalla zona uno, che corrisponde al centro, il Mitte, a quelle più distanti. Ad accogliermi, all’uscita dell’aeroporto, un camioncino ambulante che vende currywurst… Benvenuti in Germania! Da un hotel su WarschauerPlatz, a poche decine di metri dal fiume Sprea, passeggiamo lungo l’East Side Gallery, il più lungo tracciato di muro rimasto originale e precedente al 1989. Elemento di divisione e demarcazione territoriale, dalla sua caduta in poi esso è diventato la più grande galleria di murales e graffiti inneggianti alla libertà della storia, diventando sin dal 1992 area protetta.
La capitale tedesca è una città moderna e versatile, proiettata con slancio al futuro ma ancorata saldamente alla storia dell’umanità. Un esempio eclatante è l’Isola dei Musei (Museumsinsel), costruita su un’area paludosa bonificata dello Sprea e costata alla Germania circa 1,5 bilioni di marchi. Essa raccoglie tante collezioni in diversi musei a partire da quello dell’antichità a quello di arte moderna. Ultimato quasi alla fine dei lavori, nel 1930, è il Pergamonmuseum, oggi quello più famoso al mondo.

Continuando la nostra passeggiata in giro per Berlino, restiamo affascinati dall’ austera e gloriosa porta di Brandeburgo, attraversata la quale, sulla sinistra, una grande piazza ci apre la vista verso il Reichstag, il monumentale ed imponente Parlamento tedesco. Dagli attimi di gloria, dalla potenza del passato, Berlino ti fa incespicare in un crudo e doloroso pezzo della storia mondiale. Una piazza di 19 mila mq nel Mitte contenente 2711 blocchi di cemento dipinto di grigio: siamo di fronte al Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa. Nonostante l’anima del progetto avesse già preso vita nel 1988-89, i lavori ebbero inizio solo nel 2003 e furono completati nel 2005, per un costo complessivo di 25 milioni di euro. L’intento dell’architetto del progetto è quello di catturare il visitatore in quella che apparentemente è una struttura di blocchi sistemati su una griglia ortogonale e scaraventarlo in un senso di solitudine e angoscia. Da uno dei bordi della piazza, i blocchi sembrano avere una altezza progressivamente crescente ma similare: quello che un visitatore scopre, percorrendo le vie del Memoriale, è che i blocchi, non solo sono molto più alti di quanto ci si aspetti per via del suolo che ha gradi di inclinazione differenti, ma sovrastano del tutto colui che ne è circondato. Pensando alla Shoah e ai milioni di vittime assassinate nei campi di sterminio, il grande numero e la lontananza sia temporale che geografica, che ha diviso e divide il mondo dove noi viviamo e quello infernale in cui queste persone hanno perso la vita, ci estraniano e non poco dalla vicenda. Chi erano le vittime dei campi di sterminio? Cosa facevano prima di essere privati della loro libertà? Se si pensa al Memorial dell’Olocausto ai campi di concentramento ancora oggi aperti ai visitatori, la nostra mente corre ad una conclusione insufficiente, quasi banale: erano ebrei, omosessuali, politici scomodi. Ma queste persone, prima di essere etichettate, vivevano la loro vita in quartieri floridi di Berlino e di tutte le altre città tedesche ed europee. Per questa ragione, negli ultimi venticinque anni, sono state installate delle mattonelle di metallo di 10x10 cm che sostituiscono quelle dei marciapiedi e su cui è inciso la frase “Qui visse…” accompagnata dal nome, data di nascita e di deportazione in un campo di sterminio di chi ha vissuto nel palazzo o nella casa che esiste ancora e davanti alla quale adesso una o più Stolperstein prendono posto per fare spazio ad una individualità anche nella morte che con il genocidio di massa è stata cancellata.

A Berlino è difficile dimenticare quel che è stato il passato. Tuttavia, questa consapevolezza non sembra mai ostacolare o mettere in pericolo il futuro, anzi il passato ed il presente-futuro vivono in perfetta simbiosi in un connubio che fa di Berlino una città che non si ferma mai, spinta sempre da una voglia inarrestabile di migliorare e migliorarsi.
Come città giovane e fatta di giovani, offre moltissime possibilità di svago. Per questo se siete amanti della musica, di qualsiasi genere, non troverete mai il tempo di seguire tutti i concerti che vengono organizzati in ogni angolo di Berlino. Dalla musica jazz, alla techno, dalla classica al metal, Berlino non finirà mai di stupire i vostri orecchi, basta solo organizzarsi e tenersi sempre informati sugli eventi! Se volete fare un salto sulla torre della Tv, visibile non solo da Alexander Platz ma anche dalla S-Bahn mentre si torna verso l’aeroporto, potete provare a prenotare una cena, di sicuro farete impazzire i vostri amici o potrete stupire il vostro partner, l’importante è che non vi meravigliate quando chiedete il conto! Se poi volete fare una esperienza di ampie, molto ampie, vedute, fate un giro al Kitkat, uno dei locali più famosi di Berlino, dove, ci si spoglia, letteralmente(!) dei propri pregiudizi e si va in pista a ballare… avete capito bene, nudi !
Piccola curiosità : avete mai notato i semafori di Berlino Est? Raffigurano un omino con un cappello e sono precedenti alla caduta del muro! Non sono mai stati cambiati e rappresentano, insieme ad altre migliaia di cose, una peculiarità ed una stranezza di Berlino!
 
Se avete richieste, consigli, commenti e storie da condividere, fatevi sotto! Berlino è troppo grande per essere compresa e visitata in pochi giorni! Devo necessariamente ritornarci!


Foto dell'autrice

Share

0 Commenti



Lascia una Risposta.

Details

    Archivi

    Maggio 2021
    Luglio 2020
    Gennaio 2020
    Settembre 2018
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016

    Categorie

    Tutti

    Feed RSS

Contatti:
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo